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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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domenica 31 marzo 2013

LA PASQUA DEGLI ZOMBI di Carlo Felici





È tempo di Resurrezione e di uova pasquali con sorprese annesse, ma la comitiva di “saggi” uscita dall' “uovo del presidente” a noi tutti destinato, oltre a non essere una sorpresa, ci appare più che altro come una allegra congrega di “zombi”, in special modo se consideriamo il delicato compito che dovrebbe portare a termine.

Non solo per la “datata” esperienza conservatrice dei suoi componenti, ma soprattutto perché alcuni in passato si son rivelati più che altro esperti nel “quagliare” le questioni “particolari” di chi bazzica i palazzi del potere da circa venti anni.
Inoltre, sebbene per chi esercita il compito di Capo dello Stato in Italia non sia obbligatorio leggere i dialoghi di Platone, in cui tra l'altro, si teorizza il governo dei filosofi, e nei quali è presente il Simposio dove Socrate (dall'oracolo di Delfi definito l'essere umano più saggio del mondo) mostra di attingere la sua saggezza suprema proprio da una donna: Diotima, ci saremmo forse aspettati almeno la presenza di una saggia donna fra i famosi dieci “saggi”. Però ci rallegriamo lo stesso che non ci sia, confortati dal fatto che il cosiddetto “gentil sesso” non sia stato destinato a tale ruolo postsepolcrale, e resti dunque ancora sinonimo di speranza.

sabato 30 marzo 2013

In memoria di Enzo Jannacci, il medico della nostra anima, di Riccardo Achilli


di Riccardo Achilli


Si è spenta, il 29 marzo 2013, dopo una lunga battaglia contro il cancro, la generosa vita di Enzo Jannacci. Ironico disvelatore della faccia feroce che il Potere nasconde dietro la benevolenza apparente con i suoi sudditi, delicatissimo cantore degli emarginati, degli ultimi, di quelli la cui vita disperata sfiora appena quotidianamente, spesso senza neanche turbarla, la nostra spessa corazza di indifferenza (il barbone ucciso solo perché innamorato di una ragazza del bel mondo in “El purtava i scarp del tennis”, oppure i contadini di “Ho visto un re”, che non soltanto sono stati depredati di tutto dal Re, dall'Imperatore e dal Cardinale, ma devono addirittura mostrare, a comando, allegria, onde non turbare l'ipocrita tranquillità con cui i potenti si difendono dall'orrore delle loro azioni di prevaricazione).

Straordinario cardiologo, che operò addirittura dentro l'équipe del luminare sudafricano Christiaan Barnard, ha scelto di allontanarsi da una vita profesisonale che lo avrebbe facilmente ricoperto d'oro e di fama, per avventurarsi nel difficile, competitivo e rischioso mondo dello spettacolo. Per non tradire il bambino che era dentro di sé, e scoprì così una vena creativa straordinaria, che dalla musica lo porterà al cabaret, al teatro, alla televisione ed al cinema, senza mai abbandonare quello spirito libertario, canzonatorio, anticonformista, dissacrante, che lo porterà ad attraversare l'Italietta piccolo-borghese del blocco catto-comunista della prima repubblica, demolendone miti, paradigmi, squallori e piccole miserie nascoste dietro la facciata perbenista, svelandone grandi e piccole ingiustizie soffocate dal mito del benessere del boom industriale (anche con la tecnica della “storia minima”, ovvero del racconto minimalista di personaggi comuni, si pensi al dramma umano del “Soldato Nencini”, meridionale costretto a fare il servizio militare in una fredda ed ostile Alessandria, che per servire una Patria che non conosce e non sente vicina, sta perdendo l'amore della sua fidanzata rimasta al Sud, si pensi alla tragedia fra fratelli dell'"Armando", che rompe tante illusioni piccolo-borghesi sull'idillio delle relazioni famigliari).

La mia generazione è stata forse fra le ultime ad essere educate dalle canzoni di Jannacci, in un panorama culturale e musicale italiano segnato dalla mediocrità e dal conformismo sciocco e superficiale. Non è quindi per modo di dire che affermo che, il 29 marzo, anche una parte di me, la parte più cara, è scomparsa. Arrivederci, Enzo. Mi piace pensare che porterai anche dall'altra parte quel tuo spiritaccio ruvido e dissacrante, e che un giorno ci rivedremo.


