ARCHIVIO TEMATICO (in allestimento. Pronto l'indice dei redattori)

martedì 31 marzo 2015

IL NODO GORDIANO DEI SOCIALISTI ITALIANI di Stefano Santarelli




IL NODO GORDIANO DEI SOCIALISTI ITALIANI
di Stefano Santarelli




Domenica 29 marzo si è tenuta l’Assemblea costituente del socialismo italiano, una assise molto attesa nel mondo socialista proprio perché frutto di un lavoro comune tra varie associazioni sia interne che esterne al Partito Socialista Italiano, una iniziativa estremamente interessante che verrà ripetuta tra tre mesi, il 27 giugno.
Indiscutibilmente ancora oggi il socialismo italiano non ha superato lo choc dello scandalo di tangentopoli del 1992 che provocò la decimazione del suo gruppo dirigente ed il suo tracollo elettorale che causò una diaspora che continua tutt'oggi. La sua successiva storia infatti si caratterizza per la disperata ricerca della sopravvivenza della sua gloriosa eredità storica.

Ma per sopravvivere invece di puntare ad una rifondazione autonoma e al conseguente rilancio di una prospettiva socialista per il nostro paese i socialisti hanno cercato invece in questi ultimi vent'anni tutta una serie di scorciatoie tramite varie alleanze politiche che non si sono rivelate fruttuose. Così nel 1995 si alleano con l'Alleanza Democratica di Mario Segni, nel 2005 con i Radicali nella lista “La Rosa nel pugno” ma con risultati francamente deludenti. Mentre nel 2008 nelle elezioni politiche i socialisti diretti da Enrico Boselli si presentarono da soli ottenendo un flop elettorale non raggiungendo neanche l'1% dei voti e senza ovviamente nessun eletto. Nel 2009 con la nuova segreteria di Riccardo Nencini insieme ai Verdi, a Sinistra Democratica e al Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola presentano la lista “Sinistra e Libertà” alle elezioni europee che ottiene un incoraggiante 3,13% dei voti, ma senza nessun eletto.

Nel 2010 il PSI presenta alle elezioni regionali il suo simbolo in tre regioni (Lazio, Basilicata e Lombardia) mentre in altre quattro (Puglia, Veneto, Campania e Calabria) si presenta con SEL e in Toscana ed Emilia-Romagna i suoi candidati si trovano nella lista del Partito Democratico. Come si può vedere in questa tornata elettorale la linea (o meglio le linee) del PSI sono veramente oscillanti per non dire altro. Riesce comunque ad eleggere 14 consiglieri regionali, la metà dei quali nelle liste di SEL.
Nelle elezioni politiche del 2013 il PD inserisce nelle sue liste alcuni dirigenti socialisti, tra cui il segretario Nencini, che verranno eletti e che daranno la fiducia prima al Governo Letta per poi entrare direttamente nel successivo Governo Renzi.

sabato 28 marzo 2015

CARO COMPAGNO VIALE, CARI COMPAGNI IPERCRITICI ... IO INVECE HO FIRMATO TUTTO di Giandiego Marigo




CARO COMPAGNO VIALE, CARI COMPAGNI IPERCRITICI ... IO INVECE HO FIRMATO TUTTO
di Giandiego Marigo


Ho sottoscritto il documento Revelli, ed  a suo tempo si da Bologna quello di NOI-l'Altra Europa, ho compilato ed inviato con ricevuta di ritorno la mia adesione cartacea e non solo la mia!
Perché l'ho fatto Compagno Viale e compagni iper-critici?
Forse io sono un idiota che non vede i problemi, forse ero e sono cieco? Non vedevo quando i “senatori a vita” garantivano sé stessi non vedevo e non li vedo forzare e sgomitare per acquisire posizioni, non li visti, forse, temporeggiare e restare sul vago per garantirsi la possibilità di giocare su tutti i tavoli, oppure essere onnipresenti in qualsiasi percorso?

giovedì 26 marzo 2015

GUERRA ALLA CORRUZIONE? TUTTALPIU’ LA SOLITA PARATA di Norberto Fragiacomo





GUERRA ALLA CORRUZIONE? TUTTALPIU’ LA SOLITA PARATA
di
Norberto Fragiacomo




Dopo averne ascoltate tante, per giorni e giorni, anche il cuore più arido può farsi vincere dal desiderio (dal capriccio?) di narrare una storia.

