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mercoledì 19 luglio 2017

LA SCHIZOFRENIA SOVRANISTA di Carlo Felici





Nel variegato panorama politico del sovranismo italiano, specialmente a sinistra, una cosa pare davvero risultare sovrana incontrastata ed è la confusione.
Il sovranismo ha un minimo comune denominatore in tutte le latitudini politiche ed è il ribadire il primato nazionale, che però, a sinistra si vuole coniugare indissolubilmente con i valori costituzionali e con la democrazia.
A ciò si aggiunge la contestazione di un sistema collaterale al globalismo e all'europesimo monetario, in cui il principio del profitto sopprime inevitabilmente i diritti dei lavoratori e le conquiste sociali, svilendo i beni comuni a merce da valutare nel mercato. Insomma si contesta la teologia dei mercati come ultima frontiera di un contingente in cui la storia si è compiuta una volta per tutte e non avrà altro dio né corso che questo.
Fin qui possiamo capire..
Però poi abbiamo anche altri risvolti pratici...
Esempio ne è un documento presentato da alcuni membri del neonato movimento Risorgimento Socialista nel web e, in particolare nel sito della CLN, cioè della Confederazione per la Liberazione Nazionale che attualmente unisce in maniera federativa Noi Mediterranei, Risorgimento Socialista e Indipendenza e Costituzione.
Nel suo manifesto fondativo si legge in particolare: “La Nazione è il solo luogo ove il popolo possa esercitare la sua sovranità, il solo spazio ove possa svolgersi una vera dialettica democratica.”

Ne prendiamo atto, specialmente analizzando i vari punti in cui è articolato questo documento, sicuramente più idoneo ad un dibattito interno ad una struttura di partito, piuttosto che ad una platea più ampia. Ma tant'è, una volta che una Confederazione ha ritenuto di metterci il proprio timbro di appartenenza, presentandolo nel suo sito, vuol dire che essa ha anche come scopo recondito quello di sovrapporsi all'autonomia del singolo movimento che, insieme ad altri, essa solo federativamente rappresenta.
I punti del documento, in varie parti, sono anche condivisibili sotto vari aspetti, quelli cioè che riconducono alle ragioni sociali del cosiddetto sovranismo di sinistra.
Ce n'è però uno, il sesto, in cui la questione passa dal generale al particolare, in maniera abbastanza netta, si contesta cioè la scelta di alcuni compagni siciliani di fare lista comune con la tradizionale sinistra dell'isola, reputandola collateralista, ma non si dice veramente in nome di chi, di che e di cosa, restando sulle generali, dando però altresì precise indicazioni al gruppo dirigente di Risorgimento Socialista nei seguenti termini: “Non riteniamo politicamente opportuno che il gruppo dirigente di RISORGIMENTO SOCIALISTA possa finanche pensare di discutere, anche solo come mera eventualità, dell’opportunità di partecipare e dare il suo contributo alle inutili e stucchevoli operazioni di ricostruzione di una sedicente sinistra europeista, a vocazione governista/ministerialista, oggi collocata solo per ragioni tattiche contingenti a “sinistra” del PD renziano ma manifestamente priva di qualsiasi riferimento a contenuti fondanti, come il deciso NO ai trattati ordo-liberisti”
Già..ma in nome di che cosa...invece?
Lo specifico si capisce sempre osservando il sito della CLN che, a chiare lettere, sostiene la candidatura in Sicilia di Busalacchi e del suo movimento Sicilia Libera e Sovrana che ha come obiettivo una Sicilia indipendente, sottratta cioè alla sovranità di quello stato nazionale che i compagni del CLN sembrano tanto osannare. Infatti lo stesso Busalachi dichiara senza mezzi termini: “Noi siamo pronti a scontrarci con lo Stato per difendere gli interessi della Sicilia e per una piena applicazione dell’Autonomia, poi saranno i siciliani a scegliere se vorranno l’indipendenza o un nuovo patto federativo con lo Stato”. Insomma pronti a lasciare anche lo Stato nazionale.
Delle due cose una: o dalle parti del CLN la schizofrenia regna anch'essa sovrana, oppure il sovranismo non è altro che una veste per tutte le stagioni, evidentemente elettorali, buona soprattutto per partecipare al balletto comune delle candidature, con relativi premi e cotillons.
Riscontriamo infine che protagonisti della Sicilia Libera e sovrana saranno anche un illustre economista e un famoso filosofo: Galloni e Fusaro: l'uno forse intento a restituire all'Isola il follaro o il tari, sempre che Fusaro non si impunti per la tetradramma, e l'altro probabilmente con il sogno segreto di realizzare lui ciò che a Platone fu impossibile: la Repubblica retta dai filosofi in terra di Trinacria.
E voi chiederete.. cosa c'entra tutto questo con il Risorgimento e con il Socialismo?
Per chi se la canta e se la suona pro sovranismo suo..forse è più adatto uno stornello come risposta.
Sciuri di granu..sciuri di granu..cu minchia sarà mai chistu suvranu?

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