APPUNTI PER UNA STORIA DEL TROTSKISMO
di Stefano Santarelli
(parte quarta)
IL
LAMBERTISMO
Come
abbiamo visto nel capitolo dedicato al Segretariato unificato
l’espulsione da parte del S.I della Quarta internazionale dei 13
membri della maggioranza del Comitato centrale del Pci provoca la
scissione della sezione francese.
Il
Pci “maggioritario” si trova quindi isolato dal resto
dell’Internazionale infatti il sostegno chiesto dai francesi in una
lettera dell’aprile del 1952 al Swp viene respinto come sono
respinte tutte le critiche al pablismo. Ma dopo pochissimo tempo sia
il gruppo inglese di Healy che l’Swp entrano in conflitto con il
Segretariato internazionale e costituiscono con il Pci
“maggioritario” un altro centro internazionale alternativo alla
direzione pablista. Il ruolo del partito diretto da Lambert
all’interno del Comitato internazionale è molto marginale rispetto
a quello ricoperto dagli inglesi e dagli statunitensi.
In
Francia il Pci diretto da Pierre Lambert (pseudonimo di Pierre
Boussel) si impegna nel lavoro sindacale all’interno di Force
Ouvrière,
nata da una scissione della CGT, e riesce ad entrare nell’apparato
di questo sindacato e questo aspetto costituisce ancora oggi uno dei
caposaldi della sua azione politica.
Durante
la Guerra d’indipendenza algerina (1954-1962) il Pci di Lambert
assume una posizione molto diversa da quella della Quarta
internazionale. Mentre l’Internazionale appoggia e si attiva
militantemente in appoggio del Front de libération nationale
(FLN), un appoggio che costerà a Pablo anche il carcere, il
gruppo lambertista invece sostiene il Mouvement national algérien (MNA) diretto da Messali Hadj con il quale Lambert collabora
politicamente da ben prima della scissione del 1951. Ma quando nel
corso della Guerra d’indipendenza scoppia un conflitto sanguinoso
tra il FLN e il MNA la formazione di Hadj, che sta soccombendo in
questa lotta fraticida, apre delle trattative con il governo
francese. Come si può facilmente comprendere questa iniziativa del
MNA isola questa formazione e costringe lo stesso Pci lambertista a
dovere compiere un passo indietro e a rompere ogni rapporto con Hadj.
Questo
“errore” politico non aiuta la crescita del gruppo lambertista
che nel frattempo si è ridotto ad una cinquantina di militanti e nel
1958 abbandona la sigla del Pci per divenire il gruppo La
verité
dal nome del suo storico giornale. Il gruppo lambertista rifiuta nel
1963 di aderire all’unificazione tra il SI della Quarta
internazionale e il Swp preferendo restare nel Comitato
internazionale.
Nel 1965 i suoi progressi politici e numerici fanno proclamare a Lambert e ai suoi seguaci l’Organisation communiste internationaliste (Oci). Nell’aprile del 1966 si tiene a Londra la III Conferenza del CI, vengono invitati la Spartacist league nata da una scissione del Swp e Voix ouvriére. Ma questa Conferenza è l’ultima alla quale partecipa l’Oci. Lo scontro tra il partito francese e il Socialist labour league diretto da Gerry Healy (SLL) allora forte di più di 8.000 militanti che nel 1973 prenderà il nome di Workers revolutionary party (Wrp) diventa sempre più duro: è uno scontro che nasconde soltanto la lotta di questi due apparati per ottenere la supremazia dentro il Comitato internazionale. Ad avere formalmente la peggio è l’Oci che nell’ottobre del 1971 viene formalmente esclusa dal CI.
Nel marzo del 1972 si tiene una conferenza latino-americana per la ricostruzione della Quarta internazionale promossa dal Partido obrero marxista revolucionario (POMR) peruviano diretto da Ricardo Napuri, dal gruppo argentino Politica obrera (PO) guidato da Jorge Altamira e dal Por boliviano che ricordiamo era uno dei pochi partiti trotskisti ad avere una certa influenza nel movimento operaio. Questa assise internazionale vede la partecipazione e l’adesione del partito lambertista che punta a rompere il suo isolamento dopo la sua espulsione dal CI . Questa conferenza permette all’Oci di convocare nel luglio del 1972 a Parigi un’altra riunione internazionale, alla quale partecipano tra gli altri PO e il Por boliviano, che fonda il Comitato organizzativo per la ricostruzione della Quarta internazionale (CORQI). Questo nuovo centro internazionale per la prima volta dal dopoguerra può vantare un iniziale intervento in alcuni paesi del Patto di Varsavia ad opera principalmente dell’Ungherese Michel Varga che era stato un protagonista della rivolta di Budapest del 1956. La successiva espulsione di Varga con l’accusa (peraltro ridicola) di essere un’agente provocatore stalinista farà nascere, con la partecipazione di un centinaio di militanti dell’Oci la Ligue ouvrière révolutionnaire (LOR) che, in seguito, nell’autunno del 1987 si fonderà con la Lcr e un effimero e debole centro internazionale (la Lega internazionale per la ricostruzione della Quarta internazionale – LIR-QI) che, come abbiamo visto nel capitolo dedicato al morenismo, nel 2006 partecipa alla costruzione dell’UIT-CI.
