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lunedì 26 ottobre 2015

APPUNTI PER UNA STORIA DEL TROTSKISMO di Stefano Santarelli -parte seconda-





APPUNTI PER UNA STORIA DEL TROTSKISMO
di Stefano Santarelli
-parte seconda-


IL SEGRETARIATO UNIFICATO



Con questa denominazione, anche se formalmente abbandonata nel 2003, si continua a designare una tendenza trotskista la quale anche se oggi non rappresenta la più forte componente internazionale di questo movimento lo è certamente dal punto di vista intellettuale e del riconoscimento politico.

Uno degli effetti più positivi della Rivoluzione cubana (1959) è il riavvicinamento dei due centri internazionali trotskisti dopo la scissione del 1951/53, favorito dal giudizio favorevole che questi due centri davano di questo processo rivoluzionario. La definizione che viene data di Cuba come “stato operaio” da parte del Segretariato internazionale e da due forze fondamentali del Comitato internazionale come il Swp, e il Partido obrero revolucionario (P.O.R.) argentino diretto da Nahuel Moreno costituisce la base per il processo di riunificazione. Un riavvicinamento anche agevolato dall’arresto di Michel Pablo avvenuto nel 1960 per opera della polizia olandese causato dall’attivo sostegno, sia politico che clandestino, che Pablo e la Quarta internazionale avevano svolto in favore del FLN algerino. Questa assenza aiuta la formazione di un nuovo quadro di direzione della Quarta internazionale dove Mandel, Frank e Livio Maitan prendono il controllo del Segretariato internazionale.
Michel Pablo nel frattempo uscito dal carcere diventa ad Algeri il consigliere politico del Presidente Ahmed Ben Bella (1962). Il colpo di stato del colonnello Boumedienne nel giugno 1965 che depone Ben Bella chiude però il sogno rivoluzionario algerino obbligando alla fuga Pablo e il suo gruppo detto dei “pieds rouges” (allusione ironica ai “pieds noirs”, i vecchi coloni francesi di Algeria) che fonderanno subito dopo la Tendenza marxista rivoluzionaria(1)

Poco dopo l’uscita dal S.I. dell’argentino Posadas (1962) che fonda la Quarta internazionale (posadista), nel giugno del 1963 in una ridente località dei castelli romani si tiene il VII Congresso della Quarta internazionale che riunifica i due centri internazionali (2) . A questa riunificazione non partecipa l’Organistation communiste internationaliste di Lambert e il Socialit labour league di Healy che rimangono nel Comitato internazionale, mentre il Por di Moreno entrerà nel dicembre del 1964 nel nuovo centro unificato.
Il SU deve subito registrare la rottura con il LSSP di Ceylon che nel maggio del 1964 entra al governo, questa decisione provoca la scissione della sinistra del partito (LSSP-Rivoluzionario) che diventa la sezione ufficiale della Quarta internazionale anche se questo partito ed il troskismo di Ceylon non raggiungerà però più i livelli ottenuti precedentemente.

In Inghilterra, nel 1959, il gruppo di Healy si costituisce come corrente all’interno del Labour party sotto il nome di Socialist labour league (SLL) guadagnando ben presto la sua organizzazione giovanile. Sia la SLL che l’organizzazione giovanile verranno poi espulse dal Labour party.

Il 1968 è un anno fondamentale nella storia del novecento con la sua carica di contestazione giovanile in tutti i paesi capitalisti e con l’avvento della guerriglia nei paesi latino americani.