UN SUCCESSO LA CONFERENZA DEL PROF. PRIBAC di Norberto Fragiacomo





 UN SUCCESSO LA CONFERENZA DEL PROF. PRIBAC AL NARODNI DOM DI TRIESTE
di
NorbertoFragiacomo


L’iniziativa del 22 marzo scorso del Comitato No Debito di Trieste è stata premiata da un discreto successo di pubblico e, soprattutto, dalla visibile soddisfazione dei partecipanti. Il professor Igor Pribac, sociologo e filosofo di chiara fama, ha lasciato in tutti una buona impressione, per la chiarezza espositiva, l’ottimo italiano e la disponibilità mostrata. All’inizio, mentre rivolgeva un breve saluto in sloveno, si è anche un po’ commosso, trovandosi a parlare all’interno dell’edificio che, sorto come casa della “slavità” triestina, fu per questo bruciato dalla teppaglia fascista nel 1920.
Dopo una rapida introduzione del sottoscritto, che ha chiarito il senso dell’iniziativa, l’ospite lubianese (in realtà, capodistriano) ha parlato per tre quarti d’ora abbondanti, per poi offrirsi ai numerosi quesiti dei presenti: il dibattito è proseguito fino alle sette di sera, in un’atmosfera piacevolmente rilassata malgrado la drammaticità dei temi affrontati.

venerdì 29 marzo 2013

Cipro: un altro passo nel delirio..

LA FARSA PASQUALE di Norberto Fragiacomo




LA FARSA PASQUALE
di
Norberto Fragiacomo


Complice un perdurante malessere, seguo con più insofferenza del solito i contorsionisti della politica italiana, da Pierluigi Bersani all’ossidato Monti, da Berlusconi alla new entry Beppe Grillo: la commediaccia parlamentare messa in scena in questi ultimi giorni di Quaresima è assai più scontata, nei contenuti, di una Via Crucis paesana e, quanto a pathos, non c’è proprio paragone.
Il canovaccio pare scritto da un Plauto in crisi d’ispirazione: Tizio corteggia Beppa, che però non ne vuol sapere, ed è vanamente inseguito da (rea) Silvia, ansiosa di accasarsi, ma tenuta a distanza per la pessima fama.

In realtà, la situazione è solo un po’ più complicata, e dal palco giungono zaffate d’ipocrisia. Digerita la “non vittoria” elettorale (l’espressione, coniata dopo le amministrative parmigiane, è sua, e terminato il pezzo gliela renderemo volentieri), Bersani ha mutato strategia: non più matrimonio d’interesse con Monti, ma svoltina a sinistra. Come mai? Semplice: per non confessare (ai suoi, più che a se stesso) di aver fallito, ed evitare l’immediato pensionamento. Il tentativo di dar vita ad un governo fuori dagli schemi è l’estrema carta da giocare, per Pierluigi: larghe intese, esecutivi “di scopo” e soprattutto nuove elezioni segnerebbero la sua fine politica, fuori e dentro il partito. Insomma, meglio tergiversare, prendere tempo, che arrendersi: l’italiano si affida sempre alla benevolenza della dea bendata.

giovedì 28 marzo 2013

PER UN (POSSIBILE) SOCIALISMO DEL XXI SECOLO??? di Riccardo Achilli





PER UN (POSSIBILE) SOCIALISMO DEL XXI SECOLO???
di Riccardo Achilli


Il quadro che emerge dall'ultima tornata elettorale, con l'affermazione, di dimensioni straordinarie, del M5S, lo squagliamento definitivo degli ultimi rimasugli di sinistra rifondarola/movimentista bertinottiana nella sua ultima versione (Rc di Ingroia), il risultato non certo esaltante di SEL, che supera la soglia per portare una pattuglia di parlamentari solo in virtù dell'appartenenza ad una coalizione, l'ormai definitivo superamento di qualsiasi residua ambizione di ricostituire un polo politico cattolico in grado di ricostruire una egemonia sulla nostra società (gli scorati commenti dell'Osservatore Romano rispetto al risultato elettorale di Monti e il declino inarrestabile di qualsiasi precedente tentativo di radicamento di poli centristi cattolici ne sono la prova) è qualcosa su cui riflettere profondamente, e che forse segna il superamento della dicotomia tradizionale, novecentesca, fra destra e sinistra. E che probabilmente richiede anche un profondo cambiamento del lessico con cui siamo abituati ad identificare le diverse posizioni politiche. 

martedì 26 marzo 2013

Cipro: rabbia popolare !

GRILLO REAZIONARIO? NON PIÙ DI BERTINOTTI E FERRERO



GRILLO REAZIONARIO?
NON PIÙ DI BERTINOTTI E FERRERO
- risposta a Franco Grisolia e Luca Scacchi del PCL sui “risultati elettorali”-

di Lorenzo Mortara
Rsu Fiom-Cgil Rete28Aprile 


Sommario - Preambolo; Niente per cui esultare?; Grillo le masse e gli operai; Syriza e il M5S; Grillo il leninista; Grillo il razzista fascista; Grillo il sindacalista; Conclusioni.


