IL
NODO GORDIANO DEI SOCIALISTI ITALIANI
di
Stefano Santarelli
Domenica 29 marzo si è tenuta l’Assemblea costituente del socialismo italiano, una assise molto attesa nel mondo socialista proprio perché frutto di un lavoro comune tra varie associazioni sia interne che esterne al Partito Socialista Italiano, una iniziativa estremamente interessante che verrà ripetuta tra tre mesi, il 27 giugno.
Indiscutibilmente ancora oggi il socialismo italiano non ha superato lo choc dello scandalo di tangentopoli del 1992 che provocò la decimazione del suo gruppo dirigente ed il suo tracollo elettorale che causò una diaspora che continua tutt'oggi. La sua successiva storia infatti si caratterizza per la disperata ricerca della sopravvivenza della sua gloriosa eredità storica.
Ma per sopravvivere invece di puntare ad una rifondazione autonoma e al conseguente rilancio di una prospettiva socialista per il nostro paese i socialisti hanno cercato invece in questi ultimi vent'anni tutta una serie di scorciatoie tramite varie alleanze politiche che non si sono rivelate fruttuose. Così nel 1995 si alleano con l'Alleanza Democratica di Mario Segni, nel 2005 con i Radicali nella lista “La Rosa nel pugno” ma con risultati francamente deludenti. Mentre nel 2008 nelle elezioni politiche i socialisti diretti da Enrico Boselli si presentarono da soli ottenendo un flop elettorale non raggiungendo neanche l'1% dei voti e senza ovviamente nessun eletto. Nel 2009 con la nuova segreteria di Riccardo Nencini insieme ai Verdi, a Sinistra Democratica e al Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola presentano la lista “Sinistra e Libertà” alle elezioni europee che ottiene un incoraggiante 3,13% dei voti, ma senza nessun eletto.
Nel 2010 il PSI presenta alle elezioni regionali il suo simbolo in tre regioni (Lazio, Basilicata e Lombardia) mentre in altre quattro (Puglia, Veneto, Campania e Calabria) si presenta con SEL e in Toscana ed Emilia-Romagna i suoi candidati si trovano nella lista del Partito Democratico. Come si può vedere in questa tornata elettorale la linea (o meglio le linee) del PSI sono veramente oscillanti per non dire altro. Riesce comunque ad eleggere 14 consiglieri regionali, la metà dei quali nelle liste di SEL.
Nelle elezioni politiche del 2013 il PD inserisce nelle sue liste alcuni dirigenti socialisti, tra cui il segretario Nencini, che verranno eletti e che daranno la fiducia prima al Governo Letta per poi entrare direttamente nel successivo Governo Renzi.