SINISTRA ANTICAPITALISTA:
IL FUTURO INIZIA
A BELLARIA
di Stefano
Santarelli
Il
seminario di Sinistra Anticapitalista che si è tenuto a Bellaria, ridente cittadina dell’Emilia-Romagna, il 26/28
settembre ha sancito il superamento della grave crisi che due anni fa a Trevi
portò alla conclusione dell’esperienza di Sinistra Critica, l’organizzazione
politica nata dall’omonima corrente di Rifondazione comunista, uscita nel
dicembre del 2007 e che costituisce l’erede diretta della storica sezione
italiana della Quarta internazionale nata nel lontano 1947.
Come
si può vedere da queste breve note è una organizzazione, che sia pure nata
ufficialmente due anni fa, ha una profonda storia e tradizione politica, che
sia pure con tutti i suoi limiti, si è contraddistinta per la sua coerente
battaglia per un comunismo molto ben differente da quello staliniano.
La
caratteristica più positiva è la ricerca che porta questa organizzazione nel
costruire una convergenza tra le opposizioni sociali e partitiche.
Emblematico
il ruolo che Sinistra Anticapitalista ha avuto nella nascita di Ross@ e
l’appoggio alla Lista Tsipras.
Nel
caso di Ross@ i nodi che hanno
portato al fallimento di questa iniziativa sono da ricercarsi nella volontà
dell’USB e del suo braccio politico (Rete dei comunisti) di costruire il solito
e stantio nuovo partitino. L’adesione alla campagna per l’uscita dall’Euro e il
non appoggio alla Lista Tsipras ne rappresentano gli aspetti politici che sono
stati più determinanti a questa rottura.
Per
quanto riguarda invece la Lista Tsipras,
che Sinistra Anticapitalista ha appoggiato disinteressatamente, purtroppo le
contraddizioni di Rifondazione comunista
da una parte e la crisi di SEL dall’altra che riguardano il rapporto con
il PD stanno facendo naufragare questa
esperienza che aveva fatto nascere molte speranze all’interno della sinistra.
Il seminario si è aperto ricordando Roberto Rossetti, storico dirigente di questa corrente rivoluzionaria, scomparso recentemente dopo una lunga malattia.
Durante
questi lavori si è analizzato la difficile situazione politica ed economica che sta attraversando
il nostro paese e che ha portato ad un progressivo e permanente impoverimento
dei ceti medio-bassi della società.
Sinistra
Anticapitalista si caratterizza per la sua attività militante nella CGIL dentro
la corrente di minoranza “Il sindacato è
un'altra cosa” e che vede nell’ex presidente della FIOM, Giorgio Cremaschi,
il suo leader carismatico.
E’
questa un’ardua battaglia proprio perché stiamo assistendo ad una profonda
crisi della stessa idea di sindacato, una crisi questa che coinvolge non solo
il sindacato confederale ma anche gli stessi sindacati di base. Una crisi che
nasce dai profondi tradimenti che la CGIL-CISL-UIL hanno compiuto contro gli
interessi dei lavoratori e che hanno delegittimato lo sciopero generale come
strumento di lotta ed in questo anche gli stessi sindacati di base hanno le loro
responsabilità.
In
questo quadro bisogna riconoscere la specificità della FIOM che nelle sue lotte
è riuscita a coinvolgere anche le strutture di base. Purtroppo bisogna
riconoscere che la FIOM non è riuscita a superare la dura offensiva (padronale
e burocratica) che si è violentemente scatenata contro di essa.
La
battaglia sindacale di Sinistra Anticapitalista si caratterizza per la
costruzione dell’unità di classe senza però patrocinare rotture organizzative.
Infatti non è necessario uscire dalla CGIL per entrare o fondare un nuovo sindacato di base, ma al contrario è
necessario costruire un percorso di lotta unitaria creando strutture
inter/sindacali che coordinino le nuove lotte che i lavoratori saranno
costretti a compiere.
E
nella volontà dei lavoratori e nei loro interessi ottenere il raggiungimento
dell’unità sindacale ma tale processo unitario ha bisogno di una piattaforma
politica oltre che di una ricostruzione di una coscienza di classe e questa può
avvenire soltanto con la crescita della conflittualità sociale.
Questi
compagni sono consapevoli che i rapporti di forza si possono modificare a
partire dai posti di lavoro. La loro impressione è che le lotte che
inevitabilmente sorgeranno, come hanno testimoniato le cinque giornate di
Genova, si svilupperanno spontaneamente scavalcando le stesse strutture
sindacali. Per questo è necessario costruire forme di unità sindacale per
offrire ai lavoratori dei validi punti di riferimento.
