LA
CAMPANA HA SUONATO
di
Stefano Santarelli
Esistono
film completamente dimenticati ma che meritano di essere ricordati
non solo per l'opera cinematografica in sé, ma anche per il messaggio
politico e sociale che trasmettono.
In
questa categoria rientra sicuramente un western girato nel 1954 “La
campana ha suonato” (Silver Lode) girato in piena epoca
maccartista e che solo ad un osservatore distratto può apparire come
un classico B Movie. Al contrario grazie alla perfetta sceneggiatura di Karen Dewolf che si caratterizza per lo stile asciutto e sintetico è invece una lucida denuncia del
clima di caccia alle streghe che venne lanciato dal senatore Joseph
McCarthy.
In
una piccola cittadina del West, Silver Lode, quattro uomini guidati
dallo sceriffo federale McCarthy (un cognome evidentemente non scelto
a caso) giungono proprio nel giorno in cui deve essere celebrato il matrimonio di un tranquillo e
rispettato cittadino, Dan Ballard, con l'accusa di avere due anni
prima assassinato proprio il fratello di questo sceriffo.
Dan
Ballard cercherà con l'aiuto iniziale del fratello e del padre della
sposa di scagionarsi da questa accusa, ma in brevissimo
tempo lo sceriffo federale McCarthy riuscirà a convincere tutta la
popolazione ad eccezione della promessa sposa e di una signora di
“facili costumi” della colpevolezza di questo onesto cittadino.
La popolazione di Silver Lode ne è così convinta che in neanche un'ora passerà dall'apparente sostegno al tentativo di linciarlo.
Dan
Ballard riuscirà solo alla fine grazie all'aiuto della fidanzata e
di questa altra signora a mandare un telegramma ricevendone una
immediata risposta: non solo lui non è ricercato per omicidio, ma
McCarthy non è uno sceriffo federale ma solo un volgare bandito e
ladro di bestiame.
Il
film termina con Ballard ferito, non solo fisicamente, che abbandona amareggiato la città insieme alla sua fidanzata.
Stuart Whitman e Dan Duryea
Come
si vede la trama è molto simile a “Mezzogiorno di fuoco” girato
solo due anni prima e con lo stesso ritmo narrativo di una ora e
mezza di svolgimento in tempo reale, ma in questo film il messaggio antimaccartista
è molto più evidente.
Intendiamoci:
La campana ha suonato non è certamente all'altezza di
Mezzogiorno di fuoco sia per la modestia dei protagonisti, John
Payne e Lizabeth Scott, i quali non sono ovviamente all'altezza di
due mostri sacri del cinema hollywoodiano come Gary Cooper e Grace
Kelly. Sia per la colonna sonora di Louis Forbes e Howard Jackson che non
può assolutamente rivaleggiare con la struggente canzone Do not
forsake me, My Darling del grande Dimitri Tiomkin non a caso
vincitrice del Premio Oscar. E la buona regia di Allan Dawn non può
certo competere con il pesante clima di suspense creato da Fred
Zinnemann.
Comunque
è da ricordare che Allan Dawn è stato un celebre regista di film
muti (più di quattrocento) interpretati da grandi dive come Mary
Pickford e Gloria Swanson, l'indimenticabile protagonista di Viale
del tramonto, oltre che per avere diretto il celebre film di
guerra Iwo Jima interpretato da John Wayne.
La
campana ha suonato se ha due protagonisti modesti mette in campo
invece un stuolo di caratteristi di primissimo livello da Dan Duryea, uno
dei più celebri “cattivi” del cinema hollywoodiano, a Emile
Meyer (Orizzonti di gloria), da John Hudson (Sfida all'O.K.
Corral) a Harry Carey jr. (uno degli attori preferiti di John Ford) ed infine a Stuart Whitman (I Comancheros, Quei
temerari sulle macchine volanti) in una delle sue prime
interpretazioni.
Questo
film ha avuto poche apparizioni televisive, personalmente non ne
ricordo neanche una, ed oggi le sale cinematografiche italiane non
sono disposte ad ospitare film, anche più celebri, del passato. Lo
si può trovare soltanto nei DVD e se chi legge queste note lo riesce
a trovare, ebbene ne consiglio vivamente l'acquisto.
Nessun commento:
Posta un commento