Alain Krivine



Il maggio parigino permette a giovani trotskisti del Parti Communiste Internationaliste (Pci), la sezione ufficiale della IV Internazionale, diretti da Alain Krivine che militano nella Jeunesse communiste révolutionnaire (Jcr), l’organizzazione studentesca fondata nel 1966 dopo la loro espulsione dall’Union des étudiants communistes per non avere appoggiato la candidatura di Mitterand alle elezioni presidenziali del 1965, di compiere una vera e propria rivoluzione generazionale nella vecchia sezione francese.
La loro mobilitazione contro la guerra in Vietnam e il sostegno ai movimenti anticoloniali, la denuncia dei regimi burocratici dei cosiddetti paesi comunisti e del Partito socialista e comunista francese colgono il sentimento delle fasce giovanili e permette alla Jcr di essere la migliore espressione del maggio parigino e di raggiungere i 1.500 aderenti.
Il decreto presidenziale del 12 giugno 1968 mette fuori legge la Jcr, il Pci, l’Oci di Lambert, Voix ouvrières (che si ricostruirà subito dopo con il nome di Union comuniste ma sarà famosa con il nome del loro giornale: Lutte ouvrière (3) e altre formazioni di sinistra.
Lo scioglimento di queste formazioni non impedisce loro di riprendere l’attività politica, troppo forte è il sentimento di ribellione dei giovani francesi, e la Jcr come tutte le altre formazioni riprendono la loro battaglia. Per la Jcr è anche un momento di profonda riflessione sulle analogie tra la rivoluzione russa e gli avvenimenti che stanno vivendo. Giungono alla conclusione “qu’il manque le parti” e si unificano nel 1969 con i “vecchi” del Pci fondando la Ligue communiste che verrà poi anche lei messa fuori legge nel giugno 1973 dopo gli scontri che intraprende contro il meeting dei fascisti di Ordre nouveau ricostruendosi con il nome di di Ligue communiste revolutionnaire (Lcr).
L’esplosione del maggio parigino permette alla sezione francese di diventare la più forte organizzazione del SU e contemporaneamente è la dimostrazione tangibile che i trotskisti possono costruire partiti con influenza di massa. Questa considerazione fa terminare per questa corrente l’entrismo nei grandi partiti del movimento operaio.

Ma se il ’68 ha rappresentato lo sviluppo del trotskismo dentro la società francese il “caso italiano”, come sottolinea giustamente Ferrari, costituisce una vera e propria anomalia.
Infatti alla vigilia del ’68 la sezione italiana, i Gruppi comunisti rivoluzionari (Gcr), costituiscono la più forte sezione europea con circa 200 iscritti. “I Gcr sono in quel momento, per usare un termine automobilistico, in pole position per sfruttare l’esplosione del ’68, per rafforzarsi organizzativamente. I trotskisti italiani sono strutturati seppur esilmente in tutta Italia, dentro il PCI e nei movimenti studenteschi hanno estese simpatie, controllano il giornale La Sinistra e la casa editrice Samonà e Savelli.” (4) Ricordiamo che uno dei risultati più significativi del lavoro entrista nel PCI fu il reclutamento di un membro del suo Comitato Centrale, Silvio Paolicchi, che divenne uno dei più importanti dirigenti trotskisti. Ma è proprio durante il ’68 che i Gcr vivono la loro crisi più profonda e la maggioranza della direzione decide lo scioglimento dell’organizzazione e vari esponenti di primo piano del trotskismo italiano (Gorla, Vinci, Corvisieri) partecipano alla creazione di Avanguardia operaia , per non citare poi il gruppo milanese dei Gcr che pubblica il giornale Falcemartello (da non confondere con l’omonima tendenza marxista presente oggi dentro Rifondazione comunista) diretta da Aldo Brandirali che darà poi vita ad una organizzazione maoista ortodossa più nota dal nome del loro giornale Servire il popolo.
Nel nostro paese si verifica quindi tutto il contrario di quello che è successo in Francia. Invece di costruire un forte raggruppamento trotskista i Gcr praticamente si sciolgono e questo vuoto viene colmato da altre organizzazioni che nascono sull’onda del ’68 “(Il manifesto, Lotta continua, la stessa Avanguardia operaia) che conquistano l’adesione di migliaia di giovani e contano un seguito di massa”. Questa mancanza di dinamismo di cui diedero prova i Gcr rappresenta una delle caratteristiche (negative) del trotskismo italiano.