Nel 1965 i suoi progressi politici e numerici fanno proclamare a Lambert e ai suoi seguaci l’Organisation communiste internationaliste (Oci). Nell’aprile del 1966 si tiene a Londra la III Conferenza del CI, vengono invitati la Spartacist league nata da una scissione del Swp e Voix ouvriére. Ma questa Conferenza è l’ultima alla quale partecipa l’Oci. Lo scontro tra il partito francese e il Socialist labour league diretto da Gerry Healy (SLL) allora forte di più di 8.000 militanti che nel 1973 prenderà il nome di Workers revolutionary party (Wrp) diventa sempre più duro: è uno scontro che nasconde soltanto la lotta di questi due apparati per ottenere la supremazia dentro il Comitato internazionale. Ad avere formalmente la peggio è l’Oci che nell’ottobre del 1971 viene formalmente esclusa dal CI.
Nel marzo del 1972 si tiene una conferenza latino-americana per la ricostruzione della Quarta internazionale promossa dal Partido obrero marxista revolucionario (POMR) peruviano diretto da Ricardo Napuri, dal gruppo argentino Politica obrera (PO) guidato da Jorge Altamira e dal Por boliviano che ricordiamo era uno dei pochi partiti trotskisti ad avere una certa influenza nel movimento operaio. Questa assise internazionale vede la partecipazione e l’adesione del partito lambertista che punta a rompere il suo isolamento dopo la sua espulsione dal CI . Questa conferenza permette all’Oci di convocare nel luglio del 1972 a Parigi un’altra riunione internazionale, alla quale partecipano tra gli altri PO e il Por boliviano, che fonda il Comitato organizzativo per la ricostruzione della Quarta internazionale (CORQI). Questo nuovo centro internazionale per la prima volta dal dopoguerra può vantare un iniziale intervento in alcuni paesi del Patto di Varsavia ad opera principalmente dell’Ungherese Michel Varga che era stato un protagonista della rivolta di Budapest del 1956. La successiva espulsione di Varga con l’accusa (peraltro ridicola) di essere un’agente provocatore stalinista farà nascere, con la partecipazione di un centinaio di militanti dell’Oci la Ligue ouvrière révolutionnaire (LOR) che, in seguito, nell’autunno del 1987 si fonderà con la Lcr e un effimero e debole centro internazionale (la Lega internazionale per la ricostruzione della Quarta internazionale – LIR-QI) che, come abbiamo visto nel capitolo dedicato al morenismo, nel 2006 partecipa alla costruzione dell’UIT-CI.
Pierre Lambert (Pierre Boussel 1920-2008)
L’Oci
con il decreto presidenziale del 12 giugno 1968 viene dichiarata
fuorilegge come la Ligue communiste, Voix ouvrière ed altre
formazioni della sinistra radicale e si trasforma nell’Organisation
trotskiste per riprendere il suo nome nel luglio del 1970. Il
partito lambertista conosce proprio a partire dagli anni ’70 una
straordinaria crescita e giunge ad arrivare a 8.000 militanti e agli
inizi degli anni ’80 è indiscutibilmente la prima organizzazione
trotskista francese e nel 1981 riprende la vecchia denominazione di
Parti communiste internationationaliste. Mentre nel CORQI si
deve registrare da una parte una ripresa di dialogo nei confronti del
SU e l’espulsione nel gennaio ’79 dell’organizzazione diretta
da Altamira "Politica obrera" che suscita la protesta e l’uscita dal
Comitato internazionale del Por boliviano. L’uscita del Por
rappresenta un duro colpo per l’internazionale lambertista
parzialmente attutito dagli ottimi risultati del Pomr di Napuri che
nelle elezioni del 1978 con il suo fronte elettorale ottiene il 12%
dei voti. Nel marzo del 1983, dopo il fallimento dell’unificazione
con i morenisti che abbiamo visto nel capitolo precedente, il CORQI
si autoproclama Quarta internazionale – Centro internazionale di
ricostruzione (QI-CIR) in seguito questo denominazione viene
trasformata in Quarta internazionale-Segretariato internazionale
aiutando ancora di più a creare confusione visto che è la
stessa denominazione che oggi ha assunto l’ex Segretariato
unificato.
Un
primo segnale della crisi che si apre all'interno del lambertismo
avviene nel 1986.
Per
molto tempo la loro influenza era stata predominante nel primo
sindacato studentesco l'UNEF-US (poi UNEF-ID) e nella “Mutuelle
nationale des étudiants de France”, ma ben 400 militanti guidati
da Jean-Cristophe Cambadélis escono dall'organizzazione per entrare
nel Partito Socialista.
Da
quel momento in poi i lambertisti perderanno qualsiasi influenza
all'interno del sindacalismo studentesco.