Magari una favola nera, tutt’altro che a lieto fine: quella della corruzione in Italia. Capiamoci: il fenomeno esiste, è anzi diffusissimo e allarmante – ma il fatto che tutti ne parlino complica le cose, lo rende vago, indistinto, impalpabile. Manca una definizione che si imponga alla babele di voci dissonanti, non di rado prezzolate.

Quando frequentavo l’università, nel secolo scorso, per corruzione si intendeva un delitto - anzi, una coppia di delitti - contro la pubblica amministrazione: corruzione propria, se il patto delittuoso tra funzionario e privato aveva ad oggetto la violazione di un dovere d’ufficio, impropria se l’indebito compenso remunerava il compimento di atti dovuti (es. del dipendente che accetta del denaro per velocizzare una pratica).

Troppo semplice, ci fu confidato in seguito: la corruzione è ormai assurta a costume, a pratica dai contorni sfumati – è “fenomeno politico-amministrativo-sistemico”, scandì all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2013 il Presidente della Corte dei conti Giampaolino. Potremmo descriverla come un’alterazione fraudolenta delle regole del gioco, un intralcio alla concorrenza che, per i tecnocrati della UE, rappresenta il primo comandamento, e anche l’ultimo.

martedì 24 marzo 2015

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA di Giandiego Marigo




IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

di Giandiego Marigo



Sono assolutamente in disaccordo, con chi, anche da sinistra definisce, esaltandoli, i discorsi Papa Francesco anti-capitalisti ed occhieggia ad un'alleanza … quasi .. con lui.
Francesco I (perchè di Re si tratta) è la chiesa, il Vaticano , il potere ed il sistema in uno dei suoi più riusciti, tenaci ed ingannevoli travestimenti.
Se esiste una esaltazione spirituale del capitalismo, dell'attuale stato delle cose, della filosofia che le sorregge … Lui li rappresenta e li sintetizza.
Cadere nell'inganno della sua paciosità, del suo ecumenismo e della sua difesa del popolo e dei popoli è assolutamente ingenuo ed impolitico. Degno del catto-comunismo all'italiana. Definirlo poi “Anticapitalista”  poi è capolavoro della miglior Fantasy.
Un Anticapitalista (non parliamo poi di un comunista o un libertario) dovrebbe almeno riuscire ad individuare il proprio antagonista, al minimo, prima di riempirsi la bocca del proprio antagonismo non allearsi con lui. 
Non voglio dar lezioni, non ne ho i numeri e ancor meno gli attestati, le abilitazioni ed i riconoscimenti sociali, ma ricordo, che il Vaticano è allo stato, cioè adesso, in questo momento e qui, con Papa Francesco regnante il maggiora azionista mondiale delle industrie d'armi tramite le sue banche, oltre ad essere socio di maggioranza di innumerevoli multinazionali e banche d'affari.
Ricordo, pur nella mia inenarrabile ignoranza ed impreparazione che Francesco molto blatera, ma i suoi vescovi molto di più assolvono e convivono con estrema grazia, esattamente con quegli stessi mafiosi che lui a parole condanna.

lunedì 23 marzo 2015

MILLE E PIU' PER FARE RINASCERE IL SOCIALISMO DI SINISTRA di Carlo Patrignani





MILLE E PIU' PER FARE RINASCERE IL SOCIALISMO DI SINISTRA
di Carlo Patrignani


Mille e più audaci vogliono, sulla scia di Syriza e Podemos evocati dalla coalizione sociale del leader della Fiom, Maurizio Landini, far rinascere il socialismo, togliendolo dall’annullamento operato dal Pd, ed in particolare il socialismo di sinistra, diretta emanazione del ben più notosocialismo rivoluzionario che nel ’69 appassionò l’intellettuale francese Gilles Martinet tanto che ne fece l’oggetto principale del fortunatissimo best seller La Conquista dei poteri.
L’appuntamento del rassemblement socialista per riunificare, dice il documento preparatorio, in una sola soggettività organizzata, tutto l’universo delle associazioni socialiste interne e esterne al Psi che vogliono contrastare ogni forma di annullamento del Socialismo italiano nelle file del Pd e che intendono partecipare autonomamente, con la propria identità, al progetto della costruzione di una nuova Forza della Sinistra italiana, è in programma il 29 marzo all’Auditorium della Cgil nella storica via dei Frentani a Roma.