Cremaschi sembra uno dei pochi ad aver avuto parole buone per la vittoria dei grillini. Buon segno, la Rete28Aprile ha qualche speranza in più di giocare nel prossimo futuro un qualche ruolo che non sia quello di spettatore che, senza ombra di dubbio, le varie sette con cui si accompagna da un po’ di tempo a questa parte le faranno fare non appena seguirà le loro pessime analisi sul M5S.

sabato 23 marzo 2013

Ascanio Celestini racconta la Strage delle Fosse Ardeatine

24 Marzo 1944: Strage delle Fosse Ardeatine


                                         Renato Guttuso - Fosse Ardeatine

EURO : intervista ad Emiliano Brancaccio

1943: LO SCENOGRAFO E IL GARGANO di Stefano Macera




di Stefano Macera




Mario Chiari (1909-1989), in qualità di scenografo attivo con De Sica, Visconti, Pietrangeli ed altri, è stato un protagonista del nostro cinema. Pochi conoscono la sua attività di regista, che lo ha portato, negli anni ’70, a firmare un lungometraggio di finzione (Prete fai un miracolo) in genere maltrattato dalla critica, ma che rinvia anche ad una serie di documentari realizzati nei primi anni ’40. Tra questi vi è il sorprendente Lo sperone d’Italia (1943), che dura solo 10 minuti ed è stato prodotto dall’Istituto Luce. Nel 2007 la Provincia di Foggia ne ha curato l’edizione in dvd. Dunque, un’opera risalente al periodo bellico, però avulsa da quel contesto tragico, quasi si fosse alla ricerca di un’oasi di pace coincidente con la natura ed i paesaggi di quello che allora era tra i luoghi più incontaminati d’Italia: il Gargano. Questo distacco dalla cronaca dolorosa del proprio tempo, non toglie a Lo sperone d’Italia il suo carattere di documento storico di assoluto rilievo. Guardando le immagini delle carbonaie fumanti nelle radure dei boschi o quelle dei giovani contadini sugli asinelli, ci si sente trascinati in un’altra dimensione. Che, in larga misura, svanirà non molto tempo dopo, con quei processi di modernizzazione e meccanizzazione della produzione agricola che interverranno, negli anni ’50, in tutto il mezzogiorno.

venerdì 22 marzo 2013

Cipro: un precedente pericoloso...

IL CAPPIO DI STABILITA’ di Norberto Fragiacomo




IL CAPPIO DI STABILITA’
di 
Norberto Fragiacomo


Cambia veste di continuo, come una sfacciata nobildonna, ma sotto le trine il corpo è avvizzito, sterile.
Lo chiamano, chissà perché, “patto” di stabilità interno: danziamo con lui dal 1997, anno dell’accordo europeo di Amsterdam, ma ci riesce difficile inquadrarlo bene, perché le regole non si stabilizzano mai, e il loro continuo mutare getta nella costernazione amministrazioni locali di destra, di sinistra e di “sopra” (v. Parma). 
Ce l’ha imposto Bruxelles per uno scopo preciso: blindare i famigerati parametri di Maastricht ’92 (deficit annuo e debito pubblico non devono eccedere, rispettivamente, il 3 e il 60% del PIL [1]), autentici pilastri, insieme al totem della concorrenza, della consorteria di lobby che usurpa il nome di Unione Europea. L’Europa, o chi per lei, indica gli obiettivi, i singoli Stati forgiano gli strumenti per raggiungerli – alcuni, una volta per tutte; altri, come l’Italia, provando, sbagliando e riprovando.

giovedì 21 marzo 2013

M5S a Napolitano : Incarico di Governo o Commissioni di Vigilanza RAI e Servizi Segreti