Un altro aspetto fondamentale per la storia del SU di quegli anni è dato dal duro dibattito sulla lotta armata in America latina, un dibattito che non ha nulla di teorico visto il peso politico ed organizzativo del trotskismo latino-americano.
Nell’aprile del 1969 si tiene a Rimini il IX congresso mondiale del SU che adotta una risoluzione per lo sviluppo sistematico della lotta armata nell’America latina e centrale. Il Partido revolucionario de los trabajadores (Prt) argentino diretto da Nahuel Moreno e Mario Santucho lancia la guerriglia urbana. Una politica obiettivamente suicida che fa ritornare sui suoi passi Moreno e questo suo cambio di linea provoca la nascita di due Prt: il Prt (La verdad) diretto da Moreno e il Prt (Combatiente) che organizza l’Ejercito revolucionario del pueblo (Erp) il quale sviluppa la sua attività militare in Perù, Bolivia, Uruguay e Argentina. E’ una politica quella del Prt-Erp che provoca centinaia di morti tra le forze rivoluzionarie e bisogna obiettivamente ricordare che si trattava di una strategia votata ed incoraggiata fino al 1972 da tutto il SU malgrado l’ostilità del Swp statunitense.(5) Il Prt (Combatiente) che raccoglie la maggioranza dei militanti venne riconosciuto come sezione ufficiale della Quarta internazionale mentre il Prt diretto da Moreno ne è solo un’organizzazione simpatizzante.
“In Argentina l’Erp, il braccio armato del Prt (c) a partire dal 1972 aveva sviluppato un crescendo di azioni armate spettacolari, come il rapimento del dirigente della FIAT argentina Sallustro, conclusosi con la sua uccisione, o l’eliminazione del generale Sanchez del Secondo Corpo d’Armata. Tutte queste azioni erano state salutate con entusiasmo dalla stampa del SU. (…) La rottura del Prt-Erp su posizioni vagamente “mao-castriste” con il SU che avverrà a cavallo tra il 1973 e il 1974 abbia per tanto tempo temporeggiato, prima di cominciare una polemica con questo gruppo e lo abbia addirittura riconosciuto come sezione ufficiale della Quarta internazionale, dimostra la spregiudicatezza e la subordinazione alle mode del momento che contraddistingue in questa fase la direzione europea del SU. Sulla penosa vicenda argentina, che si concluse con la totale distruzione del Prt-Erp e il sacrificio di buona parte di una generazione di giovani rivoluzionari, la responsabilità della direzione europea Mandel-Maitan-Krivine è incontestabile. Il fochismo in versione trotskista aveva portato alla morte e alla disperazione buona parte della giovane avanguardia argentina sorta negli anni ’60.” (6)
Questo bilancio fallimentare della svolta guerriglierista del SU provoca nel marzo 1973 da parte del Swp statunitense e del partito argentino diretto da Moreno la costituzione della tendenza poi Frazione leninista-trotskista (FLT) ciò obbliga la maggioranza del SU a costituirsi anche loro nella Tendenza di maggioranza internazionale (TMI).

Il X Congresso della Quarta internazionale (1974) vede un confronto durissimo fra queste due frazioni e se ufficialmente prevale la Tmi, la quale raccoglie poco più della metà dei voti (142 contro125), i problemi rimangono comunque aperti. E da notare la presenza di una terza tendenza, non citata nel testo di Ferrari, la cosiddetta “terza tendenza” Tendenza mezrayonka internazionale con la maggioranza della sezione tedesca come componente principale organizzata da Roberto Massari che ottiene il 2,5% dei voti.
E’ un congresso che registra la profonda spaccatura del SU con due frazioni più o meno della stessa forza, il rischio della scissione è reale. Sarà proprio la Maggioranza del SU a rigettare la sua politica in America latina e nel dicembre del 1976 la Tmi approva un documento di autocritica sulla svolta guerriglierista sancita nel IX Congresso.
E’ questa la base che permette lo scioglimento, avvenuto alla fine del 1977, dello scioglimento della FLT e della TMI. A questa “pacificazione” all’interno del SU si oppone solo la corrente guidata da Moreno a partire dalla differente analisi sull’Angola e sulla Rivoluzione portoghese costituendosi prima in Tendenza Bolscevica (1976) poi contro la nuova maggioranza del SU in Frazione Bolscevica (1978). La Rivoluzione nicaraguense (1979) e la costituzione della Brigata Simone Bolivar e il conseguente intervento militare in Nicaragua da parte della FB provocherà l’uscita dei “morenisti” dal SU e l’unificazione con i “lambertisti” del Comitato Organizzativo per la Ricostruzione della Quarta internazionale (CORQI) come vedremo in seguito.