domenica 22 marzo 2015

TAFAZZISMO INFINITO di Giandiego Marigo




TAFAZZISMO INFINITO
di Giandiego Marigo


Premetto che scrivo questo post come posizione personale, da uomo libero da appartenenze, disinteressato alla difesa di alcuna rendita di posizione. Individuale, così come è stata la decisione di partecipare al percorso dell'Altra Europa.Immagine in linea 1
Assisto, con sommo dispiacere ed anche da questo Blog ad un attacco nei confronti dell'Altra Europa, sancendone anzi tempo, cioè ben prima della conclusione del suo primissimo percorso e della sua stessa Assemblea Costitutiva, la prematura morte.
Forse in nome della Cosa di Landini? Che è, però e resta cosa diversa.
Va riconosciuto che questa fase iniziale sia stata piuttosto lunga e con lunghe momenti di stagnazione, ma forse i nervosismi e le deprecazioni nascono , anche da una scarsa comprensione del percorso stesso.
Oltre ... e va detto ... che da una superficialità endemica alla sinistra che sin troppo spesso inizia cose che non porta sino in fondo, per innamorarsi della novità e del nuovo leader carismatico.

A PROPOSITO DELL'INIZIATIVA PER LA "COALIZIONE SOCIALE" di Franco Turigliatto






A PROPOSITO DELL'INIZIATIVA PER LA "COALIZIONE SOCIALE"

di Franco Turigliatto


Già da alcuni giorni le prime pagine dei giornali, si occupano della “coalizione sociale” a cui stanno lavorando Maurizio Landini e il gruppo dirigente della Fiom.
Gran parte della stampa, ben consapevole del vuoto abissale che esiste alla sinistra del PD e contemporaneamente dello spazio potenziale che lì è aperto, ricama maliziosamente sulle ambizioni politiche del leader dei metalmeccanici Cgil. E, altrettanto consapevole del fatto che le lavoratrici e i lavoratori, la Fiom e l’intero movimento sindacale hanno subito nel corso degli ultimi anni pesanti sconfitte, culminate nel varo del Jobs Act, insinua il desiderio di Landini di defilarsi da un troppo impegnativo incarico sindacale per “buttarsi” in politica.
Landini, nega ogni velleità partitica, e ancor meno istituzionale, ma non chiarisce del tutto la natura del suo progetto.

sabato 21 marzo 2015

LA RESISTIBILE ASCESA DI MATTEO SALVINI di Piero Acquilino




LA RESISTIBILE ASCESA DI MATTEO SALVINI
di Piero Acquilino



Avviato sul viale del tramonto, per cause politiche e naturali, il Cavaliere di Arcore, Matteo Salvini si candida al ruolo di Mosé per guidare il popolo di centro destra nella traversata del deserto renziano. E, anche se l’impresa di sconfiggere l’altro Matteo, tenendo insieme, come a suo tempo fece Berlusconi, il padroncino bresciano con il dipendente della Regione Sicilia, sembra oggi impossibile, tutti i sondaggi danno la Lega Nord in crescita elettorale. Apparentemente un miracolo, se si tiene conto delle pietose condizioni in cui l’ultima fase della gestione Bossi aveva lasciato questo partito e i vani tentativi di Maroni di riciclare i resti in un’improbabile versione confindustriale “perbene”.

Ma i sondaggi elettorali, rischiano di mascherare una realtà politica e sociale molto più complessa.

Partiamo proprio dal dato elettorale. I partiti, e i media che a essi si accodano, tendono a presentare i dati sempre sotto la forma di percentuale dei voti validi. Ciò risponde alla comprensibile esigenza di mascherare il catastrofico calo di consensi che colpisce tutte le formazioni politiche presenti in parlamento e che ha portato in pochi anni l’astensione a essere il primo partito in un paese dalle forti tradizioni elettoralistiche. Ma, se si considerano i voti realmente espressi, confronto possibile visto che le dimensioni del corpo elettorale sono abbastanza stabili, si vede che la Lega Nord ha perso, tra le elezioni politiche del 2008 e quelle del 2013, quasi 1.640.000 voti, cioè il 54% del suo elettorato.

mercoledì 18 marzo 2015

VINCE L'INTOLLERANZA, VINCE LA GUERRA di Giandiego Marigo




VINCE L'INTOLLERANZA, VINCE LA GUERRA
di Giandiego Marigo


Netanyahu ha vinto le elezioni, pessima notizia!
Durante la sua campagna elettorale il suo slogan è stato “Se vincerò non ci sarà mai uno stato palestinese” il che è tutto dire delle sue intenzioni e del futuro cupo della gente della martoriata striscia di Gaza.
Vince l’intolleranza e la propensione alla guerra, vince il sionismo della peggiore lega, il razzismo palesato e manifesto.
C’è pochissimo da aggiungere, quello che vedremo da qui in avanti sarà il massacro metodico della gente di Palestina, nel silenzio del mondo succube ed alleato del mostro sionista.

