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venerdì 22 novembre 2013

SEL NON SOTTOVALUTI GENOVA! di Riccardo Achilli



SEL NON SOTTOVALUTI GENOVA! 
di Riccardo Achilli


Grave, gravissimo errore quello di Doria di scaricare i problemi del trasporto pubblico urbano genovese privatizzando l'azienda.
Denota, intanto, una modestissima capacità di pensare in termini innovativi il servizio di trasporto pubblico urbano. L'innovazione tecnologica che rientra nel concetto di smart city consente enormi risparmi di costo, a parità di efficienza, ad un servizio ripensato (con frequenze di passaggio legate al numero di persone in attesa, la possibilità di prenotare su determinati orari le linee più periferiche, a minor numero di passeggeri/mezzo, quindi più costose, anziché far fare loro passaggi ad intervalli fissi, la possibilità di passare a veicoli elettrici, con minori oneri di gestione rispetto a quelli a carburante tradizionale, ecc.). Già in questo ciclo, Jessica finanzia tali iniziative, così come l'Asse Città del PO FESR 2007-2013. Il ciclo 2014-2020 dei fondi strutturali (in cui il tema delle città è prioritario) ed Horizon 2020 forniscono ulteriori canali di finanziamento peril futuro. Ma Doria, in un anno e più di amministrazione, non ha proposto niente in tal senso, pur essendovi ancora fondi disponibili sull'Asse Città del PO FESR Liguria. 
Denota, poi, il carattere di un sindaco che, alla prima difficoltà sostanziale del suo mandato, cede.

Certe dichiarazioni di Doria su un'intervista pubblicata sul Corriere recentemente denotano il quadro di un personaggio molto inferiore alle aspettative:
- poco avvezzo ad assumersi responsabilità, in specie sul dissesto dell'azienda municipalizzata di trasporto (la colpa non è mai sua, è solo del Governo che balbetta sull'IMU, come se non avesse già previsto un'imposta sostitutiva già dal 2014, la colpa è di Monti che prometteva una ripresa mai materializzatasi, come se un professore di storia economica come Doria non fosse in grado di capire la fallacia delle dichiarazioni montiane, è colpa dell'amministrazione comunale precedente, ecc.);
- incapace di comprendere persino il suo ruolo e la delicatezza ed impegnatività della carica di sindaco. Una sua dichiarazione, in particolare, fa cadere le braccia, sembrando esser stata fatta da un alieno: "Non potevo immaginare quanto la figura del sindaco sia un catalizzatore di aspettative. O meglio, non conoscevo l’intensità di tale sentimento, che oscilla facilmente dall’amore all’odio. È una altalena che mette a dura prova";
- fragile psicologicamente: in una fase di lotta terribile, in cui migliaia di lavoratori temono per il futuro del loro posto di lavoro in vista della privatizzazione, affermare che si soffre per il dissenso espresso dalla gente è una dichiarazione probabilmente dettata da scarsa capacità di tenere i nervi a posto;
- incompetente: è vero che Amt è sottocapitalizzata e le regole del Patto di stabilità impediscono a Comune e Regione di capitalizzarla direttamente, però le soluzioni sono molte, dalla "bad company" inventata dall'ex sindaco Pericu, che scorpori dall'Amt il grosso dei debiti, coprendoli nei confronti dei creditori con asset cedibili (autorimesse, beni immobili di cui l'azienda può disfarsi, autoveicoli ancora cedibili sul mercato cancellando linee in una città che ha lo stesso numero di chilometri di linee di trasporto urbano di Milano, che però ha una popolazione pari al triplo di Genova, ecc.) all'outsourcing dei soli servizi di manutenzione, all'attrazione di soci privati rigidamente di minoranza, che apportino fondi a fronte di un programma di investimenti finanziato con le risorse comunitarie sopra ricordate, ad un contributo eccezionale di solidarietà chiesto all'intera utenza, in termini di aumento drastico del costo di biglietti ed abbonamenti per un limitato numero di mesi. 

Il caso-Doria ha un risvolto anche per SEL. Questo sindaco è stato candidato come indipendente nelle liste di SEL. Mi aspetto, e spero, che SEL lo rimetta in riga rapidamente, minacciando anche l'eventuale ritiro dalla maggioranza, e mi aspetto che si ponga più attenzione, in futuro, nella selezione dei candidati. Lo ammette persino Doria: nell'intervista al Corriere, dice infatti di non avere particolare esperienza politica, nella sua vita ha avuto esperienze solo nelle circoscrizioni cittadine. Non si può prendere uno in mezzo alla strada perché ha un bel pedigree di intellettuale di sinistra. La politica è una cosa seria, occorre selezionare meglio chi è chiamato a ricoprire ruoli istituzionali. Gli intellettuali facciano gli intellettuali, che è un'altra cosa. 
SEL non può permettersi di sottovalutare quanto sta avvenendo a Genova. Una sinistra che propone ricette neo-liberiste e non un'alternativa a queste, e che si fa scavalcare sulla piazza dalle stesse componenti sociali proletarie che dovrebbe tutelare è destinata a morire, a trasformarsi in una succursale del PD. Guai a sottovalutare i genovesi:  i genovesi hanno fatto fallire il golpe Tambroni, quando si incazzano sono una bruttissima bestia. Genova è una città altamente politicizzata. Può essere la bara di tutta la sinistra. I tranvieri sono in sciopero da quattro giorni, fregandosene, per il momento, della precettazione e delle multe salate minacciate, ed i messaggi di solidarietà alla loro lotta, da parte della città, aumentano a vista d'occhio.
C' è un risvolto anche per tutto il Paese e per tutta la sinistra. E' inevitabile che la testa di una rivolta contro una amministrazione che si proclama di sinistra finisca, prima o poi, per essere presa da componenti demagogiche di destra. Se la destra prende la testa delle piazze agitate dagli effetti della crisi economica la deriva neofascista e dittatoriale del Paese è servita. La SEL ha una grande responsabilità, e per evitare tale deriva deve rimettere in linea il suo sindaco. Costi quel che costi. 

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