IL "MARCHESI" DEL GRILLO




di Lorenzo Mortara
RSU-FIOM Rete28Aprile


È stata una bella serata, quella di martedì 19, al Caffè Marchesi, in pieno centro, promossa dai grillini di Vercelli per avvicinare i tanti cittadini della città che solo ora incominciano a scoprire questo grande movimento carico di speranza per l’avvenire. Devo la presenza a Roberto Cossa, RSU della Cerutti che mi ha prontamente avvisato dell’iniziativa. Seguo già da parecchio il M5S, ma come credo la maggior parte delle persone, fino ad ora l’ho fatto più dal blog diciamo così “centrale” di Beppe Grillo, che da quelli collaterali di provincia, delle iniziative e degli sforzi dei quali, devo ammettere, a tutt’oggi, di sapere poco o niente. Anche perché con la mia attività sindacale di delegato Fiom all’YKK di Prarolo, fino ad oggi da dedicare ai grillini ho trovato solo il tempo di andare a votarli a Febbraio, deciso e convinto come mai mi è capitato di essere a una tornata elettorale. E mai scelta credo che sia stata più azzeccata, visto che il M5S è il primo partito tra gli operai, e non poteva essere altrimenti, perché come spesso capita nei momenti decisivi gli operai si mostrano sempre più avanti dei loro dirigenti che ancora non hanno capito niente di quel che loro hanno già capito benissimo: alternative al M5S, in Italia, per ora, non ce n’è, e o aiutiamo questo movimento a crescere o resteremo schiavi del precariato a vita e di tutte le altre controriforme del lavoro regalate, bypartisan, da tutti gli altri partiti di destra e di sinistra.

mercoledì 20 marzo 2013

Cipro: il ricatto !

FERMARE IL CAPITALISMO, FERMARE LO SPECISMO PER SALVARE IL PIANETA di Marco Piracci



FERMARE IL CAPITALISMO, FERMARE LO SPECISMO PER SALVARE IL PIANETA
di Marco Piracci



Il rapido esaurimento delle risorse energetiche e l’aumento della temperatura globale meritano una profonda riflessione. Il riscaldamento globale mette a rischio soprattutto le nazioni del Terzo Mondo che già non possiedono un adeguato livello di riserve d’acqua e hanno scarse risorse per poter affrontare i gravi cambiamenti climatici e la maggior scarsità di cibo che ne consegue. Nel 1974 il rapporto annuale della CIA sui cambiamenti climatici affermava che “il clima avrebbe costituito un problema solamente nel lungo termine, realtà che avrebbe richiesto nuovi schieramenti tra le nazioni per assicurarsi la sicurezza alimentare1 . 
È però il 2009 l’anno in cui il Pentagono si è visto costretto a riconoscere che il riscaldamento climatico costituisce una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti e da allora ha incluso l’analisi dei cambiamenti climatici nelle sue relazioni al congresso.
Sempre nel 2009 la CIA ha inaugurato il Center on Climate Change per monitorare l’impatto del riscaldamento globale sulla sicurezza nazionale. Lo stesso è accaduto in altri Stati. 
In una relazione dell’Australian Defence Force si legge che il riscaldamento globale avrebbe potuto determinare il fallimento di alcuni degli Stati che si affacciano sul Pacifico a causa dell’aumento del livello del mare e dell’insorgenza di nuovi conflitti per il controllo delle risorse.

martedì 19 marzo 2013

Cipro : reportage di un disastro

CIPRO ED IL PRELIEVO FORZOSO:QUESTIONI DI GEOPOLITICA di Riccardo Achilli





CIPRO ED IL PRELIEVO FORZOSO:
QUESTIONI DI GEOPOLITICA
di Riccardo Achilli


Come noto, la Ue ha erogato 10 miliardi di aiuti per risanare l’economia cipriota, affetta da squilibri finanziari in pericolosa crescita (il rapporto fra deficit e PIL è del 6,3% nel 2011, ed accelera notevolmente un rapporto debito pubblico/PIL ancora solido, pari all’84% a settembre 2012, che però con i 10 miliardi di aiuti balzerà a più del 100% in un colpo solo) ma soprattutto da un sistema bancario indebolito dalla forte esposizione con Paesi in crisi come la Grecia, che ha risentito dei vari haircut che il governo greco ha dovuto imporre ai propri creditori esteri, e dal fortissimo, e sempre meno solvibile, debito privato dei residenti.

lunedì 18 marzo 2013

Novità: Quaderni di Bandiera Rossa


Questo breve saggio nasce da una tesina di master, datata 2004, che successivamente ampliai, perché trovasse posto in un volume dedicato all’argomento psyops -  volume che, a quanto mi consta, non vide mai la luce.
Dopo tanti anni, pensavo che lo scritto fosse ormai irrimediabilmente perduto; ritrovare il file, disperso in una cartella del mio computer, ha costituito per me un’emozionante sorpresa.
Ho riletto rapidamente il testo, piuttosto scorrevole, e ho deciso di pubblicarlo – di pubblicarlo così com’era, con soltanto qualche piccola correzione ortografica (per lo più errori di battitura, non rilevati dal correttore all’epoca).