martedì 17 marzo 2015

LANDINI CIOE' di Michele Castaldo








LANDINI CIOE' 
di Michele Castaldo



Facciamo subito una necessaria premessa: di fronte al canagliume di destra, di centro e di “sinistra”, sociale, politico, sindacale, giornalistico, porta borsistico ecc., Maurizio Landini si erge come una colonna d’Ercole su di un cumulo di putrida immondizia; non fosse altro perché pone al centro delle questioni il lavoro e i lavoratori di fronte a un attacco senza precedenti nella storia del modo di produzione capitalistico. Poi passiamo ad analizzare le luci e le ombre, le illusioni e la pochezza della sua analisi, l’impotenza delle sue proposte, ma innanzitutto le difficoltà per una ripresa generalizzata di lotte del proletariato a cui il più brillante dei rivoluzionari non potrebbe né saprebbe cosa dire.

La Camusso prende le distanze da Landini!, strombazza "La Repubblica" di Scalfari. Lo crediamo bene, quando la nave affonda il grido d’allarme del comandante, il capitalismo, è: si salvi chi può! Se c’è chi si pone il compito di salvare gli ultimi per salvare con la nave anche i primi, è un irresponsabile. Veniamo al ‘che fare?’ di Landini di fronte al fatto – vero – che la nave tende ad affondare.

lunedì 16 marzo 2015

LE INCOGNITE DELLA "COALIZIONE SOCIALE" DI LANDINI




LE INCOGNITE DELLA "COALIZIONE SOCIALE" DI LANDINI

Nei giorni scorsi la stampa ha dato ampio spazio all’incontro promosso dalla FIOM per discutere la creazione di una ‘coalizione sociale’ tra il sindacato dei metalmeccanici della CGIL e un vasto arcipelago di associazioni per contrastare austerità, cancellazione dei diritti e deriva autoritaria e più in generale per colmare il vuoto di rappresentanza politica del mondo del lavoro lasciato aperto dall’implosione dei partiti di sinistra e dalla definitiva rottura tra PD e sindacato. Landini ha precisato per l’ennesima volta che non ha in mente un partito e neppure l’ingresso della FIOM in politica, ma un’alleanza per sottrarre la politica al monopolio dei partiti e unire i settori sociali che il Governo sta cercando di dividere e colpire a uno a uno. Dunque il sindacato non "entra" in politica, ma sceglie di "farla", confrontandosi alla pari coi soggetti tradizionalmente titolari di tale prerogativa.

E’ un tentativo di reagire all’isolamento politico e sindacale in cui la FIOM si trova da anni e anche a una stagione di lotte coraggiose, ma segnata da pesanti sconfitte (contratto, FIAT, rappresentanza, Jobs Act), e di sparigliare le carte trovando alleati fuori dal Parlamento. Landini individua il problema – manca una rappresentanza politica di chi lavora – e cerca una soluzione sperimentale, evitando di infognarsi nell’ennesimo tentativo di unire una sinistra che non c’è. 
L’ipotesi è interessante, ma si scontra in particolare con due contraddizioni oggettive. 

La prima è che la FIOM è e rimane – Landini non si stanca di ribadirlo – un sindacato e dunque non può assumersi da sola l’onere di riempire il vuoto politico a sinistra. Mentre gli altri soggetti riunitisi sabato a Roma non sono in grado di rappresentare significativi pezzi di società, tantomeno di mondo del lavoro. 

La seconda riguarda il "che fare". Se l’obiettivo – giustamente – non è il ‘partito della FIOM’, non rimane che il "gruppo di pressione" sulla politica, una politica che tuttavia è un vero e proprio muro di gomma per qualsiasi istanza che non provenga da Bruxelles, dalle istituzioni finanziarie e da Confindustria (l’articolo 18 insegna). Oppure – come ventilato nei giorni scorsi da Landini – lo spazio per una nuova battaglia referendaria, che, in questo contesto, finirebbe verosimilmente come quella di qualche anno fa su acqua e privatizzazioni.

