Il neonato soggetto
politico denominato Risorgimento Socialista è scaturito
dall'esigenza di vincolare il Socialismo Italiano alle istanze di
libertà e giustizia sociale che da sempre sono appartenute alla sua
storia più illustre e che hanno accompagnato anche le fasi migliori,
più produttive e socialmente più avanzate del nostro Paese. I cinque punti da esso evidenziati per creare una seria alternativa in
Italia sono alquanto chiari e ben visibili, ma si potrebbero
riassumere in uno solo: quello di restituire al popolo italiano una
rappresentanza popolare e politica concreta che finalmente lo
sottragga alle pastoie ed all'utilitarismo delle liste di palazzo
precostituite da chi esercita da anni il professionismo del
vassallaggio politico.
Gli strumenti per
realizzare questo scopo possono variare a seconda del contingente, ma
l'importante è che lo scopo sia ben chiaro: uscita dall' eurozona,
dalla NATO dai trattati capestro della UE, tutto ciò non può che
essere subordinato ad un fattore essenziale che ha trovato il suo
miglior risalto e la sua applicazione concreta con la vittoria del NO
al referendum costituzionale: la restaurazione di una sovranità
politica e popolare su ciò che negli ultimi anni ha teso a
rimuoverla o a metterla fortemente in subordine rispetto agli
svariati giochi autoreferenziali di potere.
Questo nobile intento è
stato però minato al suo interno da spinte pseudosovraniste, che
dimostrano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che il
sovranismo si basa sulla sovranità di una moneta falsa, quella che
si spende solo nell'ambito del municipalismo.
Lo abbiamo notato con
chiara evidenza nella componente di Risorgimento Socialista che ha
aderito alla CLN, la quale non ha esitato a sostenere in Sicilia un
candidato chiaramente indipendentista che, nell'accordo con la CLN al
punto 13, dice esplicitamente che è necessario “MODIFICARE IN SENSO
FEDERALE, regionalista e municipalista la seconda parte
sull’ordinamento della Repubblica” E' del tutto evidente che con
un presupposto del genere cade ogni velleità o illusione di
sovranismo politico e di patriottismo, anche solo per il fatto che un
principio di questo tipo può trovare piena accoglienza persino nello
statuto della cosiddetta Padania.
Non abbiamo confermato,
con la vittoria referendaria, una Costituzione Nazionale per poi
doverla stravolgere in altra maniera facendola diventare municipale.
Di conseguenza, la presa
di distanza da questa prospettiva contraddittoria e sicuramente poco
socialista, non poteva mancare verso quella componente spuria e poco
coerente, anche con se stessa, che ha accompagnato, con la CLN, il
primo cammino di Risorgimento Socialista.
Risorgimento Socialista ha
voluto sostenere, in Sicilia, in prima istanza, il candidato di una
sinistra che fosse svincolata dai giochi di un PD che in quella
regione va a braccetto con Orlando e con Alfano. Ma Navarro ha
rinunciato, lasciando il posto a Fava.
Le motivazioni per cui
Risorgimento Socialista ha preso le distanze da questa improvvida
nuova prospettiva sono nelle parole del comunicato che tale movimento
ha diramato:
“la prospettiva che era
stata individuata era quella di una consultazione democratica della
base, per decidere candidato e programma: alla fine, invece, con una
scelta calata dall’alto,
Fava è stato imposto come candidato presidente, di una coalizione di
sinistra che non esclude (parola di
Enrico Rossi, uno dei leader di Mdp, di
allearsi in seguito ai Dem,
e che secondo molti giornali sta ancora trattando con il Pd
sottobanco, nel caso Micari
si ritiri o si facciano primarie
di centrosinistra”.
Piuttosto che “scegliere la convenienza, e
accodarci a un progetto che non sentivamo nostro, per difendere gli
sforzi fatti finora e per portare a casa qualche riconoscimento”,
Risorgimento socialista sceglie “la coerenza”
E allora viva la coerenza!
Ma a tale giustissima e sacrosanta posizione, ora, è
necessario aggiungerne un'altra, affinché tutto il lavoro svolto sin
qui, non si perda per strada ed, anzi, possa protrarsi proprio per
testimoniare concretamente tale coerenza.
