Una delegazione dei dipartimenti esteri e lavoro di Comunisti Sinistra Popolare, con i compagni Alfonso Galdi, Ivana Fiondi, Denis Valenti, Canzio Visentin e Massimo Zucchetti, ha partecipato al 16esimo congresso della Federazione Sindacale Mondiale, con 828 delegati provenienti da 104 paesi (per l’Italia era presente oltre a CSP anche l’USB) che si è tenuto ad Atene dal 6 al 10 Aprile 2011.
Questo l’ Intervento del compagno Massimo Zucchetti:
“Un saluto, compagni, amici del 16 ° World Trade Union Congress. Grazie per essere qui da tutto il mondo, per raccogliervi in questa occasione cosi’ importante, grazie a tutti i compagni greci del Comitato Organizzatore che ci han permesso di essere qui in qualità di osservatori, e un caloroso ringraziamento a tutti i compagni del Comitato Organizzatore per l'organizzazione – eccellente e perfetta - di questo congresso. Vi porto i saluti del nostro Segretario Nazionale, Marco Rizzo, e di tutti i compagni del nostro partito - una delegazione e’ qui ad Atene al Congresso - e in Italia.
Parlo a nome del nostro partito, Comunisti Sinistra Popolare. Siamo un partito comunista che in Italia ha scelto di non avere compromessi e nessuna alleanza di sorta con il cosiddetto "centro sinistra" (Partito Democratico); naturalmente, siamo all’opposizione dell'attuale governo neo-fascista in carica in Italia.
Vorrei dare una breve descrizione della situazione dei lavoratori in Italia e l’intervento si concludera’ con una dichiarazione.
Noi pensiamo che, attualmente, vi è una situazione di grande crisi nel settore dell'occupazione in Italia, e in particolare:
- Un aumento preoccupante della disoccupazione, soprattutto tra i giovani (1 su 3 dei giovani è disoccupato).
- La precarieta’ del lavoro e’ la piaga dominante: essa è diventata la forma usuale di accesso al lavoro, per mezzo di posti di lavoro non permanente, senza alcuna garanzia per il lavoratore.
- Inoltre, la precarieta’ non riguarda solo il primo periodo della carriera dei lavoratori, ma è esteso a tutta la vita di lavoro. È oramai possibile diventare vecchi mentre si lavora in un modo precario.
- La flessibilità è un altra nefasta parola chiave. Il lavoratore ha poca o nessuna garanzia circa il numero di ore da lavorare, e dei luoghi di lavoro che gli sarà chiesto di frequentare: questo viene sempre omesso nei contratti-capestro che i lavoratori sono costretti ad accettare.
- Ciò è dovuto alle nuove norme introdotte dalla nuova normativa di legge (progettate da tutti i governi - sia centro-destra e centro-sinistra - che sostanzialmente sono d'accordo su tali strategie), legislazione che è stata particolarmente dura contro la classe operaia e in netto favore dei grandi gruppi capitalistici.
- La precarieta’ ha investito anche alcune figure di lavoratori che sembravano intoccabili, come i dipendenti statali. Anche le professioni della ricerca, della scuola, dell’università e così via, sono colpite dalla precarizzazione e da retribuzioni ridicolmente basse; così i ricercatori più brillanti italiani scelgono di abbandonare la ricerca e andare all'estero, o smettere di essere ricercatori e cercare di riciclarsi nel settore industriale con grandi difficoltà.
Abbiamo anche notato - a causa delle situazioni elencate in precedenza - un forte aumento del conflitto di classe e sul territorio, anche se con la deludente caratteristica di una chiara mancanza di connessione tra le lotte, che sono spesso scoordinate tra loro. Esse possono portare a volte ad accordi economici che paiono vantaggiosi, ma rinunciano a qualsiasi idea di significato politico e visione globale.
Ciò è dovuto alla mancanza di una classe sindacale forte e riconosciuta. Schematicamente, il sindacato in Italia può essere diviso in tre segmenti: i primi due sono entrambi parte della Confederazione internazionale dei sindacati. Sono i sindacati CISL, UIL e altri sindacati minori (con circa 8 milioni di iscritti) di ispirazione padronale. Vi e´ poi la Cgil, di derivazione eurocomunista e socialista, con una minoranza di classe (circa 6 milioni di iscritti), che ha come compito principale quella di sostenere l'opposizione di centro-sinistra al governo Berlusconi.
L'ultimo segmento potrebbe essere definito, almeno in linea di principio, il sindacalismo di base e di classe (USB, Cobas e altri sindacati minori, circa 400 000 iscritti), purtroppo con una posizione di minoranza (anche se di lotta) tra i lavoratori. Salutiamo anche qui in questa Conferenza la presenza di USB - Unione Sindacale di Base.
Abbiamo bisogno di ripensare l'azione sindacale e la relazione con l'azione politica nel nostro paese. A causa di questo fatto, siamo ancora in una fase di riflessione e di organizzazione. Tuttavia, naturalmente, stiamo cercando di promuovere la lotta con tutti i nostri mezzi e di seguirla e sostenerla ovunque.
Vorrei concludere il mio intervento con una dichiarazione sulla guerra in Libia. Ma vorrei chiamarla con il suo vero nome: l'aggressione imperialista NATO e UE in Libia. Non si possono non riprendere le parole che il compagno Mavrikos ha detto all'apertura del Congresso: noi pensiamo che i proletari – con in testa la classe operaia - hanno tutti il diritto storico di lottare per i loro diritti e per migliori condizioni di vita, per la giustizia e la libertà. Ma questo non deve essere fatto con l'aiuto dei missili e delle bombe imperialiste! L'aggressione imperialista in Libia non ha alcuna intenzione di aiutare il popolo libico, ma e’ fatta solo per mettere le mani sporche dell’imperialismo sul petrolio libico e le altre risorse, per commettere di nuovo un crimine di guerra e un altro furto contro il terzo mondo. Noi diciamo NO alla guerra, come abbiamo detto NO alla guerra in Iraq, NO nei Balcani e NO in Afghanistan. Ciò non ha nulla a che fare con dare alcun sostegno al governo locale, e non esclude assolutamente la solidarietà con i proletari in lotta per la loro libertà in tutto il mondo. Abbiamo pubblicato un libro che mostra gli effetti delle armi a uranio impoverito radioattivo che la NATO e gli Stati Uniti hanno buttato in Iraq, Jugoslavia e Afghanistan, e ora in Libia: migliaia e migliaia di civili che muoiono di cancro, migliaia di bambini innocenti nascono con malformazioni orribili. È questa la vostra guerra umanitaria? NO alla guerra imperialista, ora e sempre!
CONTINUIAMO A LOTTARE CON CHI LOTTA, PER L'INTERNAZIONALISMO, PER IL TRIONFO DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA! HASTA LA VICTORIA SIEMPRE! REVOLUCION O MUERTE! VENCEREMOS! “
Massimo Zucchetti Comunisti Sinistra Popolare (CSP)www.comunistisinistrapopolare.com
Bravo Compagno Zucchetti, un po' più di marxismo non guasterebbe, ma ti so compagno valoroso e appassionato, oltre che esperto nucleare che di questi tempi è fondamentale
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