ARCHIVIO TEMATICO (in allestimento. Pronto l'indice dei redattori)

mercoledì 23 maggio 2018

5.000.000 CINQUE MILIONI di Giandiego Marigo



5.000.000 CINQUE MILIONI
di 
Giandiego Marigo

Non ci fa piacere constatare di avere ragione. Non ci interessa la saggezza compiaciuta di chi vede passare il cadavere del proprio nemico, pur riconoscendo l'importanza dell'attesa e del passaggio del cadavere. L'Istat ci consegna 5.000.000 (cinque milioni) di poveri assoluti residenti, vale a dire Italiani, per coloro per i quali la nazionalità costituisce un problema. Lo avevamo detto, l'analisi sottoposta da questa rivista “non fa una grinza”, ma non ci fa piacere.

mercoledì 9 maggio 2018

MA ESISTE VERAMENTE UN FUTURO A SINISTRA? di Riccardo Achilli






MA ESISTE VERAMENTE UN FUTURO A SINISTRA?
di Riccardo Achilli


Sono reduce dall’Assemblea annuale del Network per il Socialismo Europeo, il cui titolo, significativo, consisteva in un domanda: “C’è futuro per la sinistra in Italia?” Devo dire che, alle volte, le risposte più significative ai grandi quesiti derivano da impressioni e sensazioni, più che da complessi ragionamenti. E’ nel corpo vivo della militanza della politica che si colgono i segnali di consapevolezza della situazione e della capacità di riscossa, dopo le sconfitte storiche. Da questo punto di vista, la sensazione è quella di un mondo piuttosto cristallizzato su schemi tradizionali e speranze fideistiche. Nel suo intervento, Giovanni Paglia rimanda ad un imprecisato lungo periodo la speranza incrollabile di una rinascita della sinistra, poiché le contraddizioni del neo-capitalismo produrrebbero inevitabilmente, prima o poi, una nuova fora di sinistra. Si tratta evidentemente di un cascame di cultura politica otto-novecentesca, che positivisticamente attribuisce alla dinamica storica un avanzamento in senso progressivo, scaturente dalle contraddizioni intrinseche della struttura.

lunedì 7 maggio 2018

ALCUNI SPUNTI PER UN POSSIBILE PROGRAMMA DI SINISTRA di Riccardo Achilli







ALCUNI SPUNTI PER UN POSSIBILE PROGRAMMA DI SINISTRA

di Riccardo Achilli


Questa è la scaletta della mia presentazione all’Assemblea annuale del Network per il Socialismo Europeo, tenutasi a Fiuggi Terme il 5-6 maggio 2018.


Mi è stato chiesto di presentare la piattaforma di un possibile programma politico per un partito di Sinistra. Questo esercizio è già stato fatto, tre anni fa. Sul sito “ricostruire.org” troverete ancora oggi un elenco di proposte che ancora oggi, a mio avviso, è attuale. E’ quindi inutile ripetere pedissequamente l’esercizio, soprattutto perché non si guadagnano elettori discettando di revisione del calcolo dell’output gap. Si guadagnano ricostruendo due elementi fondamentali dell’egemonia che la sinistra ha perso completamente: la connessione sentimentale ed ideale e il radicamento di classe.

Ciò significa recuperare un mito fondante, in grado di mobilitare, ed una capacità di organizzazione in grado di sostenerlo dentro la società. La sinistra era egemone nella società quando aveva un progetto di liberazione di una intera comunità dall'alienazione dello sfruttamento lavorativo. La caduta del Muro ha spazzato via questo mito, e per sopravvivere la sinistra ha commesso l’errore di adottare il mito del suo rivale, condendolo di contenuti progressisti.

domenica 6 maggio 2018

CINQUE STELLE CADENTI di Norberto Fragiacomo




CINQUE STELLE CADENTI
di
Norberto Fragiacomo



Gli esiti delle elezioni “in Friuli” (per la verità ci sarebbe pure la Venezia Giulia, ma l’informazione italiana l’ha ormai tacitamente abrogata!) sono stati catastrofici per il moVimento lanciato da Beppe Grillo: i cinque astri che risplendettero la notte del 4 marzo parrebbero essersi ridotti ad altrettante stelle cadenti.