Una
costruzione che si rende assolutamente necessaria proprio per l’aumento del
clima repressivo che si respira nel nostro paese. Infatti il recente arresto di
Nuzio d’Eramo e Marco Bucci che avevano difeso lo svolgimento di un dibattito
contro un attacco omofobico di fascisti e ultrà cattolici è perfettamente
inserito nel contesto della dura repressione che colpisce i NO-TAV.
La
situazione del nostro paese si inserisce nel quadro della crisi economica che
colpisce l’Europa Mediterranea (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e la stessa
Francia), ed in effetti in questo contesto l’autore di queste note ritiene che ha
ragione il nostro compagno Norberto Fragiacomo nel proporre la costruzione di
un Fronte di Liberazione Mediterraneo in antitesi con il CLN proposto dal Movimento Popolare di Liberazione.
L’Unione
Europea costituisce uno degli elementi cardini dell’attacco padronale , ma la
gravissima crisi economica che colpisce il nostro continente non si può
risolvere con soluzioni estemporanee e demagogiche come l’uscita dall’Euro.
Un
altro elemento fondamentale del dibattito che si è svolto a Bellaria riguarda
la questione dell’ambientalismo di cui questa organizzazione è estremamente
sensibile.
La
battaglia ECOSOCIALISTA costituisce
un elemento fondamentale di Sinistra Anticapitalista e uno dei contributi più
interessanti è stato l’accorato intervento di Margherita Matteo sulla
gravissima situazione ambientale e sanitaria di Taranto dovuta all’ILVA.
All’interno
del Seminario vi è stata anche la presentazione del recente libro di Antonio
Moscato “La madre di tutte le guerre”
- Ediz. La.Co.Ri – preceduto da una interessante presentazione di Diego
Giachetti che ha dato origine ad un dibattito appassionato sulla Prima guerra mondiale che si è concluso
ad un orario non proprio canonico (mezzanotte).
Il
giorno dopo Antonio Moscato ha ricordato nel decennale della sua morte, Livio
Maitan, l’intellettuale trotskista più emblematico del nostro paese oltre che storico dirigente della Quarta
internazionale. Questo ricordo che ha visto la partecipazione del figlio Marco e di Franco Turigliatto ha toccato non solo gli aspetti politici, ma anche umani di questo grande
politico.
Questa
assise di Sinistra Anticapitalista ha visto anche la presenza di una folta
rappresentanza internazionale: ricordiamo l’ ex parlamentare europea ed attuale dirigente del Nouveau Parti Anticapitaliste francese
Rosaline Vachetta, Miguel Martinez di Izquierda anticapitalista formazione
spagnola che è parte integrante di
Podemos, della tedesca Angela Klein, di un altro storico rappresentante
della Quarta Internazionale come Charles-Andrée Udry oltre che anche di un
rappresentante di Syriza a testimonianza
dei profondi legami internazionalisti che continua a mantenere questa organizzazione
poiché la sua battaglia non riguarda solo il nostro paese.
Interessante
è stato anche l’intervento di Giovanna Capelli della Segr. Naz. di Rifondazione comunista che ancora oggi costituisce
il partito con più militanti e più radicamento
a livello nazionale della sinistra italiana.
Le
conclusioni di questo seminario molto intenso e partecipato le ha tenute l’ex senatore Franco
Turigliatto che ha sottolineato con forza la volontà unitaria della sua
organizzazione. Ha analizzato poi le differenze che esistono tra la spagnola Podemos sorta nelle lotte spagnole e il
Movimento 5 Stelle che resta in fondo un movimento piccolo borghese. Un
movimento che comunque deve essere affrontato dai rivoluzionari italiani non
chiudendosi a questo nuovo soggetto politico, ma non certamente con gli attuali
rapporti di forza.
Ha
ripercosso brevemente la storia di Rifondazione comunista, una Syriza italiana
degli anni '90 ante litteram, di cui
questa corrente politica è stata parte integrante e che ha formato la principale
esperienza politica delle nuove generazioni comuniste.
Il
crollo di Rifondazione dovuto alla sciagurata partecipazione governativa nel
Governo Prodi ha reso oggi il compito di chi vuole trasformare la nostra
società in senso rivoluzionario molto più difficile che nel passato.
Il
compito di Sinistra anticapitalista come si può facilmente intuire è veramente
titanico, ma l’impressione di colui che scrive queste frettolose note (e di cui
mi scuso con il lettore) è che tale sfida possa essere affrontata con successo da
questa organizzazione che sia pure con umiltà è perfettamente consapevole delle
sue potenzialità. Essa si fa campione dell’unità politica della sinistra, ma in
modo dialettico questa unità politica può essere ottenuta soltanto costruendosi
come organizzazione nazionale.
Probabilmente
a Bellaria è iniziato il futuro.
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