Nel variegato panorama
politico del sovranismo italiano, specialmente a sinistra, una cosa
pare davvero risultare sovrana incontrastata ed è la confusione.
Il sovranismo ha un minimo
comune denominatore in tutte le latitudini politiche ed è il
ribadire il primato nazionale, che però, a sinistra si vuole
coniugare indissolubilmente con i valori costituzionali e con la
democrazia.
A ciò si aggiunge la
contestazione di un sistema collaterale al globalismo e
all'europesimo monetario, in cui il principio del profitto sopprime
inevitabilmente i diritti dei lavoratori e le conquiste sociali,
svilendo i beni comuni a merce da valutare nel mercato. Insomma si
contesta la teologia dei mercati come ultima frontiera di un
contingente in cui la storia si è compiuta una volta per tutte e non
avrà altro dio né corso che questo.
Fin qui possiamo capire..
Però poi abbiamo anche
altri risvolti pratici...
Esempio ne è un documento
presentato da alcuni membri del neonato movimento Risorgimento
Socialista nel web e, in particolare nel sito della CLN, cioè della
Confederazione per la Liberazione Nazionale che attualmente unisce in
maniera federativa Noi Mediterranei, Risorgimento Socialista e
Indipendenza e Costituzione.
Nel suo manifesto
fondativo si legge in particolare: “La
Nazione è il solo luogo ove il popolo possa esercitare la sua
sovranità, il solo spazio ove possa svolgersi una vera dialettica
democratica.”
Ne
prendiamo atto, specialmente analizzando i vari punti in cui è
articolato questo documento, sicuramente più idoneo ad un dibattito
interno ad una struttura di partito, piuttosto che ad una platea più
ampia. Ma tant'è, una volta che una Confederazione ha ritenuto di
metterci il proprio timbro di appartenenza, presentandolo nel suo
sito, vuol dire che essa ha anche come scopo recondito quello di
sovrapporsi all'autonomia del singolo movimento che, insieme ad
altri, essa solo federativamente rappresenta.
I
punti del documento, in varie parti, sono anche condivisibili sotto
vari aspetti, quelli cioè che riconducono alle ragioni sociali del
cosiddetto sovranismo di sinistra.
Ce
n'è però uno, il sesto, in cui la questione passa dal generale al
particolare, in maniera abbastanza netta, si contesta cioè la scelta
di alcuni compagni siciliani di fare lista comune con la tradizionale
sinistra dell'isola, reputandola collateralista, ma non si dice
veramente in nome di chi, di che e di cosa, restando sulle generali,
dando però altresì precise indicazioni al gruppo dirigente di
Risorgimento Socialista nei seguenti termini: “Non riteniamo
politicamente opportuno che il gruppo dirigente di RISORGIMENTO
SOCIALISTA possa finanche pensare di discutere, anche solo come mera
eventualità, dell’opportunità di partecipare e dare il suo
contributo alle inutili e stucchevoli operazioni di ricostruzione di
una sedicente sinistra europeista, a vocazione
governista/ministerialista, oggi collocata solo per ragioni tattiche
contingenti a “sinistra” del PD renziano ma manifestamente priva
di qualsiasi riferimento a contenuti fondanti, come il deciso NO ai
trattati ordo-liberisti”
Già..ma
in nome di che cosa...invece?
Lo
specifico si capisce sempre osservando il sito della CLN che, a
chiare lettere, sostiene la candidatura in Sicilia di Busalacchi e
del suo movimento Sicilia Libera e Sovrana che ha come obiettivo una
Sicilia indipendente, sottratta cioè alla sovranità di quello stato
nazionale che i compagni del CLN sembrano tanto osannare. Infatti lo
stesso Busalachi dichiara senza mezzi termini: “Noi siamo pronti a
scontrarci con lo Stato per difendere gli interessi della Sicilia e
per una piena applicazione dell’Autonomia, poi saranno i siciliani
a scegliere se vorranno l’indipendenza o un nuovo patto federativo
con lo Stato”. Insomma pronti a lasciare anche lo Stato nazionale.
Delle
due cose una: o dalle parti del CLN la schizofrenia regna anch'essa
sovrana, oppure il sovranismo non è altro che una veste per tutte le
stagioni, evidentemente elettorali, buona soprattutto per partecipare
al balletto comune delle candidature, con relativi premi e cotillons.
Riscontriamo
infine che protagonisti della Sicilia Libera e sovrana saranno
anche un illustre economista e un famoso filosofo: Galloni e Fusaro:
l'uno forse intento a restituire all'Isola il follaro o il tari,
sempre che Fusaro non si impunti per la tetradramma, e l'altro
probabilmente con il sogno segreto di realizzare lui ciò che a
Platone fu impossibile: la Repubblica retta dai filosofi in terra di
Trinacria.
E
voi chiederete.. cosa c'entra tutto questo con il Risorgimento e con
il Socialismo?
Per
chi se la canta e se la suona pro sovranismo suo..forse è più
adatto uno stornello come risposta.
Sciuri
di granu..sciuri di granu..cu minchia sarà mai chistu suvranu?
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