Gli anni ’80 vedono la rottura del Swp statunitense con il SU ed il trotskismo.
Durante l’invasione sovietica in Afghanistan (1979) il Swp sostenne questo intervento militare: una presa di posizione questa che definire discutibile è dire poco. Ma se il resto del SU era prudente su questo punto e non chiedeva il ritiro delle truppe sovietiche, una sua minoranza guidata da Tariq Ali domandava invece il ritiro immediato dei sovietici ed il sostegno agli elementi più progressisti della resistenza afgana. Questa minoranza riuscì nel 1982 a fare approvare al SU la propria linea costringendo all’autocritica la direzione internazionale. (7)

Il Swp, insieme al Swp australiano, inizia a teorizzare l’integrazione della Quarta internazionale con la corrente sandinista e quella castrista in prospettiva della costruzione di un nuovo movimento internazionalista. I due Swp compiono una revisione teorica con l’articolo del 1983 di Jack Barnes, il principale dirigente statunitense “Il loro Trotsky e il nostro” : definendo le tesi della rivoluzione permanente “un ostacolo alla possibilità di riallacciare Lenin e i primi congressi dell’Internazionale a Marx”. L’articolo di Barnes sottolineava tra l’altro che la difesa dello Stato operaio sovietico si era rivelata “vitale per l’estensione della rivoluzione socialista mondiale”.
Queste analisi erano, come dice giustamente Bensaid, la “rinuncia al ruolo centrale della lotta di classe sostituita dalla lotta tra stati e tra campi”. Nel 1990 l’Swp statunitense abbandona il SU e il trotskismo. Tutto questo provoca una gravissima crisi all’interno del Swp la cui direzione espelle militanti e dirigenti del calibro di George Breitman, tra i pionieri del trotskismo statunitense e fondatore del partito. Queste espulsioni sono condannate dalla direzione dell’Internazionale che nel suo XII Congresso aveva condannato, memore degli avvenimenti del passato, le espulsioni delle minoranze presenti nelle sezioni locali.
Così le espulsioni dal Swp danno origine nel 1990 ad altre tre formazioni negli Usa: la Fourth internationalist tendency fondata da Breitman, Socialist Action e Socialist unity.
Nel XIII Congresso (1991) i delegati australiani spiegarono, prima di uscire definitivamente anche loro dal SU, con estrema franchezza che la rivoluzione permanente era “un’inutile feticcio” responsabile della degenerazione settaria dell’Internazionale e della “sopravvalutazione del ruolo della rivoluzione politica contro le caste al potere negli stati socialisti burocratici”. (8) Dopo l’uscita dalla Quarta internazionale il Swp australiano ha modificato il proprio nome in Democratic socialist perspective (Dsp).

Il XIV Congresso della Quarta internazionale (1995) viene giustamente definito come un “congresso di mutazione”. Sono crollati i paesi del Patto di Varsavia, vi è la mutazione della sinistra anticapitalista mondiale e vi è la mutazione della stessa Internazionale. Vi è per il SU “l’urgenza di ricostruire un movimento mondiale di lotta anticapitalista in una prospettiva socialista, che si fondi sulla ricomposizione in corso del movimento operaio sotto l’effetto del “doppio fallimento” della socialdemocrazia e dello stalinismo.”

La nascita di nuovi movimenti radicali come quello contro la globalizzazione favoriti dalla decomposizione dello stalinismo permette la nascita di nuove formazioni organizzate più democraticamente e con un rispetto per le differenti identità. E le formazioni del SU sono parte attive di questo processo, ma vi è la necessità di essere un punto di riferimento nei paesi imperialisti dove invece si sono indebolite: negli Stati Uniti come abbiamo visto il trotskismo si è diviso in almeno quattro organizzazioni, in Gran Bretagna la sezione ufficiale è superata largamente da due altre organizzazioni (il Swp e l’ex Militant), mentre in Francia la Lcr a partire dagli anni ’80 vive una crisi che la indebolisce profondamente.
Vengono nel frattempo stabilite relazioni fraterne tra il SU e l’Esercito Zapatista ed è giusto ricordare che in questo paese la sezione del SU, il Partido revolucionario de los trabajadores (PRT) che aveva raggiunto un buon riconoscimento politico tanto da avere una rappresentanza parlamentare vive in quegli anni una crisi politica.
Ma la situazione politicamente più interessante vi è in Brasile dove la sezione ufficiale del SU Democracia socialista costituisce una delle correnti del Partido de los trabajadores (Pt) e riesce a far eleggere come vicegovernatore dello stato di Rio Grande do Sul un suo dirigente: Miguel Rossetto. Mentre a Porto Alegre viene eletto un altro suo esponente: Raul Pont.