AUTOGESTIONI: CONVERSAZIONE SUL SENSO DI UN'INIZIATIVA



a cura di Stefano Macera

Il 2 marzo scorso, nello Spazio Sociale 100celle aperte di Roma, si è tenuto un incontro sulla Comune di Urupia, nel Salento, interno ad un percorso di discussione intitolato “Autogestioni”.
Una iniziativa decisamente in controtendenza, in un momento in cui il dibattito a sinistra era inevitabilmente dominato dagli scenari post-elettorali. Ne abbiamo parlato con uno degli organizzatori, Francesco, che ci ha proposto un punto di vista personale, ma comunque indicativo di alcune linee di un dibattito collettivo.


venerdì 15 marzo 2013

Testimonianze dalla Grecia :Intervista a Gavril Pelekidis

Il Papa Francesco chiamato a restaurare la Chiesa



*Leonardo Boff

Nelle reti pubbliche io avevo pronosticato che il futuro papa si sarebbe chiamato Francesco. E non mi sono sbagliato. Perché Francesco? E' che San Francesco cominciò a convertirsi ascoltando il crocifisso della cappellina di San Damiano che diceva: "Francesco, va e restaurare la mia casa; guarda come è andata tutta in rovina". (San Bonaventura, Legenda Maior, II,1). Francesco prese alla lettera queste parole e ricostruì la chiesina della Porziuncola che esiste ancora in Assisi all'interno d'un'immensa cattedrale. In seguito capì che si trattava di qualcosa di spirituale: restaurare la "Chiesa che Cristo aveva riscattato col suo sangue" (op.cit). Fu allora che cominciò il suo movimento di rinnovamento della Chiesa che era presieduta dal Papa più potente della storia, Innocenzo III. Cominciò ad abitare insieme ai lebbrosi e a braccetto con uno di loro se ne andava predicando il Vangelo, usando la lingua volgare e non il latino. È bene che si sappia che Francesco non era prete, ma un semplice laico. Soltanto verso la fine della sua vita, quando i papi proibirono ai laici di predicare, accettò di essere diacono a condizione di non ricevere nessuna remunerazione per la sua carica.

IL PAPA CINESE di Riccardo Achilli






IL PAPA CINESE 
di Riccardo Achilli





Mentre l’attenzione del mondo è concentrata sull’elezione del nuovo Papa, in Cina avvengono cambiamenti di importanza enorme per il futuro geo-economico del mondo. Nell’economia che oramai rappresenta il 12% del PIL mondiale, percentuale che nel 2017 arriverà a più del 14%, viene eletto, dall’Assemblea Generale del Popolo, il nuovo Presidente della Repubblica, che a sua volta designa il nuovo vice presidente ed il nuovo primo ministro.

Il nuovo leader cinese, Xi Jinping, 59 anni, corona in questo modo una carriera politica brillante, favorita dal cronico nepotismo che esiste nelle élite cinesi, e che privilegia, nell’ascesa al potere ed a posizioni prestigiose, i discendenti della prima guardia di rivoluzionari (tanto da coniare, per questo gruppo di privilegiati, spesso attivi in grandi giri di corruzione, il termine dispregiativo di “principi rossi”, o Taizi). Con una fama di efficiente funzionario del capitale internazionale, guadagnata facendo crescere notevolmente gli investimenti diretti esteri nelle province in cui è stato governatore, questo ingegnere chimico ha fatto un lungo percorso da uomo di struttura del partito, entrando nel Politburo già nel 2002, per arrivare alla segreteria del partito a Shangai nel 2007, chiamato a fare un repulisti generale di una delle sezioni più corrotte del Pcc, ed infine a membro dell’ufficio politico, nonché primo segretario del Cc, presidente della scuola di partito e vice presidente nel 2008.

giovedì 14 marzo 2013

Mobilitazione Silenziosa Zapatista

€UROCRAZIA di Francesco Salistrari




€UROCRAZIA

di Francesco Salistrari


Tutti i più grandi giornali internazionali vedono nell’affermazione del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche italiane, una chiara espressione del popolo italiano contro le politiche di “austerity” imposte dalla Germania. Che poi tali politiche siano pienamente avallate da decenni da tutta la classe politica italiana ed in qualche modo, da un punto di vista sostanziale, siano perfettamente confacenti alle scelte obbligate a cui il paese si trova di fronte permanendo nel sistema monetario unico, questo conta poco. Perché si, è vero che questa classe politica è la principale responsabile dello sfacelo in cui ci troviamo, ma il punto nodale è che tale sfacelo non è determinato, così come ciancia Grillo da anni, semplicemente da corruzione, rimborsi elettorali, privilegi di casta e vitalizi. Certo si tratta di cose assolutamente inaccettabili e a cui andrebbe trovato un rimedio in tempi rapidi. Ma il problema deldebito pubblico italiano è tale, e questo Grillo non lo spiega né lo ha mai detto, principalmente perché il paese si trova nell’Euro ed essendo costretto a vincoli di bilancio (3% deficit-Pil con ilTrattato di Maastricht, pareggio di bilancio dal 2013 con il Fiscal Compact), l’unica strada percorribile, nella condizione data è in poche parole “l’agenda Monti” (svalutazione salariale, armonizzazione del mercato del lavoro agli standard tedeschi, limitazione dei diritti e delle tutele, innalzamento età pensionabile, tagli a scuola e sanità, (s)vendita del patrimonio pubblico ecc. ecc.).

mercoledì 13 marzo 2013

Venezuela, una riflessione..verso una nuova Internazionale dei Lavoratori ?