Un'altro
brutto segnale nella vita del Pci e per il suo futuro viene offerto
con due espulsioni (tra le tante che hanno contraddistinto la storia
del lambertismo) estremamente significative: quello dello storico
oltre che del più grande biografo di Trotsky, Pierre Broué, il
quale terminerà la sua vita collaborando attivamente con la Tendenza
marxista internazionale (TMI) e l’espulsione del numero 2 del
lambertismo, Stéphane Just, che si batte contro la scelta dello
scioglimento del Pci (che avverà nel novembre del 1991) per
costruire il Mouvement pour un parti des travailleurs (MPPT)
in questa decisione egli vede la rinuncia alla lotta per il
socialismo e alla costruzione del partito rivoluzionario. Il MPPT
viene fondato dai lamberisti insieme a piccoli gruppi di ispirazione
socialista, comunista e anarcosindacalista che svolgono però un
ruolo molto marginale rispetto ai lambertisti.
Quando
viene fondato il Parti des travailleurs (PT), i lambertisti
costituiscono la Courant communiste internationaliste (CCI)
con un proprio giornale, la storica testata La verité, e
rappresentano la componente più importante con più di 3.000
aderenti, ottiene nonostante la sua forte influenza sindacale
mediocrissimi risultati elettorali sempre inferiori all’1% dei voti
accontentandosi quindi soltanto di qualche sindaco e alcuni
consiglieri municipali. Lo stesso Lambert presentatosi alle elezioni
presidenziali del 2008 con il suo vero nome ha ottenuto un
mediocrissimo 0,38% dei voti mentre nella stessa competizione
elettorale Arlette Laguiller di Lutte Ouvriére ottenne
l’1,99% e il candidato del Parti socialiste unifiè e della
Lcr prese il 2,10%. Nel 2008 cambia nome trasformandosi nel Parti
ouvrier indépendant (POI) rivendicando nel momento della sua
nascita più di 10.000 aderenti, ma ottenendo nelle successive
competizioni elettorali i mediocri risultati ottenuti sotto la sigla
del Pt.
Nel
luglio del 2015 è avvenuta una scissione all'interno della
componente trotskista all'interno del POI che potrebbe porre fine
alla vicenda del lambertismo: la maggioranza della Direzione
Nazionale della CCI, che nei fatti dirige il POI, ha rifiutato il
diritto di costituirsi come tendenza alla sua minoranza diretta da
Daniel Gluckstein e da altri due membri della Segreteria nazionale
(Jean Markum, dirigente sindacale della CGT e Gerard Schivardi,
sindaco di Mailhac) con il pretesto che una tendenza aveva il
diritto di esistere soltanto nei periodi di preparazione dei
congressi.
I
nodi posti dalla tendenza diretta da Gluckstein (“Pour
le retour à la construction du parti”)
riguardavano i rapporti con il Front de Gauche e la situazione greca e
la rottura con la V Repubblica e l'Unione europea ponendo quindi il
ritorno ad una politica rivoluzionaria.
E nel
novembre del 2015 si sono tenuti contemporaneamente due congressi del
POI e la tendenza diretta da Gluckstein si è costituita in Parti
Ouvrier Indépendant
Démocratique (Poid)
Gerard Schivardi
In
conclusione si può tranquillamente affermare che il lambertismo come
il morenismo si è caratterizzato per essere estremamente
impermiabile alle nuove tematiche che sono iniziate a sorgere a
partire dal ’68 (ambientalismo, femminismo, pacifismo) e non ha mai nascosto la sua diffidenza verso il movimento no-global anzi lo ha ferocemente criticato.
Rimane invece una componente storicamente importante determinate all’interno del sindacato Force ouvrière dove è parte integrante della direzione e della Fédération syndacale unitaire la prima forza sindacale francese per quanto riguarda la scuola.
Rimane invece una componente storicamente importante determinate all’interno del sindacato Force ouvrière dove è parte integrante della direzione e della Fédération syndacale unitaire la prima forza sindacale francese per quanto riguarda la scuola.
E’
da segnalare che molti dirigenti socialisti di primissimo piano sono
cresciuti nella sua scuola politica frutto di un lavoro entrista dai
contorni ancora oggi abbastanza oscuri, ricordiamo che dalle sue file
sono usciti l’ex primo ministro Lionel Jospin e il leader del Front
de gauche Jean-Luc Mélanchon.
Sul
terreno prettamente intellettuale non può assolutamente competere
con il Segretariato unificato anche se può annoverare due importanti
storici del movimento operaio come Jean-Jacques Marie e lo scomparso
Pierre Broué. L’internazionale lambertista rimane invece in fondo
ancora limitata alla Francia anche se nel 1991 è stata tra le
fondatrici dell'Entente internationale des travailleurs et des
peuples (EIT), ma attualmente non è dato sapere come si
riprenderà dalla scissione del POI che potrebbe fare terminare la storia
del lambertismo così come è già successo per altre correnti
trotskiste come quella di Posadas e di Healy.
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