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martedì 18 dicembre 2012

La laicità clericale di Grillo



di Marco Barone



Trieste. Piazza della Borsa gremita di persone che seguiranno quello che non doveva essere un comizio, ma che poi altro non è stato che un comizio di Beppe Grillo. Una cannonata di informazioni senza tregua. Lui dice che siamo in guerra. E lui bombarda,urla in modo impressionante e dominante, passa da un tema all'altro senza alcun nesso, poi una sosta per una barzelletta, poi il fucile mira e spara, ancora. Non hai il tempo di soffermarti a riflettere su una specifica informazione che te ne arrivano altre mille. Ma gli applausi arriveranno, specialmente sulle tematiche anti-casta, anti-partiti. Affermerà che il suo movimento altro non è che un cuscinetto, già un cuscinetto che assorbe tutta la rabbia e la depressione della gente comune, e come coronamento ecco la chicca finale, affermerà che i veri moderati sono loro. Ed ha ragione. Il suo movimento non è anti-sistema, e per tale intendo il capitalismo, ma è riformista e moderato. E' un movimento che vuole catturare la rabbia viva e concisa e repressa della gente comune per riportarla nel recinto del sistema che lui vuole riformare. Il Movimento a 5 Stelle è una realtà politica e sociale ben affermata. 

Lo critico così come critico tutti i partiti ed i movimenti esistenti. 
Ma cosa è veramente rivoluzionario? Questo è il punto nodale della questione. Se il problema è il capitalismo, la soluzione non è e non può essere un cuscinetto che assorbe l'onda anti-sistema, perché quel cuscinetto sarà solo pro-sistema, poiché vorrà solo riformarlo e non ribaltarlo. Quando Grillo terminerà il suo comizio, verrà fermato dalle telecamere. In quel momento alzerò la voce è dirò “perché nel tuo programma non vi è una sola parola sulla laicità, ti sembra normale che la Regione del FVG continui a stanziare milioni di euro per le Chiese per sistemare ad esempio cappelle ed altari quando le scuole pubbliche cadono a pezzi? Perché non dici basta all'insegnamento della religione cattolica a scuola?”E lui mi risponderà, e di questo devo prenderne atto poiché non è scontata come cosa, che la Chiesa, come ha avuto modo di dire con il Cardinal Bagnasco deve essere riformata, che la Chiesa è presente nei territori ed è un bene, che l'integrazione religiosa è importante per la conoscenza. Insomma non ha detto in quel momento no ai finanziamenti pubblici alla Chiesa, non ha detto no all'insegnamento della religione cattolica a scuola, i cui insegnanti vengono pagati dallo Stato italiano ed hanno diritti che al personale precario statale non vengono ancora riconosciuti, come la progressione di carriera. D'altronde era il 2006 quando nel suo blog si leggeva che alla fine anche i Vescovi vanno protetti dall'estinzione. 
Nulla di straordinario. Ma un movimento sarà realmente destabilizzante e rivoluzionario quando romperà definitivamente i rapporti con il clericalismo, quando sarà integralmente laico ed anticapitalista. 




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