SOCIALISMO E COMUNISMO: DICOTOMIA O ENDIADI? di Norberto Fragiacomo





SOCIALISMO E COMUNISMO: DICOTOMIA O ENDIADI?
di
Norberto Fragiacomo


Parto da un ricordo personale, ormai sbiadito, per introdurre una questione che interessa a una minoranza di connazionali: quella del rapporto (conflittuale, a giudicare da certi scambi di “gentilezze” sui social network) tra socialismo e comunismo. Metà anni ’80: seduto a un banchetto di scuola media, sono alle prese con un tema in classe di italiano. Non rammento il titolo; ma ad un certo punto, nell’aula che guardava ai platani di viale XX Settembre, mi trovai a tratteggiare i lineamenti della società ideale. Parlai di egualitarismo, giusta suddivisione dei beni, meriti da premiare non tanto con il soldo, quanto con maggiori responsabilità – e verso la fine del componimento mi chiesi, provocatoriamente: “è comunismo, questo?” “Niente affatto”, scrissi, rispondendo a me stesso, “questo è Socialismo” (con la maiuscola, credo, ma è roba di quasi trent’anni fa, magari l’autocitazione è imprecisa).

martedì 12 marzo 2013

DALTON TRUMBO: UN COMUNISTA AD HOLLYWOOD di Stefano Santarelli





DALTON TRUMBO: UN COMUNISTA AD HOLLYWOOD
di Stefano Santarelli

La prima guerra mondiale cominciò come una festa d’estate, tutte gonne al vento e spalline dorate.
Milioni e milioni di persone sventolavano i fazzoletti dal marciapiede mentre le piumate altezze imperiali, le serenità, i feldmarescialli e altri idioti del genere sfilavano per le strade delle principali città d’Europa alla testa dei loro scintillanti battaglioni.
Era un momento generoso, il momento delle vanterie, delle bande, delle poesie, delle canzoni, delle innocenti preghiere. L’agosto palpitava e ansimava per le notti prenunziali dei giovani nobili ufficiali e delle ragazze che avrebbero lasciato per sempre dietro di sé. Un reggimento delle Highlands alla sua prima battaglia marciò fin sulla cima della collina al seguito di quaranta suonatori di piva in gonnella che trombettavano a più non posso … contro le mitragliatrici.
Nove milioni di cadaveri si contarono alla fine quando le bande si zittirono e le serenità cominciarono a scappare, mentre il lamento delle cornamuse non sarebbe stato più lo stesso. Fu una guerra romantica, l’ultima del suo genere; e probabilmente l’ultimo romanzo americano sull’argomento fu proprio questo, E Johnny prese il fucile, prima che avesse inizio quella storia totalmente diversa che si chiama seconda guerra mondiale.”

lunedì 11 marzo 2013

Para el recuerdo..


Ancora sulla Super Polizia Europea di cui nessuno sa niente !

INTERVISTA A IGOR PRIBAC a cura di Norberto Fragiacomo





IGOR PRIBAC: “LE ISTANZE DEGLI INSORTI SLOVENI SOMIGLIANO A QUELLE DEL MOVIMENTO DI GRILLO”
Nostra intervista al noto intellettuale sloveno che, venerdì 22 marzo, sarà a Trieste per spiegare alla cittadinanza cosa sta succedendo nella vicina Repubblica (la conferenza si terrà nella sala al pianterreno della Scuola interpreti e traduttori di via Filzi 14, a partire dalle ore 16:30)
di
Norberto Fragiacomo


