Nonostante nessuno parli più
della Grecia tutto mi fa pensare che la chiave della situazione dell’eurozona
posso essere proprio lì.
Il fallimento della costruzione
di una Europa oligarchica a disposizione
della borghesia tecnocratica e del turbo capitalismo è ormai un fatto evidente
, e il rischio di una implosione è all’ordine del giorno.
E’ sempre più evidente che l’introduzione dell’euro, la svalutazione del valore del lavoro e la
svendita del Welfare , avendo imposto di non
poter svalutare la moneta, stia
mettendo in crisi l’intero progetto dell’unione Europea: se procedono queste
dinamiche sociali, la situazione si aggraverà in tutt’Europa, con punte di
insostenibilità per i paesi del sud Europa.
Anni di macelleria sociale che ha comportato un generale impoverimento della società a scapito delle classi lavoratrici e drammatiche conseguenze per la classe media e l’azzeramento del welfare, per non parlare delle conseguenze della crisi sociale sul piano della rappresentanza democratica e della conseguente profonda ristrutturazione della geografia dei partiti politici, la Grecia sembra prossima a diventare la protagonista di una svolta drammatica e dagli esiti imprevedibili che non potrà non avere conseguenze per i paesi del Sud Europa.
Un Paese distrutto da
una guerra combattuta con le armi del
debito , divorata dagli interessi , letteralmente in mano alle oligarchie del
capitalismo finanziario , con un tessuto sociale ridotto in povertà e sull’orlo della disperazione, in presenza di
una crisi alimentare , abitativa e
sanitaria che non accenna a migliorare ,
questo lo scenario che si presenta agli occhi dei militanti della
sinistra .
Eppure , dopo un periodo di fortissima protesta
sociale , dopo innumerevoli scioperi
generali che hanno scandito lo scorrere degli scorsi anni , in questo momento , e nonostante i mille
esempi di generosa e coraggiosa lotta popolare, si vive un momento di stallo , quasi
di “pace sociale” , un momento di
riflusso del movimento operaio e giovanile : Perché ? Possibile che paradossalmente
le responsabilità siano a sinistra?
La grande e velocissima crescita di Syriza, nelle elezioni
del 2012 , il nuovo successo alle recenti elezioni europee, hanno
definitivamente confermato il partito di Tsipras come il primo partito della
sinistra , archiviato il Pasok e
certificato che lo schieramento di sinistra ha i numeri per governare la Grecia
, determinando , però , uno stato di
stallo e di attesa tra le masse popolari che potrebbe rivelarsi fatale.
La responsabilità è sicuramente dalla linea assunta da Syriza
negli ultimi mesi .
Da sempre vicino per tradizioni familiari alla Grecia, alla
cultura , alla lingua , alla musica , allo spirito ellenico, quasi una seconda
Patria per me, non da oggi vicino alla sinistra greca, sono stato nell’ultimo
anno uno dei più sinceri simpatizzanti di Syriza e del suo giovane Leader , riservando come molti militanti
speranze e fiducia in Alexis Tsipras. In più ll mio impegno durante la campagna
elettorale per le europee, e la mia indole fortemente unitaria e pluralista,
allontanano il sospetto , almeno lo spero fortemente , di esprimere giudizi
viziati di settarismo o di presunzione che troppo spesso caratterizzano la
sinistra italiana .
La posizione di Syriza negli ultimi mesi assomiglia per certi
versi , se mi si concede il paragone , a quella del Movimento 5 Stelle in
Italia: “ dateci la forza per andare noi al governo del Paese, apriamo le
istituzioni come una scatoletta di tonno, rivoltiamo i rapporti di forza con le
caste oligarchiche e imprimiamo una svolta al Paese , tutto si risolve nelle
istituzioni …“
Si rischia di privilegiare
l’azione parlamentare , la presenza istituzionale, a scapito della
mobilitazione popolare , a danno dell’organizzazione vigile e attenta delle
masse .
E’ quanto sta avvenendo in Grecia, Tsipras e Syriza che pure sono stati il canale
principale che ha dato spazio all’irrompere della resistenza popolare contro le
politiche del capitalismo casinò , stanno ingenerando un momento di
aspettativa nel movimento popolare,
quasi di freno della mobilitazione, nel tentativo di accreditarsi come responsabile
e affidabile forza di governo verso le
elite oligarchiche europee, moderando non solo i toni ma anche la linea
politica .In questo senso vanno letti , a mio avviso , le aperture verso la
socialdemocrazia europea che è responsabile della politica della Trioka in
Grecia , tanto quanto la Merkel e i popolari europei .
Tutto ci fa pensare che i prossimi mesi vedranno il
peggioramento della situazione nell’eurozona con conseguenze ancora più dure
per i popoli in particolare dei paesi del Sud Europa, e in Grecia , in
particolare , si approssima il momento
in cui si porrà il problema del governo del paese, perché le elezioni si
avvicinano e perché il governo greco ha una maggioranza risicatissima e sempre
più precaria.
Gli scenari a questo punto sono due : il riflusso momentaneo e la disillusione ingenerata da una politica
attendista di Syriza consentirà ai partiti della grande coalizione che
governano il Paese al servizio delle oligarchie turbo liberiste di riprendere
fiato , e allora le condizioni delle masse peggioreranno ulteriormente con
nuove misure di macelleria sociale, e a quel punto la protesta popolare
potrebbe trovare altri pericolosi canali di espressione a destra , Oppure ,
nonostante la politica di freno Syriza e la sinistra vinceranno le elezioni e
formeranno un governo di sinistra.
Ma un governo di sinistra , un governo espressione delle
forze popolari che misure prenderà a fronte di una situazione di così grave
crisi economica, sociale e democratica ? Adotterà le stesse politiche di austerità
richieste dalla Troika , sul modello del PD italiano , oppure varerà una
politica per il rilancio dell’occupazione , per risollevare sanità , istruzione
e assistenza sociale ridotta ai minimi termini ? Persisterà nelle politiche di austerità per
pagare l’enorme debito pubblico e gli interessi che stanno strangolando la vita
sociale e democratica , perdendo , così , rapidamente il sostegno popolare , oppure denuncerà il debito ?
E come farà il Governo di Tsipras senza poter stampare la
propria moneta ? Cercherà una improbabile negoziazione con la BCE oppure stamperà moneta , decidendo di uscire dall’euro e denunciando i trattati
mai votati dai greci ( Papandreu cadde
solo per aver ventilato un referendum popolare al riguardo ) e così rifiutare
di saldare il debito ?
A quel punto la mobilitazione popolare, e internazionale , mi
permetto di aggiungere , sarà il fattore
decisivo , senza una forte mobilitazione popolare e per di più concentrata nei
primi 100 giorni di un ipotetico governo popolare , Tsipras non potrà farcela e
allora tutto sarebbe possibile ….
La catena dell’Europa dei padroni oligarchici e turbo
liberisti , ha la forza pari a quella del suo anello più debole, perché è lì il
punto di rottura: la Grecia è vicina !
PS : Suggerisco la visione integrale degli interventi dei compagni
greci al recente Forum di Assisi per avere una visione più organica e per
acquisire dati indispensabili per comprendere
cosa succede in Grecia .
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