Lo smacco subito in Molise è stato soltanto l’anticipazione di un’autentica disfatta a nordest: in meno di due mesi il M5stelle ha perso oltre 106 mila dei 169.299 voti conquistati a marzo (alla Camera), passando dal 24,56 al misero 11,67% di preferenze ottenuto dal candidato Presidente Alessandro Fraleoni Morgera. Se poi considerassimo esclusivamente i voti di lista lo scenario sarebbe ancor più desolante: una percentuale del 7,06% significa meno di 30 mila suffragi. Prendiamo per buono il primo dato, e non solo perché spiace infierire: nel caso dei 5stelle, sempre beatamente soli, chi sceglie il front-man sceglie automaticamente anche la lista.

mercoledì 2 maggio 2018

SUL BULLISMO SCOLASTICO di Lucio Garofalo





SUL BULLISMO SCOLASTICO 
di Lucio Garofalo


Negli ultimi tempi, sono saliti alla ribalta della cronaca frequenti casi di bullismo scolastico e di teppismo adolescenziale: fenomeno inedito ed impensabile, almeno nelle dimensioni in cui oggi si va configurando. 
Ogni giorno si leggono notizie di docenti aggrediti e malmenati dagli studenti o dai genitori. Comportamenti sociali deprecabili e da vituperare, senza se e senza ma. Detto ciò, vorrei appuntare un paio di cose. 

In primo luogo, ogni adulto, in passato, è stato adolescente. Con tale termine intendo riferirmi non solo ad uno stadio esistenziale, ad una età evolutiva fondamentale nella crescita e nello sviluppo della personalità sotto ogni punto di vista: fisico, sessuale, ormonale, psicologico-emotivo, socio-affettivo ed intellettuale. È una fase assai delicata, fragile e difficile per ogni ragazzo o ragazza, che vive una vera e propria "tempesta ormonale". È un periodo attraversato da intensi turbamenti, da inquietudini, passioni e sofferenze, da sogni e desideri, da scoperte e conquiste, da illusioni e delusioni, da rabbia e ribellione, da gesti folli e trasgressioni. 
È l'età di transizione dall'infanzia alla maturità. Un'età di cambiamento, che gli psicologi definiscono (a ragione) come "età della disobbedienza", nella misura in cui è piuttosto normale, fisiologico, a quell'età, essere insofferente, ribellarsi, iniziare a contestare apertamente l'autorità degli adulti, incarnata dai genitori e professori. 
Chi non ha mai compiuto un gesto di rivolta e di rabbia, né provato il sentimento, profondo e turbolento, di agitazione o inquietudine interiore che pervade l'adolescenza, temo sia stato un adolescente a dir poco anomalo. 
Lungi da me l'intenzione di giustificare minimamente quell'adolescente più esagitato che insulta o aggredisce un docente. 

Nel contempo, noi insegnanti, per diventare sul serio credibili ed apprezzabili come categoria in procinto di mobilitarsi per promuovere ed intraprendere iniziative non corporative, poiché si tratta di una battaglia di civiltà e progresso, a salvaguardia della libertà di insegnamento e della dignità umana e professionale dei docenti e della loro stessa incolumità fisica, credo che dobbiamo biasimare e perseguire i colleghi e le colleghe che si rendano responsabili di azioni scellerate di violenze, corporali e psicologiche, in modo sistematico, reiterato e prolungato nel tempo, ma soprattutto vile ed ingiustificato, nei confronti dei discenti. E mi riferisco ai soggetti più timidi e indifesi, verso cui è facile "sfogare" le proprie frustrazioni, la propria crudeltà ed il proprio sadismo. 
Vi posso garantire che nelle scuole esistono (in una percentuale esigua, ma esistono) insegnanti con inclinazioni sadiche e perverse, proclivi ad infierire con accanimento e brutalità verso quegli alunni più vulnerabili, in quanto non sono in grado di difendersi, o sono privi del coraggio e della forza per denunciare i propri aguzzini. Purtroppo, possono verificarsi anche simili situazioni, assolutamente orribili e detestabili, che vanno esecrate in modo netto e perseguite con estrema fermezza, senza fare sconti a nessuno, senza indugi, né esitazioni.