RESPINGIAMO LE CONTRORIFORME ISTITUZIONALI E SOCIALI DI RENZI E SOCI
di Franco Turigliatto
E’ corso in questi giorni la prova di forza di Renzi e della ministra Boschi per far approvare il loro disegno di legge su una radicale “riforma” costituzionale che non solo stravolge la funzione e il ruolo del senato, trasformandolo in un ridicolo organo non più eletto dai cittadini, ma che introduce pesanti limitazioni anche agli istituti del referendum e dei progetti di legge popolari. Una controriforma, concordata con Berlusconi e che combinata con il progetto di nuova legge elettorale, altera in profondo l’impianto originario della Costituzione, riducendo od ostacolando, in diverse forme, la libera espressione e partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita politica e sociale. Il governo in questa opera di smantellamento ha avuto ed ha l’aiuto non solo improprio, ma del tutto anticostituzionale rispetto al suo ruolo di garante, del Presidente della Repubblica.
La natura reazionaria dei provvedimenti
L’insieme dei due provvedimenti (il secondo già approvato alla Camera in prima lettura) al di là delle “allucinazioni” della ministra Boschi che li interpreta come l’avanzamento di una nuova e moderna democrazia, o della lettera di Renzi in cui si invita i senatori a votare il disegno di legge, definito “la rivoluzione del buon senso” e da cui dipenderebbe il futuro dell’Italia, costituiscono una involuzione antidemocratica profonda. Siamo di fronte a un’idea autoritaria della gestione della cosa pubblica, la prevalenza totale dell’esecutivo sul legislativo, la dominanza dei due partiti maggiori, con l’azzeramento delle minoranza e la costruzione di un parlamento in cui solo la “voce del padrone”, cioè le forze completamente allineate sulle politiche capitaliste e liberiste, potranno essere presenti e vendere i loro prodotti avariati, opportunamente distinti in due diverse etichette, alle elettrici e agli elettori e all’insieme della popolazione. Per continuare ad imporre le politiche liberiste dell’austerità serve un sistema politico autoritario e verticistico.
Ancora una volta i media e il governo rovesciano la realtà: quelli che si oppongono alle proposte di Renzi e soci sono presentati come “conservatori” volti al passato, quando invece sono i “veri progressisti” perché difendono alcuni criteri democratici fondamentali della rappresentanza politica. Come scrive il costituzionalista Gaetano Azzariti: “ In realtà questa riforma è fortemente conservatrice: tende a dare una forma stabile – a livello costituzionale – alla lunga regressione che ha qualificato l’ultimo ventennio politico, contrassegnato da una forte verticalizzazione del potere…..In Parlamento il governo, grazie anche ai regolamenti d’aula, ha assunto un potere esorbitante”.
Non possiamo dunque che condividere le tante voci autorevoli di giuristi e costituzionalisti che in diversi articoli hanno messo in luce tutte le storture e il carattere reazionario dei provvedimenti concordati tra il PD di Renzi e Forza Italia di Berlusconi. *
Per questo sosteniamo tutte le iniziative pubbliche che si produrranno per provare a fermare questa deriva autoritaria e l’azione del governo Renzi e quindi anche la legittima azione di ostruzionismo parlamentare che le eterogenee opposizioni stanno mettendo in atto in parlamento, auspicando che abbiano la volontà e la possibilità di reggere le diverse manovre e i ricatti che Renzi sta mettendo in atto per risolvere una situazione che aveva sperato più agevole e meno contrastata.