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giovedì 17 agosto 2017

USCIAMO DALLE DEFINIZIONI di Giandiego Marigo




 USCIAMO DALLE DEFINIZIONI
di Giandiego Marigo
 
 
Mi rendo conto di come questo sia argomento già, ampiamente, trattato, anche da me, nel tempo.
Eppur si deve riprenderne il senso e le fila.
Comprendo anche le forme d’assoluta nostalgia che ci portano costantemente a rimestare fra valori e definizioni novecentesche. L’età statistica del popolo di quella che chiamammo sinistra è, generalmente, abbastanza alta ed il ricambio generazionale non è avvenuto, se non in modo molto limitato e deformato, è quindi naturale che la nostalgia sia componente essenziale del nostro agire … comprensibile ma sbagliato!
Il sistema usa questo nostro vizio per fotterci … come sempre!
L a tematica è quella delle definizioni, delle parole che usiamo per identificarci e che il Sistema ci rende per ghettizzarci.
Una di queste “parole magiche è, sicuramente, “Sinistra”.
Una definizione che via, via, negli anni, pur avendo conservato un suo fascino intrinseco ha perso di senso. In un mondo che tende al bipolarismo artificioso poi, ancora di più essa scivola verso lo strumentale e l’obsoleto.
Oggi definisce o meglio non definisce un’area composita, estremamente diversificata … composta da “attori” in eterna competizione e spesso su posizioni molto lontane fra loro.
Sotto quest’ombrello, sempre più dubbio, trovano riparo gli ultra-comunisti, i catto-comunisti, i socialisti, i radical, alcuni liberali annoiati, i radical-chic, gli anarchici anche se recalcitranti, i piddini di sinistra di destra e di centro, i fuoriusciti da questo o da qulel micropartito, parte dei Movimentisti a cinque stelle, Quelli della democrazia diretta,i giustizialisti, i sovranisti … persino qualche liberista di buone intenzioni.
Si rifugiano alla sua ombra quelli del non sono razzista ma… e quelli che le ONG hanno sempre ragione … e quelli che votano la chiusura dei porti … europeisti e critici, sino ai no euro.
Un poco troppa confusione per una sola definizione … non credete?
Anche considerando che essi fra loro litigano cercando di appropriarsi in toto della suddetta definizione.
A questo si aggiunga l’andare dei tempi e la tendenza del Sistema a nascondere le proprie reali acquisizioni scientifiche.
L’èlite si sta preparando ad un mondo 4.0 dove la robotica e l’intelligenza artificiale modificheranno in modo sostanziale e pesantissimo il rapporto “di potere”.
Quella che chiamammo Sinistra è tutt’altro che pronta a questo, divisa, frantumata fra collaborazionisti neo liberisti, liberali, aree cattoliche, menscevichi e bolscevichi … quasi che questo abbia qualche senso oggi con la robotica antropomorfa ad incombere là appena dietro l’angolo e forse già qui.
Sinceramente abbiamo l’urgenza assoluta di una ridefinizione … e non basta il raccogliere compunto di vecchie bandiere … lo abbiamo fatto sin qui con risultati drammatici.
Dobbiamo trovarlo questo coraggio di ridefinire e definire … la contraddizione è solo apparente, perchè ridefinendo chiariremmo il senso e le collocazioni … la visione di fondo, la filosofia e la spiritualità … ammesso di averle.
Forse ne avrete a noia di queste perorazioni eppure basterebbe, per cominciare liberarsi dalla prigionia delle definizioni.
L’esserlo stati, prigionieri, e l’esserlo ancora ci ha portati a nutrire il mostro del pragmatismo qualunquista, indefinito … sino ad elevare un comico ed un erede informatico al ruolo di Guru infallibili.
Il dover chiarire eternamente cosa sia di Sinistra e cosa non lo sia, assorbe una quantità enorme di energia, che viene distratta dal fare e dall’essere.
Oltre a nutrire con dovizia, un numero consistente di leader del nulla, che su questa eterna polemica vivono da anni … senza produrre altro che parole e fumose definizioni.
Usciamone ed entriamo nell’essere.
Decidiamo che Socialismo e AreA di Progresso e Civiltà possono bastare a definirci. Stabiliamone i confini. Definiamo l’anticapitalismo, l’antifascismo, l’antiliberismo come funzioni indispensabili, ma appropriamoci anche di una visione di futuro … di una proposta di radicale cambiamento … di un modello sociale che attui Circolarità, Orizzontalità, Compassione, Solidarietà  Condivisione, che estirpi la Competitività dalla vita sociale, limitandola allo sport se è il caso.
Facciamone filosofia e spiritualità e camminiamo insieme … verso il futuro tenendo i libri in mano ma senza esserne prigionieri, senza definire con un termine nostalgico, vago e ottocentesco quello che siamo.


La vignetta  è del Maestro Mauro Biani

 

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