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domenica 14 agosto 2011

CONTRIBUTO ALL'EVASIONE di L. Mortara


di Lorenzo Mortara



bisognava proprio dimezzare le province

per raddoppiare il provincialismo!



Rimandiamo i dettagli a quando avremo tutta la documentazione della manovra finanziaria, per ora ci limitiamo a segnalarne l’aspetto più inverosimile. Nel regalo di Ferragosto fatto dal Governo per la gioia dei lavoratori, spicca una contraddizione: un inspiegabile contributo di solidarietà non si sa a chi. La Cgil, per fortuna, ha già pronta una mobilitazione di massa perché il provvedimento criminale venga ritirato, se non a Settembre, che fa ancora troppo caldo per scendere in strada, certamente a Ottobre quando il clima sarà l’ideale per una scampagnata domenicale per le vie di Roma. Per il resto niente da dire, i soldi della manovra saranno tirati fuori tutti dalle nostre tasche. Ma che sarà mai questo foruncolo di solidarietà fiorito sul federalismo spezzato dal cuore di Tremonti, fulminato all'ultimo minuto, come era ovvio, sulla via del grande capitale?

Uno dei tanti zerbini degli Agnelli, spiega che riguarderà non più dell’1% di martiri delle media borghesia, i quali se dichiareranno oltre 90˙000 euro di reddito dovranno versare poco più di 500 euro aggiuntive. Se invece saranno così spudorati da dichiararne più di 150˙000, rischiano di pagarne 10˙000 e più. Il rischio è naturalmente calcolato, visto che solo il 5-10% di cotanti redditieri reali – è sempre lo stesso zerbino ad ammetterlo – è così fesso da dichiararlo pure al pubblico Stato dei privati. Oltre il 90% dei redditieri a 6 cifre, usa nel suo personale bilancio l’euro pesante per farne sparire una e non andare più in là, se va bene, dei 20˙000 euro dichiarati. Quanto basta per capire insomma che il contributo alla solidarietà, altro non è che il contributo all’evasione, l’ennesima minaccia ai reprobi perché si allineino al furto generale. Lo Stato borghese non deve fallire per colpa di un pugno di onesti farabutti. Bisogna estirpare questo vizio malsano che colpisce il 5-10% dei ladri di sentirsi in colpa dopo ogni annuale rapina. Il senso di colpa deve essere tutto a carico dei lavoratori. Col contributo all’evasione, la manovra ha fatto la sua parte contro questi rinnegati. Se a Tremonti non riuscirà la manovra capolavoro, quella che preleva tutte le tasse al netto del 100% degli evasori, sarà almeno riuscito a dimezzare questo cancro. Alla fine della repressione, gli evasori non saranno più il 5-10% come oggi, ma solo il 2,5-5%. La maggior parte sarà costretta a capitolare davanti all’ennesima tentazione. Gli altri, irriducibili impenitenti, resteranno in galera a pagare le tasse insieme con tutti i galeotti sfruttati d’Italia. Ciò non deve sviare i lavoratori. Chi tra i borghesi paga le tasse non è lo stesso come noi. A noi non è dato scegliere se evadere oppure restare in galera a sgobbare per tutti gli evasori, fiscali e meno fiscali. Se qualche borghese sceglie di incarcerarsi nella tassazione, lo fa perché tanto la palla al piede resta a noi, lui con due briciole in meno nelle tasche non se ne accorge neanche. Come prima e più di prima è sempre senza catene. Può pagare le tasse finché vuole, resterà sempre il secondino lasciato nelle nostre retrovie dalla borghesia. Quando spezzeremo le sbarre, il secondino sarà travolto insieme con tutti gli altri carcerieri, e sarà travolto per primo.



Lorenzo Mortara

Delegato Fiom

Domenica 14 Agosto 2011



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