PANE,
CITTADINANZA E SICUREZZA
di
Norberto
Fragiacomo
Più
ancora del borioso e divisivo Governo Renzi quello attuale sta
catalizzando su di sé sentimenti opposti, che vanno da
un’implacabile avversione a genuini entusiasmi (tralascio
l’opposizione sempre più sbracata del PD: fino a ieri viva voce
dei mercati, i suoi esponenti si sgolano oggidì nei panni di ultras
dello spread).
I
sostenitori, va riconosciuto, sono in larga maggioranza: le loro
schiere, tuttavia, sono per lo più formate da “gente comune” che
fa di necessità virtù, e per difetto di alternative affida le
proprie preci alla trimurti Conte-Di Maio-Salvini. Meno numerosi sono
coloro – in buona parte di provenienza marxista – che motivano il
proprio appoggio con argomenti più articolati, assegnando in
sostanza a questo anomalo esecutivo un ruolo che potremmo definire di
“guastatore” nei confronti del fortilizio europeo e liberista.
Eccesso di fiducia e ottimismo? Mi piacerebbe avessero ragione, ma a
essere onesto coltivo parecchi dubbi sugli intenti “rivoluzionari”
dei c.d. gialloverdi e soprattutto sulla loro determinazione, sulla
capacità di tenuta di fronte agli assalti esterni: benché
indebolita dalle stramberie di Trump, la finanza euroatlantica sa di
non potersi permettere una tattica attendista (e difatti ha già
scatenato il personale politico di servizio, da Juncker ai figuranti
piddini).