La FIOM ci prova, almeno, forte della credibilità che si è conquistata sul campo in questi anni, pressoché unica sopravvivenza della disastrata sinistra italiana, e merita di essere sostenuta. L’obiettivo è giusto. La strada appare più lunga e complicata di quanto possa sembrare.

dal sito ControCorrente


venerdì 13 marzo 2015

L'IMPERATORE FARLOCCO di Giandiego Marigo




 L'IMPERATORE FARLOCCO
di Giandiego Marigo



Sembra si debba parlarne, non mi piace farlo, perchè ormai da troppi anni il parlare male di lui è valvola di sfogo e giustificazione di una sinistra impotente ed ininfluente.
Spesso questo teatrino ha assunto toni grotteschi ed ha per troppo tempo sostituito una proposta di alternativa reale.
Ha accomunato in un generico anti-berlusconismo aree e voci totalmente diverse in una caricatura di CNL malriuscito. Che ha contribuito, di fatto, all’affossamento dei comportamenti e delle filosofie alternativi in questo paese, per  poi farci risvegliare nel mondo dell’unico pensiero, dell’unica cultura … dell’unico mondo possibile.
Perchè stupirsi … di cosadi una assoluzione ampiamente prevista?

giovedì 12 marzo 2015

UNA GRANDE ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL SOCIALISMO ITALIANO il 29 MARZO A ROMA





UNA GRANDE ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL SOCIALISMO ITALIANO il 29 MARZO A ROMA


I Socialisti provenienti da tutta Italia, riuniti domenica 15 febbraio a Roma, nelle assemblee tenute in contemporanea presso le Sezioni socialiste di S.Saba e della Garbatella, organizzate dalla “Lega dei Socialisti”, dalla “Rete Socialista-Socialismo europeo”, dalla “Federazione per il Socialismo” e dalle componenti del P.S.I. “Sinistra socialista” e “Iniziativa socialista”, hanno convocato, insieme, per domenica 29 marzo, a Roma, presso l'Auditorium della C.G.I.L., in via dei Frentani, dalle ore 10 alle ore 17, una grande ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL SOCIALISMO ITALIANO.
Lo scopo dell’assemblea è quello di unificare, in una sola soggettività organizzata, tutto l’universo delle associazioni socialiste interne ed esterne al P.S.I. che vogliono contrastare qualsiasi forma di annullamento del Socialismo italiano nelle file del P.D. e che intendono partecipare, con la propria identità, al progetto della costruzione di una nuova Forza della Sinistra italiana in grado di lavorare ad una prospettiva di trasformazione socialista e democratica della Società italiana di fronte alla crisi economica e sociale che sta sconvolgendo l’intero sistema Paese, mettendone a rischio la stessa tenuta democratica.

Le ragioni di questa iniziativa per la riaggregazione di una forza Socialista, necessaria a dare impulso ad un più ampio processo di ricostruzione della Sinistra Italiana, affondano le loro radici negli atti politici costituivi della rifondazione della componente nel PSI della Sinistra Socialista ,nel gennaio del 2010, e della Lega dei Socialisti , nell'ottobre del 2010.

mercoledì 11 marzo 2015

SINISTRA ANTICAPITALISTA SCRIVE A "L'ALTRA EUROPA"





Queste  proposte e riflessioni di SINISTRA ANTICAPITALISTA naturalmente sono rivolte anche a tutte/i coloro che nella sinistra di alternativa si pongono questa problematica.


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DALLE LOTTE E PER LE LOTTE LA COSTRUZIONE DI UNA SINISTRA DI CLASSE PER UNA ALTERNATIVA POLITICA

Abbiamo seguito con attenzione come forza politica fin dall’inizio il percorso della lista Tsipras, condividendo in particolare il rigetto delle politiche di austerità della Troika e lo spirito internazionalista che l’ha animata: la costruzione di un progetto alternativo alla Europa delle multinazionali e delle banche in contrapposizione a quello liberista delle forze filocapitaliste, ma di contrasto anche a quello nazionalista declinato da forze di varie collocazioni politiche.

martedì 10 marzo 2015

COMPAGNO SEGRETARIO, ATTENTO: DAL TUBETTO DI BRUXELLES ESCE SOLO VELENO! di Norberto Fragiacomo






COMPAGNO SEGRETARIO, ATTENTO: DAL TUBETTO DI BRUXELLES ESCE SOLO VELENO!


Presentato a Trieste, giovedì scorso, il saggio di Paolo Ferrero dal titolo “La truffa del debito pubblico”.

di
Norberto Fragiacomo




Faccio una premessa, tanto doverosa quanto sincera: nutro per Paolo Ferrero simpatia e stima.