Igor Pribac, nato a Koper/Capodistria nel ’58, si è laureato in filosofia e sociologia all’Università di Lubiana, dove attualmente insegna. Apprezzato studioso di Hobbes e Spinoza, ha pubblicato numerosi saggi, interessandosi, tra l’altro, ai temi del diritto naturale e del ruolo della televisione nel mondo contemporaneo; si è segnalato anche come traduttore di testi filosofici dall’italiano e dall’inglese. In Slovenia (ma pure all’estero) il professor Pribac è ben conosciuto, oltre che per l’attività scientifica, per l’impegno civile e politico; progressista convinto, ha sostenuto la sfortunata candidatura di Danilo Türk, Capo di Stato uscente, alle elezioni presidenziali dell’autunno 2012.
Fin qui la scheda biografica, ridotta veramente all’osso; merita aggiungere che Igor Pribac è persona disponibile e alla mano, che si esprime in un italiano perfetto. Malgrado l’uso, nell’intervista, del “Lei” di prammatica, nelle nostre conversazioni siamo presto passati al “tu”, su sua proposta. A Trieste è di casa, così come nel natio litorale (i genitori vivono a Koper) - particolare curioso: sembra che apprezzi molto la verdura in vendita nei nostri negozi, “migliore di quella che si trova a Lubiana”.
Di seguito l’intervista, un gustoso antipasto di quello che il professor Pribac ci dirà venerdì 22 marzo, quando sarà ospite del Comitato No Debito di Trieste nella sala della Scuola interpreti e traduttori di via Filzi 14, l’ex Narodni dom progettato da Max Fabiani.

domenica 10 marzo 2013

A 65 anni dalla morte di Placido Rizzotto: Viva il Socialismo !

Ecco la Grecia !

Il collasso della sua teologia: principale ragione delle dimissioni di Benedetto XVI?



di Leonardo Boff        


È sempre rischioso scegliere un teologo per fare il Papa. Lui potrebbe trasformare la sua teologia personale in teologia universale della chiesa e imporla a tutto il mondo. Sospetto che questo sia il caso di Benedetto XVI, prima come Cardinale, nominato Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede (ex-l'inquisizione) e infine Papa. Un simile procedimento non è legittimo e si trasforma in fonte di condanne ingiuste. Effettivamente ha condannato più di 100 teologi   e  teologhe, perché non si inquadravano nella sua lettura teologica della Chiesa e del mondo. Tra le ragioni della sua rinunzia, il Papa allega «diminuzione di vigore del corpo e dello spirito» della “sua incapacità" di affrontare le questioni che rendevano difficile l'esercizio della Sua missione.

IL MAGGIOR PATRIMONIO DEL BRASILE: IL SUO POPOLO di Leonardo Boff




IL MAGGIOR PATRIMONIO DEL BRASILE: IL SUO POPOLO
di Leonardo Boff
Teologo /Filosofo

La nostra storia patria è marcata da un’eredità di esclusione che ha strutturato le nostre matrici sociali. Si è creato qui un software sociale caratterizzato dal più recente analista della nostra formazione storica, Luiz Gonzaga de Souza Lima, come uno Stato economico internazionalizzato, in una parola, la Grande Impresa Brasile, produttrice di beni per le grandi potenze coloniali e oggi globali, (La rifondazione del Brasile, 2011). Un simile fatto ha influito poderosamente sull’invenzione di una nazione sovrana. A guardar bene, siamo vittime di quattro invasioni successive che hanno reso non viabile, fino a poco tempo fa, un progetto nazionale autonomo, aperto alle dimensioni del mondo.

venerdì 8 marzo 2013

Cosa sta succedendo in Europa ? Una Super Polizia...

GLI ITALIANI NON VOTANO MAI A CASO? di Norberto Fragiacomo





GLI ITALIANI NON VOTANO MAI A CASO?
di
Norberto Fragiacomo


Un fantasma si aggira per la rete, e sa pure scrivere (anche se non firma gli articoli).
L’ho intravisto, all’indomani delle elezioni, sul blog per antonomasia – quello di Beppe Grillo triumphator – e, al principio, l’ho scambiato per Massimo Fini, ospite, in video, della stessa pagina; invece no, si trattava presumibilmente del titolare (o del suo alter ego) che distillava verità a cinque stelle ad uso e consumo di masse stordite dall’ebbrezza della vittoria.


giovedì 7 marzo 2013

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... di Carlo Felici





QUANDO IL GIOCO SI FA DURO...
di Carlo Felici


Il Partito Socialista Italiano è il più antico partito di massa e democratico dell'Italia, la sua storia è intrecciata con il progresso civile, politico, economico e sociale di questo Paese.
Non sta a me percorrere le più importanti tappe di questo lunghissimo percorso che ha appena superato i 120 anni di vita.
Io sono tra quelli che, dopo che questa illustre storia è sparita per la prima volta dal Parlamento, con le scorse elezioni politiche, ha disperatamente cercato di riportarcela, assieme a quella della migliore sinistra italiana che potesse esistere oggi. Tra l'altro, io ho sempre affermato che la parola “sinistra” dovrebbe sparire, ed essere sostituita come accade da sempre in tutto quel mondo che, dal Sudamerica all'Europa ed anche oltre, lotta per la libertà e per la giustizia sociale, con il ben più significativo termine di “Socialismo”.

