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domenica 3 aprile 2011

IL MARXISMO DI TROTSKY FRA SCIENZA E DIALETTICA DELLA NATURA




di STEFANO ZECCHINELLI



1. Il modo miglior per introdurre il dibattito sul marxismo di Trotsky e la scienza, è citare il marxista peruviano J.C. Mariategui che dirà,a riguardo di Lev Davidovic:

‘’Trotsky non è solo un protagonista,ma anche un filosofo, uno storico,un critico della rivoluzione. Naturalmente nessun dirigente della rivoluzione può mancare di una visione panoramica e sicura delle sue radici e della sua genesi. Lenin, per esempio, si distinse per una facoltà singolare di percepire e comprendere la direzione della storia contemporanea e il senso dei suoi avvenimenti. Ma anche gli studi più penetranti di Lenin non andarono oltre le questioni politiche ed economiche. Trotsky, invece, si è interessato egualmente, alle conseguenze della rivoluzione nel campo della filosofia e dell’arte’’.

Trotsky si è interessato di filosofia,di arte,ed anche di scienza,come dimostrano molti suoi scritti (A,b,c,della dialettica o Marxismo e scienza),cogliendo,con le armi affilate della critica,il punto di vista della totalità.

2. Il più grande (e completo) teorico marxista del secolo scorso (secondo me superiore anche a Lenin!), inizia ad interessarsi seriamente di scienza, quando, morto Lenin, gli fu affidata la Presidenza dell’Ufficio Tecnico-Scientifico dell’Industria.
Come testimonia nella sua autobiografia, la scienza naturale è uno dei suoi grandi interessi:

‘’Non per nulla in gioventù avevo avuto intenzione di entrare nella facoltà di fisica e matematica.  I problemi delle scienze naturali e della tecnologia mi riposavano in un certo modo dalla politica.  In qualità di capo dell’Amministrazione elettrotecnica visitai le centrali elettriche in costruzione e feci in particolare un viaggio fino a Dneper dove si stavano facendo grandi preparativi per la futura stazione idroelettrica. Due barcaioli mi condussero con un canotto oltre un vortice, tra le due cascate, lungo la vecchia strada dei cosacchi di Saporog. Era un’avventura puramente sportiva. Ma l’impresa del Dnerpr mi interessava molto anche dal punto di vista economico e tecnico’’. (1)

Tutto questo era vincolato,chiaramente,al riconoscimento della superiorità delle forze produttive mondiali sulle forze produttive nazionali, diventando una campagna contro,la reazionaria teoria del socialismo in un paese solo di Stalin.

3. Al Congresso per il centenario della nascita di Dmitrij Mendeleev, Lev Davidovic dimostra di saper applicare in modo magistrale la dialettica materialistica,al campo delle scienze naturali; vediamo come articola questo discorso.
La società socialista non è indifferente verso la società borghese,ma ‘’si appropria dell’eredità culturale del passato non nella sua totalità,ma soltanto nella misura conforme alla sua struttura’’, dimostrando fiducia nelle scienze consacrate allo studio della natura.
Trotsky si propone l’obiettivo di dimostrare come la scienza debba avere una funzione sociale,accrescendo la facoltà dell’uomo di dominare la natura.
Nel periodo che intercorreva fra la scoperta di Nettuno (1846),e le Rivoluzioni del 1848,Marx ed Engels scrissero il ‘’Manifesto del Partito Comunista’’,analizzando la logica dei movimenti sociali che avrebbero portato alla dittatura del proletariato; del resto, fu il Fisico Luigi Fantappiè, a descrive il ‘’potenziale anticipato’’, formula che ha trovato ampio riscontro, anche, nella scienza sociale.
L’uomo che ha saputo comandare l’Armata Rossa,continua così:

‘’Lo stesso si può dire per la sociologia. Per spiegare i fenomeni sociali non è necessario far ricorso a una specie di fonte eterna o ricercarne l’origine in un altro mondo. La società è il prodotto dello sviluppo della materia primaria, come la crosta terrestre,come l’ameba. In questo modo il pensiero scientifico penetra con i suoi metodi come una punta di diamante attraverso il complesso fenomeno dell’ideologia sociale sino al sostrato ultimo della materia, ai suoi elementi componenti, ai suoi atomi con le loro proprietà fisiche e meccaniche’’. (2)

Darwin, nonostante non conoscesse Hegel e Marx, applicò la Dialettica Materialistica alla sfera della vita organica,capendo la trasformazione della quantità in qualità.
Molti chimici,da non marxisti, commettono l’errore di indagare la struttura anatomica senza soffermasi sulla Struttura Storica ed Economica di una Società,o preferiscono lo studio della fisiologia dei riflessi,alla lotta sociale per la sopravvivenza.