Rammento la prima volta che l’ho visto dal vivo: fu alla Casa del Popolo Palmiro Togliatti - a Borgo S. Sergio, periferia di Trieste. A introdurre il segretario fu il senatore Stojan Spetic, stazza da orso bianco e voce tonante (e, scoprii in seguito, doti di coraggio, autorevolezza e prudenza: una mattina, in piazza Unità, si frappose tra poliziotti e studenti, evitando a questi ultimi – mandati allo sbaraglio – legnate e conseguenze peggiori): all’ombra del gigante sloveno Ferrero, col suo inseparabile sigaro in mano, mi parve minuscolo, quasi rattrappito. Di cose da dire ne aveva, però, e l’acutizzarsi della crisi gli ha offerto riserve di nuovi argomenti, sempre espressi con educazione e pacatezza. Mai sopra le righe, mai arrogante come una Moretti qualsiasi: il segretario valdese studia le questioni, le approfondisce, poi le spiega con parole semplici a chi, anziché contentarsi della propaganda giornalistica, cerca di afferrare qualche brandello di verità. Ripeto, riconosco all’ex ministro serietà e onestà intellettuale: le critiche a Monti “più a destra di Berlusconi” (2012) e la sofferta presa di posizione sull’Ucraina (nazi)“democratica” sono solo due fra i tanti esempi che potrei citare. Poi ci sono i libri, saggi asciutti e documentati che aiutano a capire: l’ultimo, intitolato “La truffa del debito pubblico” è stato presentato a Trieste giovedì scorso, nella sede di Rifondazione Comunista.

sabato 7 marzo 2015

MANDRAKE E L'UOMO MASCHERATO: UN BREVE OMAGGIO A LEE FALK di Stefano Santarelli





MANDRAKE E L'UOMO MASCHERATO:
UN BREVE OMAGGIO A LEE FALK
di Stefano Santarelli



E' l'11 giugno del 1934 un giovane sceneggiatore americano di appena 23 anni, Lee Falk, ha il cuore gonfio di gioia: è riuscito a fare pubblicare nel New York Journal la prima striscia delle avventure di un personaggio che diventerà leggendario nella storia del fumetto: Mandrake, il mago.
Questo personaggio si ricollega ai fumetti avventurosi che negli anni '30 vedevano protagonisti Buck Rogers e Tarzan, Dick Tracy e Flash Gordon con storie che spaziavano dal poliziesco alla fantascienza, dall'avventura esotica allo spionaggio. In quegli anni i fumetti venivano pubblicati prevalentemente nelle strisce giornaliere che apparivano sui quotidiani e di solito in una striscia vi erano quattro vignette (talvolta tre) che finiva annunciando la vignetta successiva. L'abilità dello sceneggiatore era di far sì che la storia narrata fosse comprensibile al lettore distratto o che avesse perso qualche puntata ed in questo Lee Falk si rivelerà un vero maestro, le sue strisce infatti hanno la caratteristica di non essere mai ripetitive.
Queste strisce erano pensate in origine per un pubblico adulto che coincideva con i lettori di un giornale ed avevano abbandonato l'originario carattere umoristico (da cui il termine inglese comics) ed erano come nel caso delle storie di Falk dei veri e proprio romanzi a fumetti che si inseriscono a pieno diritto nei contemporanei racconti a puntate che apparivano sui pulp magazine.

lunedì 2 marzo 2015

INDEFINIBILE RIBREZZO di Giandiego Marigo





INDEFINIBILE RIBREZZO
di Giandiego Marigo


Non so, davvero, non so come facciano i molti presunti “normali” ex comunisti che votano PD a guardarsi in faccia la mattina, dopo questo ultimo anno all’insegna del RenziSMo … qui si va al di là del centrismo e del perbenismo, qui si va al di là di ogni pudore o vergogna.
Non bastasse l’inganno del Job Act, la vergogna della svendita dell’ambiente, l’adesione pedissequa e servile ai diktat dell’elite europea.
Sopra a questo e peggio, alla ricerca dell’assoluto destrorso.
Continuano a deliziarci con una schifezza di seguito all’altra, oggi è il turno della giustizia che in Italia era bloccata da tempo e che ora, dopo l’intervento renziano è del tutto relativizzata … infatti dipende dal censo, se uno ha il denaro per far giocare il proprio stuolo di avvocati su funi ed assi di equilibrio, intrecciando ricatti e denunce nei confronti dei togati stessi che li stanno giudicando.