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lunedì 20 agosto 2012

Compendio del Dodd-Frank Act (traduzione e commento di R. C. Gatti)


di Renato Costanzo Gatti


Creare sane e solide fondamenta per incrementare il lavoro, proteggere i consumatori, regolamentare Wall Street e i grandi bonuses, mettere un termine ai salvataggi e alle “Too big to fail”, prevenire un’altra crisi finanziaria.
 Anni senza “accountability” per Wall Street e per le grandi banche, ci hanno portato alla peggior crisi a far data dalla Grande Depressione, la perdita di 8 milioni di posti di lavoro, il fallimento di imprese, un crollo nei prezzi delle abitazioni, e risparmi di personale indiscriminato.
Gli errori che hanno portato alla crisi richiedono un’azione energica. Dobbiamo reinstaurare l’accountability e la responsabilità nel nostro sistema finanziario per dare agli Americani la fiducia che ci sia un sistema che lavora per loro e che li protegge. Dobbiamo creare sane e solide fondamenta per far crescere l’economia e creare posti di lavoro.

COMPENDIO DELLA LEGISLAZIONE

Un’Authority e indipendenza per la protezione del consumatore. Creare nuovi “cani da guardia” con sede presso la Federal Riserve, con il potere di assicurare che i consumatori americani ottengano chiare e accurate informazioni necessarie per contrarre mutui, ottenere carte di credito ed altri prodotti finanziari e per proteggerli da costi occulti, abusi nelle clausole, e pratiche da saccheggio.

Mettere un alt ai salvataggi delle “Too big to fail”. Porre un alt al fatto che i contribuenti siano chiamati a staccare un assegno per salvare società finanziarie. Creare un modo sicuro per liquidare le società finanziarie fallite; imporre rigidi parametri di capitale e di leva finanziaria che contrastino la tendenza a diventare “too big”; aggiornare i poteri della Federal Riserve nel concedere supporti sistemici e non supportare più ditte individuali; fissare standards rigorosi ed adeguata supervisione per proteggere l’economia, i consumatori, gli investitori e l’imprenditorialità.

Attuare un sistema di monitoraggio preventivo. Creare un consiglio per identificare e relazionare su rischi sistemici creati da grandi società, prodotti, e attività prima che minaccino la stabilità dell’economia.

Trasparenza e accountability per strumenti esotici.  Eliminare marchingegni che permettano pratiche rischiose ed abusive, inclusi quei marchingegni per i derivati “fuori mercato regolamentato”, asset-backed securities, hedge funds, intermediari di mutui e prestatori di un giorno.

Remunerazione agli executives e corporate governance. Dare agli azionisti la possibilità di pronunciarsi con voto non vincolante per quel che riguarda i compensi agli executives e  i “paracaduti d’oro”.

Proteggere gli investitori.  Fare nuove rigide regole per la trasparenza e l’accountability delle agenzie di rating al fine di proteggere gli investitori e l’economia.

Rafforzare le regole. Aggredire con determinazione le frodi finanziarie, i conflitti di interesse e la manipolazione del sistema che gode di particolari benefici a spesa delle famiglie americane e dell’economia.