Il SU partecipa attivamente al Movimento No-Global e alle sue manifestazione di Seattle (1999) e a quella di Genova (2001) e questo contribuisce ad un suo rilancio politico. Le due sezioni più importanti sono quella francese e quella brasiliana.

La Lcr francese riesce a superare la crisi degli anni ’80 e nelle elezioni presidenziali del 2002 il suo candidato e portavoce Olivier Besancenot ottenne il 4,25% pari a 1.210.562 voti assoluti mentre Arlette Laguiller candidata per Lutte ouvrière ottenne il 5,72% pari a 1.630.244 voti assoluti.

In Brasile invece Rossetto entrò nel governo Lula come ministro per lo Sviluppo rurale, questa scelta governativa da parte di Democracia socialista fu duramente contestata dalla senatrice Heloise Helena che ha promosso la scissione che ha fatto nascere il Partido socialismo e libertade.

Non si può che essere d’accordo con Ferrari quando sostiene che “il Segretariato unificato si è dimostrato dal punto di vista intellettuale e politico la corrente più vitale del trotskismo. Ha cercato di aggiornare il proprio programma, senza considerare dogmaticamente il proprio rapporto con i testi di Trotsky, compreso il Programma di Transizione. Ha saputo cogliere degli elementi di novità nello sviluppo della situazione politica e sociale a livello internazionale e ha cercato di dare risposte almeno in parte nuove”.

Con il XV Congresso il SU ha cancellato definitivamente l’autoproclamazione della Quarta internazionale come “partito mondiale della rivoluzione socialista”.
Attualmente il SU (oggi Segretariato Internazionale) ha ripreso ad organizzarsi in modo indipendente ed autonomo: in Brasile è uscito dal Pt, mentre in Italia sono usciti da Rifondazione comunista costituendo nel 2007 Sinistra critica la quale nel luglio 2013 ha avuto una scissione di difficile comprensione che ha visto nascere le due formazioni di Sinistra anticapitalista e Communia le quali mantengono entrambe rapporti con il SU. In Francia la storica Lcr si è unificata con vari gruppi della sinistra radicale costituendo nel febbraio del 2009 il Noveau parti anticapitaliste che dopo l’ottimo risultato elettorale nelle europee del 2009 dove prese il 4,98% dei voti un risultato però che non è stato confermato dalle recenti elezioni politiche del 2012 dove ha pagato il rifiuto di entrare nel Front de gauche guidato dall’ex lambertista e socialista Melanchon prendendo un misero 1,15% risultato quasi identico a Lutte ouvrière (0,56%). 
( NPA: una sconfitta storica )



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NOTE

(1) J. Marie – Le trotskisme et les trotskystes - Ed. Armand Colin (2004)

(2) L.Maitan - Per una storia della IV internazionale - Ed. Alegre (2006)

(3) Il Groupe communiste fondato dal comunista rumeno Barta nel 1936, pseudonimo di David Korner, rifiuta di associarsi nel febbraio del 1944 all’unificazione dei vari gruppi trotskisti che darà origine al Parti communiste internationaliste. Questa formazione è l’antenata dell’Union communiste più nota col nome del suo settimale “Lutte ouvriére” che ha organizzato un suo centro internazionale:l'Union Communiste Internationaliste.

(4) Y.Colombo - Il trotskismo internazionale: il caso italiano (1968-1980)

(5) J.J. Marie - op. cit

(6) Y.Colombo - op.cit.

(7) D. Bensaid - Chi sono questi trotskisti? – Ed. Alegre (2007)

(8) D.Bensaid - op.cit.




                                                                 
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