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sabato 1 febbraio 2014

UN GROTTESCO MINUETTO di Giandiego Marigo




UN GROTTESCO MINUETTO
di Giandiego Marigo



Si fa sempre più forte in me la sensazione d'un grottesco minuetto, dì un balletto in cui il popolo è l'oggetto del contendere, la vittima di una orrenda manipolazione.
Da una parte un potere elitario e crudele che ha “corrotto e comperato” la classe politica europea e nazionale, per ovvia conseguenza, sino ai risvolti più vergognosi, senza alcun riguardo per le bandiere ed i colori delle divise.
Dall'altra il blaterio e l'urlo di una opposizione pochissimo chiara, composita, indeterminata, interclassista, confusa e torbida, che fa dell'urlo e dell'insulto il suo linguaggio, che privilegia l'apparenza alla sostanza.
Entrambe le fazioni non sono composte da ignoranti schiavi delle proprie pulsioni, entrambe anzi affidate ad esperti della comunicazione, della manipolazione mediatica … entrambe ampiamente “organizzate” in senso comunicativo...ed allora ci si chiede perché la ricorrenza di “equivoci, fraintendimenti, di un uso strumentale e finalizzato”.
Un Balletto, persino un poco macabro, che si muove, però, solo sulla superficie, che distrae parlando anche con toni ieratici e vagamente profetici solo della buccia di ogni questione in gioco, sino a ridurre ogni cosa ad sterile inutile scontro, ottimo per l'apparenza ma inutile per il cambiamento, ben farcito di insulti e di “dichiarazioni di principio”.
Da una parte e dall'altra però la finalità mi appare la medesima … distrarre, sviare, procrastinare la ribellione possibile, ipnotizzare.

In questa chiave possono essere letti gli eccessi, tutto sommato inutili, del guru assoluto dell'antipolitica Made in Italy da una parte e quelli di una classe politica senza alcuna morale dall'altra... quasi a illudere che il problema sia l'onestà e non gli interessi in gioco. In un batti e ribatti che appare ogni giorno di più programmato solo per rinviare e guadagnare tempo all'affermazioone del nuovo ordine.
L'etica privata della morale e della spiritualità, fine a se stessa.
Il Pragmatismo elevato ad unico linguaggio.
L'annuncio mediatico che diviene metodo.
Il racconto del punto di vista elevato a verità oggettiva.
L'abuso dei media rispetto all'esperienza diretta.
La partecipazione esaltata ed esorcizzata nel medesimo gesto.
Ed in mezzo l'oggetto del contendere … quel consenso popolare che si trasforma non in partecipazione attiva e critica, ma in santificazione del potere, certificazione del diritto al comando. Il televoto portato ad essere proposta di democrazia diretta.
Mentre del lavoro, dell'evasione fiscale, delle povertà dilaganti, della privazione totale dei diritti, della globalizzazione della miseria, della manipolazione delle leggi internazionali e nazionali a favore dello strapotere delle major, del rapporto di potere mostruoso che si sta realizzando fra chi detiene ormai mezzi di produzione ed energia per alimentarli, sino al potere sull'alimentazione reale della gente, non si discute affatto.
Così come non si tange in alcun modo il potere “reale” degli 85 padroni del mondo.
Mentre si permette, di fatto, che il medioevo, prossimo venturo, della nuova nobiltà delle “Famiglie dominanti” si affermi su una plebe … una servitù della gleba sempre più ampie.
Certo per amore dell'apparenza della verità questa realtà viene, a volte, sommariamente descritta, a volte persino distrattamente citata, ma mai realmente affrontata.
Il Giogo Europeo e la sua parte nel progetto di dominio globale, affrontato in modo superficiale anche se “apparentemente radicale”limitando ad un vuoto slogan anti-euro la realtà di un'analisi molto complessa, che affronterebbe direttamente la questione dell'elite, se affrontato in modo corretto.
Partendo cioè dai Trattati, dalle premesse e non dalla moneta che è un effetto (sebbene rilevante).
L'attenzione viene deviata sui termini “Rivoluzione, Boia, Vaffanculo, Sollevazione” così come la polemica, mentre si perde di vista il senso ed il contenuto.
Soprattutto si distrae dalla reale portata dei “mutamenti in atto”, la gente guarda i due litiganti, cerca l'insulto e la vista del sangue … mentre intorno si riempie di cartelli di “Lavori in Corso”,.
Il che e perfetto, dal punto di vista dell'elite che ha, dal suo punto di vista, soltanto bisogno di quel lasso di tempo tecnico che viene guadagnato in inutili polemiche sull'insulto, sul litigio, sulla descrizione del problema.
Basti guardare a esemplificazione come gli avversari apparenti si descrivono l'uno con l'altro, narrando dell'antagonista apparente la stupidità, la faciloneria, l'orrida volontà della bestia ignorante e cattiva, quasi che essere l'altro sia la dimostrazione dell'assoluta mancanza d'ogni cultura. L'ignoranza assoluta.
Entrambi sanno benissimo che non è così.
Hanno frequentato le medesime università ed hanno da entrambe le parti un'ampia raccolta di Master in Comunicazione, stuoli di pubblicitari e di esperti.

Sanno quel che dicono e lo dicono così proprio perché sanno e perché vogliono.

Un Balletto, un orrendo minuetto che rarissimamente affronta la sostanza delle cose, ma chiama spessissimo, da una parte e dall'altra il popolo in difesa strenua del nulla ed allora io mi chiedo... che sia il medesimo disegno?
Per finire come ultima considerazione entrambe le fazioni sembrano avere un unico nemico reale. Un comune spauracchio ed è una “vera sinistra di classe” che superi il pantano della citazione e la palude libresca e sappia parlare con la lingua di questi tempi … che sia un caso?

Sono uno spiritualista e non credo nelle coincidenze … perdonatemene.



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