La Camera dei Deputati ha appena bocciato la proposta di legalizzare la cannabis non solo per uso terapeutico, ma anche per uso ricreativo, nonostante una buona componente del partito di governo l'abbia già appoggiata. La proposta recava per questo la firma dell'illustre ex candidato sindaco di quel partito che già ci ha mostrato come potesse passare dalla negazione della privatizzazione dei trasporti a Roma alla raccolta di firme per privatizzarli, Giachetti così disse infatti solo un anno fa: il 9 aprile 2016 : «La privatizzazione di Atac, in questo momento, equivarrebbe ad una svendita. Io non ho nessun furore ideologico, ma se risanata vale 10 volte tanto».
Ma tant'è la questione
che vogliamo esaminare oggi è un altra:
La proposta Giachetti di
legalizzazione della cannabis ebbe un clamoroso lancio solo un anno
fa con queste testuali parole: “La legalizzazione entro l'anno”,
abbiamo prove certe e video di questa posizione, con una serie di
motivazioni che sono sicuramente condivisibili. A
firmare la proposta furono ben 213
deputati e una cinquantina di senatori bipartisan.
Cosa
accade invece oggi a solo un anno da una proposta che nelle
intenzioni dei firmatari avrebbe dovuto essere approvata nel giro sei
mesi, e cioè più o meno entro la fine dello scorso anno?