Grecia : stop alla tortura!

8 MARZO - ANTONELLA MARAZZI PARLERÀ SU ROSA LUXEMBURG: RIVOLUZIONARIA, DONNA, FEMMINISTA


8 MARZO - ANTONELLA MARAZZI PARLERÀ SU ROSA LUXEMBURG: RIVOLUZIONARIA, DONNA, FEMMINISTA





"... io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di strada o in carcere. Ma nella parte più intima appartengo più alle cinciallegre che ai compagni."

8 marzo 2013    

Care amiche…
Per questo 8 marzo vogliamo riportare fra noi la figura di una donna straordinaria,  una donna – appunto – e una politica e una femminista, perché vogliamo volare alto, perché abbiamo bisogno, in questo presente 
(se non ora, quando?), di bellezza e di intelligenza, di una 
memoria femminile alta, di valori nostri.

Ci vediamo venerdì 8 marzo a IL PANE E LE ROSE,
Via Lorenzo Ghiberti 19 - Roma, alle ore 16,30
per un incontro con Antonella Marazzi, che ci parlerà di

Rosa Luxemburg:
rivoluzionaria, donna, femminista 

“ … Nel  mio intimo mi sento molto più a casa mia in un pezzetto di giardino come qui, oppure in un campo tra i calabroni e l’erba, che non … a un congresso di partito. Nonostante tutto io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di strada o in carcere. Ma nella parte più intima appartengo più alle cinciallegre che ai compagni”.

“ … Rimango dell’idea che il carattere di una donna si misuri non quando un amore comincia, ma quando finisce...”.

Chi era questa donna che aveva attraversato come una meteora l’orizzonte politico della Seconda Internazionale per finire assassinata dalla controrivoluzione tedesca, dopo aver polemizzato con alcune delle più acute intelligenze rivoluzionarie della sua epoca?

Parliamone insieme, casomai sorseggiando un buon tè!

Buon 8 marzo!

Il Portogallo in rivolta contro l'austerità

mercoledì 6 marzo 2013

Chávez e la rivoluzione incompiuta




di Carlo Felici



La morte del Comandante Chávez lascia molti di noi affranti e pieni di cordoglio, perché con lui se ne va un tenace combattente per il Socialismo, per l'autonomia e per l'emancipazione sociale e civile dei popoli sudamericani, e non solo, ma anche di tutto il mondo.
Sarebbe però un grosso errore, in questo momento cadere nella disperazione oppure nella fuga verso la beatificazione di tale personaggio che ha segnato la storia di uno dei grandi cambiamenti epocali nel mondo. 
Contrariamente a Che Guevara o a Allende, egli fu un militare di professione ed appartenne a quella tradizione rivoluzionaria legata all'esercito che non di rado è stata interconnessa ai processi rivoluzionari in Sudamerica. 

Hasta siempre, comandante!

ADDIO COMPAGNO COLONNELLO



di Lorenzo Mortara
Rsu Fiom Rete28Aprile


La notizia della tua morte mi ha lasciato impietrito. Lo so, era nell’aria, ma io, sempre sulle nuvole e un po’ fuori dal mondo come sono chissà perché mi ero illuso che un gigante come te non avrebbe mai potuto essere battuto dal cancro. Pensavo che una malattia così comune, per quanto brutta e terribile, non avrebbe mai potuto sconfiggere chi ha battuto e sconfitto in mille battaglie la nera bestiaccia dell’imperialismo americano. Naturalmente non era così e dove non c’è riuscito Bush jr, c’è riuscito questo canchero maledetto che t’ha sfidato non in campo aperto, dove avresti vinto senz’altro, ma nel profondo delle tue viscere, nell’unico posto dove non hai potuto combattere al meglio delle tue forze. 

È MORTO IL PIÙ GRANDE RIVOLUZIONARIO DEL XXI SECOLO



di Giuseppe Angiuli


Con la scomparsa di Hugo Chávez il mondo intero ha perso oggi, senza alcun dubbio, il primo grande rivoluzionario di questo secolo.
Non è possibile descrivere in poche righe la grandezza di quest’uomo ma è sicuro che di lui si continuerà a parlare ancora molto a lungo perché troppo grande è l’esempio che Chávez ha lasciato agli uomini e alle donne di tutto il pianeta, in particolare a quegli uomini e a quelle donne convinti che questo mondo in cui ci è toccato vivere non sia in fondo il migliore dei mondi possibile.

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