SOSTENIBILITA' E EDUCAZIONE
di Leonardo Boff
Teologo e Filosofo
Teologo e Filosofo
La sostenibilità, uno dei temi centrali del Rio+20 non nasce spontaneamente. È il risultato di un processo di educazione attraverso il quale l'essere umano ridefinisce l’insieme delle relazioni che intrattiene con l'universo, con la terra, con la natura, con la società e con se stesso dentro i criteri di equilibrio ecologico, di rispetto e amore alla terra e alla comunità di vita, di solidarietà verso le generazioni future e della costruzione di una democrazia socio ecologica senza fine. Sono convinto che soltanto un processo generalizzato di educazione può creare nuovi elementi e nuovi cuori, come chiedeva la Carta della Terra, capaci di fare la rivoluzione paradigmatica richiesta dal rischio globale sotto il quale viviamo.Come ripeteva spesso Paolo Freire: «L’educazione non muta il mondo, ma muta le persone che cambieranno il mondo». Adesso tutte le persone sono stimolate a cambiare. Non abbiamo altra alternativa: o cambiamo o conosceremo il buio.
Non è questo il luogo per abbordare l’educazione nei suoi molteplici aspetti, tanto bene formulati nel 1996 dalla UNESCO: imparare a conoscere, a fare, a essere e a vivere insieme; io aggiungerei imparare a ad aver cura della Madre Terra e di tutti i suoi esseri. Ma questo tipo di educazione è ancora insufficiente. La situazione mutata del mondo esige che tutto sia ecologizzato, cioè, ogni sapere deve prestare la sua collaborazione allo scopo di proteggere la Terra, salvare la vita umana e il nostro progetto planetario. Pertanto, il momento ecologico deve attraversare tutti i saperi.
Il 20 dicembre del 2002 l’ONU approvò una risoluzione proclamando gli anni 2005-2014 la decade dell’educazione per lo sviluppo sostenibile. In questo documento si definiscono 15 prospettive strategiche in vista di un’educazione per lo sviluppo sostenibile. Ne riferiremo alcune: prospettive socioculturali che includono: diritti umani, pace e sicurezza; uguaglianza tra i sessi; diversità culturale e comprensione interculturale; salute; AIDS; governance globale. Prospettive ambientali che comportano: risorse naturali (acqua, energia, agricoltura e biodiversità); mutamenti climatici; sviluppo rurale; urbanizzazione sostenibile; prevenzione e mitigazione delle catastrofi. Prospettive economiche che tendono alla riduzione della povertà e della miseria; la responsabilità e il rendiconto delle imprese. Come si può vedere, il momento ecologico è presente in tutte le discipline: caso contrario non si raggiunge una sostenibilità generalizzata.
Da quando ha fatto irruzione la cifra ecologica ci siamo resi coscienti del fatto che tutti siamo ecodipendenti. Partecipiamo di una comunità di interessi con gli altri esseri viventi che insieme a noi condividono la biosfera. L’interesse basico comune è mantenere le condizioni per la continuità della vita e della stessa Terra, cosiddetta Gaia. È il fine ultimo della sostenibilità. A partire da adesso l’educazione deve assolutamente includere le quattro grandi tendenze dell’ecologia: quella ambientale, quella sociale, quella integrale e quella mentale o profonda (quella che mette in discussione il nostro posto nella natura).
Questa prospettiva si impone sempre di più tra gli educatori: educare al ben vivere che è l’arte di vivere in armonia con la natura e proporsi di ripartire in modo equo con gli altri esseri umani le risorse della cultura e dello sviluppo sostenibile. Dobbiamo mantenerci coscienti che non si tratta soltanto di introdurre correttivi al sistema che ha creato l’attuale crisi ecologica ma di educare in vista della sua trasformazione. Questo implica il superamento della visione riduzionistica e meccanicistica ancora imperanti e assumere la cultura della complessità. Essa ci permette di vedere le interrelazioni del mondo vivo e delle ecodipendenze dell’essere umano. Tale verifica esige il trattamento di questioni ambientali di forma globale e integrata.
Da questo tipo di educazione deriva la dimensione etica della responsabilità e della cura per il futuro comune della Terra e dell’umanità. Fa scoprire l’essere umano come curatore della nostra Casa Comune e il guardiano di tutti gli esseri. Vogliamo che la democrazia senza fine (Boaventura de Souza Santos) assuma le caratteristiche socio ecologiche perché solo così sarà adeguata all’era ecozoica e risponderà alle richieste del nuovo paradigma. L’essere umano, la terra e la natura si appartengono mutuamente. Per questo è possibile forgiare un cammino di convivenza pacifica. È la sfida dell’educazione.
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