         La legge 111-203-21 Luglio 2010 è un provvedimento mastodontico di più di 800 pagine, XVI titoli e 1506 articoli. (in effetti la numerazione degli articoli non è progressiva, quindi gli articoli sono molto meno, ma “parlante”, nel senso che ogni digit individua una posizione in modo che le integrazioni non richiedono, come nelle nostre leggi, gli articoli bis, ter, etc. ma trovano una sistemazione logica nel posto predisposto)
         Molto pragmaticamente il legislatore statunitense ricerca le cause del disastro del 2007, istituisce commissioni di studio che definiscano gli strumenti, gli istituti, gli abusi, gli errori e tutto quanto serve per evitare il ripetersi di quanto accaduto. Notiamo che l’approccio statunitense individua tutte le cause nel capitalismo finanziario e nelle sue deviazioni; per il Dodd-Frank act è chiara quale sia la causa prima del dissesto e quindi da che parte vadano indirizzati gli interventi correttivi, previo studio ed elaborazione di adeguate misure. Contrariamente da quanto avviene in Europa, per gli USA non sono i debiti sovrani la causa della crisi, ma eventualmente ne sono le vittime. Solo la cultura ultra liberista dell’attuale governance dell’Europa ha indirizzato la sua azione post-crisi contro i debiti sovrani operando in base al più grande transfer mediatico di tutti i tempi. Basti pensare che gli interventi per salvare le banche in Europa sono arrivati a 4.000 miliardi (anche se effettivamente spesi solo 1.200) mentre il salvataggio tempestivo della Grecia sarebbe costato solo 100 miliardi. Se dunque la borsa, Wall Street – che da anni opera senza accountability – è responsabile ebbene si corregga Wall Street e non si umiliino i pensionati; se sono responsabili i naked CDS (assicurazione per danni a cose non possedute), ebbene si vietino i naked CDS lasciando in piedi i CDS asset backed; se responsabili sono i sub-prime ebbene si rendano responsabili le banche della gestione dei mutui concessi eliminando la deresponsabilizzazione del sistema “generate and distribuite”; se le istituzioni finanziarie “too big to fail” costringono i contribuenti a firmare assegni per salvarle dai guasti dalle stesse creati ebbene si ponga un fine alla iniqua costrizione statale di costringere il contribuente a farsi carico di colpe non sue e si fissino parametri di capitale e di leva tali da dissuadere la ricerca del “too big”; se la colpa sta nelle operazioni “over the counter” fuori mercato regolamentato ebbene si regolamenti e si autorizzino tutti i mercati; se i boss guadagnano un sacco di soldi per bonuses maturati su obiettivi a breve termine o si garantisca loro “paracaduti d’oro” nel caso fossero cacciati, ebbe che gli azionisti abbiano un voto per dire la loro su queste elargizioni; insomma tutti argomenti di cui in Europa non si sente parlare.
         O meglio sfogliando su internet potrete trovare come la pensa “Il libertario” sito diretto da Benedetto della Vedova; bene il libertario opta decisamente sulla non interferenza delle regole sul libero funzionamento del mercato che solo può aiutare la perfetta allocazione dei capitali. Il libertario non ha ancora capito che il mito del mercato che si autoregolamenta, è miseramente morto sotto i colpi inferti dalla crisi che ancora ci attanaglia. Gli argomenti dell’organo di Benedetto della Vedova sono gli argomenti dei repubblicani statunitensi e delle lobbies finanziarie che rendono aspra e dura la vita di Obama e del Dodd-Frank act. Penso che la rielezione di Obama sia molto legata alla capacità dei signori della finanza di sterilizzare i buoni intenti della legge che stiamo esaminando.
         Molta enfasi è data dal Dodd-Frank act al fatto che i contribuenti non siano più costretti in futuro a pagare per le colpe della finanza. Sarebbe interessante ad esempio interpretare la Tobin tax come un premio assicurativo riscosso sulle transazioni finanziarie (pari a 14 volte il PIL mondiale) in modo da costituire un fondo assicurativo cui attingere in caso di scelta di salvare le banche. Sarebbe un modo intelligente per non far pagare ai contribuenti gli azzardi della finanza.
         Senza entrare nei dettagli dei mille e passa articoli della legge, ci interesse l’indirizzo politico che la gestione Obama ha voluto dare come risposta alla crisi e confrontarla con il conservatorismo della cultura economica europea, almeno nelle sue dirigenze politiche.
         Non sarà certo la dichiarazione del “superamento del keynesismo” pronunciata dal deputato Pd Boccia ad indicarci la strada per la soluzione della crisi, ma, al contrario una comune politica economica europea portata avanti dai partiti socialisti europei congiuntamente e con determinazione.

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