Si deve fare una nuova lista che corrisponda
coerentemente agli intenti manifestati, con chi, insieme a
Risorgimento Socialista, PCI, in primis, vuole ribadire sul campo le
ragioni di tale scelta politica e portarle fino in fondo alla prova
del confronto elettorale.
Ci sono moltissimi italiani e credo altrettanti
siciliani i quali, ormai stufi di giochi politici autoreferenziali e
calati dall'alto, non trovano più una valida rappresentanza politica
e, di conseguenza, non votano più. Perché deluderli per l'ennesima
volta? Perché lasciarli senza nemmeno uno straccio di speranza?
E allora, meglio gettare il cuore oltre l'ostacolo
piuttosto che ripiegare in uno sdegnato astensionismo. Meglio provare
con tutte le forze a costruire una lista e a presentare un candidato
che negli anni abbia dimostrato una costante e cristallina coerenza,
piuttosto che mettere la testa sotto la sabbia e ripiegare in buon
ordine.
E chi meglio di Fabio Cannizzaro può incarnare
concretamente tale adamantina e perdurante coerenza per presentarla
come requisito essenziale per la candidatura a Presidente della
Regione Sicilia? Sicuramente nessun altro.
E' lui stesso a definire questa necessità e questa
urgenza, anche se nella sua modestia, abnegazione e disciplina di
gruppo, generosamente, non ha mai anteposto se stesso e la sua grande
competenza al progetto che ha voluto contribuire a far nascere e a
far crescere. Lui stesso a dire SE NON ORA QUANDO?
Con queste testuali parole: “Noi di Risorgimento
Socialista della Sicilia restiamo convinti che, per le prossime
elezioni regionali siciliane, sarebbe utile, invece, mantenere un
robusto, chiaro progetto di cambiamento ed alternativa a sinistra per
i siciliani, ponendo al centro del dibattito i loro problemi, le loro
aspirazioni e l’irrisolta Questione Siciliana fuori da valutazioni
tattiche d’ordine ‘romano’ e fintamente ‘laboratoriali’. In
tale prospettiva rivolgiamo un invito a tutte le forze sociali e
politiche siciliane di sinistra, che con noi condividono questa
necessità, affinché si riesca, insieme, a mettere in campo ogni
iniziativa che segni una chiara discontinuità rispetto alle solite
analisi politiche eterodirette che la candidatura Fava sembra tornare
a prospettare per la Sicilia, per i
siciliani e per la sinistra: SE NON ORA, QUANDO?”
Compagni, che aspettiamo a far diventare
questo ORA
un soffio potente, un vento impetuoso, una brezza vivificante che
possa finalmente restituire un respiro di speranza e di rinnovamento
a tutti coloro che, altrimenti, corrono il rischio per l'ennesima volta
di perderla e di rinunciare al sacrosanto diritto-dovere di
votare?
Coraggio! Operiamo da subito per una lista fortemente
connotata in senso Socialista, federalista e politicamente unitario,
che abbia come punto di riferimento Fabio Cannizzaro, Risorgimento
Socialista e tutti coloro che non sono disposti, quando l'ennesimo
valvassore viene a imporre la disciplina del vassallaggio ad una
sinistra nota soprattutto per i piattini che ha tenuto costantemente
in mano, a obbedire o a ritirarsi in buon ordine.
E' tempo invece di reagire e di ribellarsi, non per
un municipio ribelle, ma piuttosto per una Italia concretamente
ribelle ai giochi di potere e di palazzo!
Dimostriamo di essere veramente sovrani in nome
di un bistrattato popolo che ha il sacrosanto diritto di esercitare
la sua libertà con il voto, e dimostriamolo facendo vedere che
quando si cerca di ridurre o di millantare questa autentica sovranità
o con il municipalismo oppure con il vassallaggio, essa riemerge più
forte ed autentica che mai.
Da un granello di senape nasce un albero frondoso, da
una piccola brezza un vento inarrestabile. Ci vuole solo coraggio e
determinazione. La risposta ci sarà, la risposta già soffia nel
vento.
C.F.
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