MA ESISTE VERAMENTE UN FUTURO A SINISTRA?
di Riccardo Achilli
Sono reduce
dall’Assemblea annuale del Network per il Socialismo Europeo, il
cui titolo, significativo, consisteva in un domanda: “C’è futuro
per la sinistra in Italia?” Devo dire che, alle volte, le risposte
più significative ai grandi quesiti derivano da impressioni e
sensazioni, più che da complessi ragionamenti. E’ nel corpo vivo
della militanza della politica che si colgono i segnali di
consapevolezza della situazione e della capacità di riscossa, dopo
le sconfitte storiche. Da questo punto di vista, la sensazione è
quella di un mondo piuttosto cristallizzato su schemi tradizionali e
speranze fideistiche. Nel suo intervento, Giovanni Paglia rimanda ad
un imprecisato lungo periodo la speranza incrollabile di una
rinascita della sinistra, poiché le contraddizioni del
neo-capitalismo produrrebbero inevitabilmente, prima o poi, una nuova
fora di sinistra. Si tratta evidentemente di un cascame di cultura
politica otto-novecentesca, che positivisticamente attribuisce alla
dinamica storica un avanzamento in senso progressivo, scaturente
dalle contraddizioni intrinseche della struttura.