AMMINISTRATIVE 2016 E L'AFFARE # CIRIETTA
di Lucio Garofalo
La logica prevalente nelle dinamiche e nei comportamenti
della vita politica, logica che spiega orientamenti ed azioni personali,
è assai utilitaristica e si può riassumere come segue: "è meglio un
pessimo accordo che una sconfitta sicura". Io non condivido
assolutamente tale logica, ma è quella che seguono in tanti, pur di non
perdere la poltrona.
In queste amministrative il clima è assai
infervorato (ed avvelenato) come sovente accade in una campagna
elettorale. Non è affatto la prima volta. Per quanto mi riguarda,
preferisco non ascoltare mai le voci o le 'ndrecchiole paesane per
screditare i singoli candidati. Così facendo si cade "fatalmente" nella
trappola del qualunquismo. È "normale" che ciascuno accusi l'altro.
Si
pensi al caso Conad a Lioni, laddove ciascuna lista ha lanciato accuse
verso la lista avversaria. Ed è esattamente il tipo di "gioco"
(scivolare sul terreno delle accuse personali) che bisogna evitare per
poter elaborare una visione più lucida ed obiettiva della situazione.
Altrimenti si fa esattamente il loro gioco e si rischia di farsi
intrappolare in polemiche di segno generico e qualunquista, che non
portano da nessuna parte, anzi conducono al tramonto della politica.
Come già avviene da tempo.
Io mi sforzo ancora di ragionare in termini
politici, evitando questioni di tipo personale. In una competizione si
vince e si perde. Chi perde deve svolgere opposizione. In un sistema
effettivamente democratico, chi perde un'elezione ha il diritto ed il
dovere di esercitare il ruolo (vitale) dell'opposizione, senza cui non
può esserci trasparenza nelle decisioni amministrative, che è la
condizione preliminare del funzionamento di una democrazia a livello
municipale. Più che elezioni amministrative, quelle in corso mi sembrano
"selezioni", nel senso che il clima è a dir poco infuocato e rovente.
A
Lioni la posta in gioco è assai importante anche per il destino
dell'intera Alta Irpinia, nel senso che il patto #Cirietta (l'accordo
siglato tra De Mita e D'Amelio prima delle elezioni) è un accordo di
potere e di affari: fondi legati al progetto pilota Alta Irpinia,
petrolizzazione delle aree interne e via discorrendo. È, dunque, un
disegno politico che investe l'intero territorio irpino. Non a caso, in
diversi Comuni irpini è presente solo una lista targata UDC (o UDC-PD)
con una lista civetta in campo. Questo serve a far capire il livello di
scarsa democrazia raggiunto in questa tornata elettorale, mai visto
prima.
Io sto lanciando l'allarme rispetto al pericolo rappresentato dal
disegno politico che ormai abbiamo denominato #Cirietta, ma nemmeno i
compagni sembrano afferrare la gravità di un processo che non concede
possibilità alternative. Dovremmo essere noi comunisti ad attivare un
progetto alternativo ed antagonista al "pensiero unico" demitiano.
Eppure, a me sembra di parlare al vento. La gente comune è ormai
succube, ma noi comunisti non possiamo permetterci di subire simili
operazioni di potere architettate, ancora una volta, sulla pelle delle
popolazioni locali senza opporre alcun tipo di dissenso.
A Lioni sono
scesi in campo due schieramenti. Uno è, appunto, #Cirietta, una lista
sostenuta dal patto di ferro tra UDC e PD, con un candidato a sindaco
che sarà praticamente un "ostaggio" del grande G. e lady D.
L'altra
lista fa capo a Rodolfo Salzarulo, il sindaco uscente, inviso sia a De
Mita che a D'Amelio. In questa campagna elettorale, Rodolfo Salzarulo
(anche lui dovette scendere a patti con De Mita per fare il sindaco nel
2006), un vecchio combattente, ha disseppellito l'ascia di guerra ed ha
rispolverato le sue doti oratorie da "tribuno del popolo". Non a caso,
in gioventù egli ha militato in formazioni di Lotta Continua e
Democrazia Proletaria.
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