4. La chimica è ‘’la scienza della trasformazione’’ e quindi,è di per sé dialettica,si oppone al pensiero assoluto e conservatore delle categorie immutabili.
Engels nel saggio ‘’Il carattere generale della dialettica come scienza’’, riconosce a Mendeleev il merito di aver scoperto l’esistenza di elementi ignoti, fra elementi affini ordinati secondo il loro peso atomico; il grande fisico russo,a parole si scaglia contro la dialettica, ma nei fatti la utilizza.
Poco più avanti Mendeleev dirà ‘’e allo stato attuale delle cose niente ci impedisce di credere che non esista un limite alla conoscenza dell’uomo e al suo dominio sulla materia’’,quindi non esiste nessuna essenza inconoscibile.
L’uomo può, facendo proprio questo metodo, capire l’origine di tutti i fenomeni, risalendo alla composizione della materia; può comprendere e mutare il movimento dei corpi,e dallo studio della natura organica,arrivare alla comprensione delle problematiche politiche.
Secondo Trotsky,’’Il Nostro’’ (riferito a Mendeleev) fece due errori:
1) si dimostrò incapace di prevedere le conseguenza della Conferenza dell’Aja
2) ha sempre nutrito grande timore per il Socialismo di Stato.
Sull’ultimo punto Lev replicò:

‘’Oggi,i più lungimiranti studiosi di Mendeleev hanno incominciato a vedere chiaramente le vaste possibilità di uno sviluppo del pensiero scientifico e tecnico-scientifico,possibilità esistenti grazie al fatto che pensiero si è così dire nazionalizzato, emancipato dalle lotte mortali della proprietà privata e non gli si richiede più di prestarsi al brigantaggio dei proprietari individuali, ma è inteso a servire allo sviluppo economico della nazione nel suo insieme. La rete di istituti tecnico-scientifici sul punto di essere fondati dallo Stato è soltanto un piccolo sintomo direi materiale delle possibilità senza limiti che si sono aperte’’.  (3)

Non posso che concordare con lui.

5. Il secondo discorso è del 1926 ed è stato fatto al Congresso Panrusso della Società degli amici della Radio; qui Trotsky si occupa di un argomento,alla luce degli avvenimenti recenti,attualissimo:i rapporti fra Radioattività e Materialismo.
L.D. è consapevole dei rischi racchiusi dalla liberazione dell’atomo e dalla energia prodotta da questo,ma considera il tutto come una conquista dell’umanità,senza immaginare (come ricorda Roberto Massari  (4) gli imprevisti politici che ne sarebbero potuti derivare.
Il problema inizia quando,ad abusare delle scoperte scientifiche ci sono le borghesie private,vincolate alla logica del profitto, oppure, ed è il caso di Chernobyl, degli apparati burocratici,con interessi non meno abietti.
Riporto una citazione tratta dal testo di cui parlo:

‘’I fenomeni della radioattività ci stanno portando ai problemi della liberazione e dell’energia interna dell’atomo. L’atomo contiene in sé stesso una potente energia nascosta e il più grande compito dei fisici consiste nell’estrarre questa energia,nel togliere il tappo in modo da far uscire in una specie di fontana questa energia nascosta. Allora si aprirà la possibilità di sostituire il carbone e il petrolio con l’energia atomica,che diverrà anche la forza motrice principale’’.

Qui si parla di un utilizzo di classe dell’energia atomica, non di certo di uno sviluppo energetico nazionale, volto a fronteggiare la competizione imperialistica; lezione valida, da utilizzare sul piano delle lotte politiche,ma anche sul piano teorico contro i feticisti della Geo-Politica.
Prima di avviarmi verso la conclusione voglio ‘’spiegare’’ che la Tecnica non è solo uno strumento dell’oppressione di classe; la macchina soffoca l’operaio per mezzo del lavoro salariato, ma questo può liberarsi solo grazie alla stessa macchina.
Trotsky fa un esempio a dir poco geniale:

‘’ Compagni, se volete un esempio semplice ma significativo della contraddizione insita nella tecnica stessa, il migliore è quello delle ferrovie. Se date un'occhiata ai treni-passeggeri dell'Europa occidentale, vedrete che hanno vagoni di «classi» diverse. Queste classi ci ricordano le classi della società capitalista. I vagoni di prima classe sono per gli strati superiori privilegiati, quelli di seconda per la media borghesia, quelli di terza per la piccola borghesia e quelli di quarta per il proletariato, che in passato era definito, a ragion veduta, Quarto Stato. Di per sé i treni sono una grandiosa conquista tecnico-culturale dell'umanità che ha enormemente trasformato la faccia della terra nel corso di un solo secolo. Ma la struttura di classe della società influenza anche la struttura dei mezzi di comunicazione. E le nostre ferrovie sovietiche sono ancora ben lontane dall'eguaglianza - non solo perché usano i vagoni ereditati dal passato, ma anche perché la NEP solo crea le condizioni dell'eguaglianza senza poterla realizzare’’. (5)

E’ chiaro ai più (vana illusione!) che la struttura di classe della società ci sta portando dritti filati verso le barbarie di una guerra permanente;amo ironizzare,ma questo è il modo più realistico per arrivare alla fase di concedo verso i lettori.

6. L’ultima riflessione che faccio,per completare il discorso sul metodo di Trotsky,è su un punto (e solo un punto preciso!) di ‘’L’A,b,c,delle Dialettica’’,pubblicato dal L.D. nel 1939.
La dialettica è materiale, ed è bene tenere presente questa parola dal tono molto profondo, perché ha le sue radici nella natura,è lì che avvengono i cambiamenti principali.
Quindi i cambiamenti della materia non sono solo quantitativi ma anche qualitativi; il nostro pensiero, e quindi l’attività speculativa,prende atto di queste variazioni,e cerca di classificarle.
L’autore di ‘’La Rivoluzione Permanente’’ si mette in cattedra:

‘’ A queste trasformazioni (delle specie, degli elementi, etc.) è strettamente legata la questione della classificazione, egualmente importante nelle scienze naturali e nelle scienze sociali. Il sistema di Linneo (XVII sec.),  fondandosi sulla immutabilità delle specie, si limitava all’arte di descrivere e di classificare le piante secondo il loro aspetto esteriore. Il periodo infantile della botanica è analogo a quello della logica, perché le forme del nostro pensiero si sviluppano, come tutto ciò che è vivente. Rigettando deliberatamente l’idea dell’immutabilità delle specie, e attraverso lo studio della storia dell’evoluzione delle piante e della loro conformazione, che si è potuto gettare le basi di una classificazione realmente scientifica’’. (6)

E ancora:

‘’ Marx che a differenza di Darwin era un dialettico cosciente, ha trovato le basi di una classificazione scientifica delle società umane nello sviluppo delle forze produttive e la struttura dei rapporti di proprietà, che costituiscono l’anatomia della società. Non è che utilizzando il metodo di Marx che si può utilizzare il concetto di stato operaio e il momento della sua rovina’’.

Classificazione realmente scientifica che comprenderà le categorie sociali,i processi politici,e lo studio dei sistemi economici, dal Capitalismo allo Stato Operaio; tutte cose che la scienza borghese non è riuscita a fare, ma che i marxisti, fino a quando il marxismo non era un inventario,hanno fatto.
Il lettore, compagno o meno che sia, se confronta a mente lucida le reazioni dei ‘’mandarini universitari’’ davanti le giornaliere catastrofi del capitalismo in crisi,non può che darmi ragione.

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NOTE

1) Leon Trotsky ‘’La mia vita’’ pp. 439-440 Ed. Giovane Talpa 2006

2) Leon Trotsky da ‘’Marxismo e scienza’’,Samonà e Savelli,Roma 1969

3) Leon Trotsky da ‘’Marxismo e scienza’’,Samonà e Savelli,Roma 1969

4) Roberto Massari ‘’Trotsky e la ragione rivoluzionaria’’ pp. 341-342 Ed. Massari 2004

5) Leon Trotsky ‘’Cultura e socialismo’’,Articolo tratto da ‘’Rivoluzione e vita quotidiana’’

6)Leon Trotsky ‘’L’A,b,c,della dialettica’’,Testo tratto da ‘’In difesa del marxismo’’



17 marzo 2011

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