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venerdì 27 maggio 2016

AMMINISTRATIVE 2016 E L'AFFARE # CIRIETTA di Lucio Garofalo







AMMINISTRATIVE 2016 E L'AFFARE # CIRIETTA
di Lucio Garofalo




La logica prevalente nelle dinamiche e nei comportamenti della vita politica, logica che spiega orientamenti ed azioni personali, è assai utilitaristica e si può riassumere come segue: "è meglio un pessimo accordo che una sconfitta sicura". Io non condivido assolutamente tale logica, ma è quella che seguono in tanti, pur di non perdere la poltrona. 
In queste amministrative il clima è assai infervorato (ed avvelenato) come sovente accade in una campagna elettorale. Non è affatto la prima volta. Per quanto mi riguarda, preferisco non ascoltare mai le voci o le 'ndrecchiole paesane per screditare i singoli candidati. Così facendo si cade "fatalmente" nella trappola del qualunquismo. È "normale" che ciascuno accusi l'altro. 

Si pensi al caso Conad a Lioni, laddove ciascuna lista ha lanciato accuse verso la lista avversaria. Ed è esattamente il tipo di "gioco" (scivolare sul terreno delle accuse personali) che bisogna evitare per poter elaborare una visione più lucida ed obiettiva della situazione. Altrimenti si fa esattamente il loro gioco e si rischia di farsi intrappolare in polemiche di segno generico e qualunquista, che non portano da nessuna parte, anzi conducono al tramonto della politica. Come già avviene da tempo. 

Io mi sforzo ancora di ragionare in termini politici, evitando questioni di tipo personale. In una competizione si vince e si perde. Chi perde deve svolgere opposizione. In un sistema effettivamente democratico, chi perde un'elezione ha il diritto ed il dovere di esercitare il ruolo (vitale) dell'opposizione, senza cui non può esserci trasparenza nelle decisioni amministrative, che è la condizione preliminare del funzionamento di una democrazia a livello municipale. Più che elezioni amministrative, quelle in corso mi sembrano "selezioni", nel senso che il clima è a dir poco infuocato e rovente.  

A Lioni la posta in gioco è assai importante anche per il destino dell'intera Alta Irpinia, nel senso che il patto #Cirietta (l'accordo siglato tra De Mita e D'Amelio prima delle elezioni) è un accordo di potere e di affari: fondi legati al progetto pilota Alta Irpinia, petrolizzazione delle aree interne e via discorrendo. È, dunque, un disegno politico che investe l'intero territorio irpino. Non a caso, in diversi Comuni irpini è presente solo una lista targata UDC (o UDC-PD) con una lista civetta in campo. Questo serve a far capire il livello di scarsa democrazia raggiunto in questa tornata elettorale, mai visto prima. 

Io sto lanciando l'allarme rispetto al pericolo rappresentato dal disegno politico che ormai abbiamo denominato #Cirietta, ma nemmeno i compagni sembrano afferrare la gravità di un processo che non concede possibilità alternative. Dovremmo essere noi comunisti ad attivare un progetto alternativo ed antagonista al "pensiero unico" demitiano. Eppure, a me sembra di parlare al vento. La gente comune è ormai succube, ma noi comunisti non possiamo permetterci di subire simili operazioni di potere architettate, ancora una volta, sulla pelle delle popolazioni locali senza opporre alcun tipo di dissenso. 

A Lioni sono scesi in campo due schieramenti. Uno è, appunto, #Cirietta, una lista sostenuta dal patto di ferro tra UDC e PD, con un candidato a sindaco che sarà praticamente un "ostaggio" del grande G. e lady D. 
L'altra lista fa capo a Rodolfo Salzarulo, il sindaco uscente, inviso sia a De Mita che a D'Amelio. In questa campagna elettorale, Rodolfo Salzarulo (anche lui dovette scendere a patti con De Mita per fare il sindaco nel 2006), un vecchio combattente, ha disseppellito l'ascia di guerra ed ha rispolverato le sue doti oratorie da "tribuno del popolo". Non a caso, in gioventù egli ha militato in formazioni di Lotta Continua e Democrazia Proletaria.


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