di Carlo Felici
Se il giorno in cui è stato nominato Monti abbiamo assistito alla
fase terminale della lunga agonia di una democrazia già per altro
duramente provata ed in stato comatoso, per la mancanza di
rappresentatività di un Parlamento in gran parte costituito da yes men e yes women,
adesso, con la sentenza che non consente l'ammissibilità del
referendum che avrebbe cancellato quella che i suoi stessi artefici
hanno sempre definito “legge porcata” (dimostrando così palesemente di
avere bisogno di “porcate” per governare), siamo arrivati al “de
profundis”, alla lapide tombale ed alla fine del funerale della
democrazia italiana.
Un sussulto di dignità c'era stato
con le vittorie referendarie, ma è stato ben presto vanificato dalle
dichiarazioni successive dei vari membri di questo governo, fino
all'ultima, di questi giorni, con cui proprio il sottosegretario
all'economia (praticamente il vice di Monti) ha definito tali referendum
sui servizi di importanza vitale per i cittadini, “un imbroglio”
Un
imbroglio piuttosto ci appare questo governo che solo una seria ed
autorevole agenzia di “pompe funebri” della nostra democrazia avrebbe
potuto allestire tanto bene e così in fretta, ma soprattutto così
efficientemente. Una agenzia, dati i primi provvedimenti e le solite
tasse imposte sempre e comunque alle solite categorie di noti “gonzi
senza via d'uscita”, che potremmo, senza tema di smentita, considerare
alquanto esosa.
Non pare che però le prefiche di tale funerale
siano molto numerose, i pianti infatti non si sprecano, anzi, più d'uno
manifesta senza nasconderla una certa allegria, una contentezza dovuta
al fatto che finalmente un buon “becchino” si dimostra più serio di un
"clown" con il perdurante ruolo di “placebo” al capezzale di un
moribondo.
Non sono poche le persone che credono che una compagine
di esperti (di che poi se i provvedimenti che hanno preso avrebbe
potuto metterli in atto anche un semplice ragioniere appena diplomato)
tecnocrati possa governare meglio di tanti politici cortigiani e
impaludati con poteri occulti o criminali.
Si consolano con
l'aglietto, pur sapendo che quella che ci stiamo sorbendo è una vera e
propria cicuta, e dicono, in buona sostanza: “meglio quella che
l'arsenico e la lingerie dei merletti del novello duce postribolare”.
A
questo siamo ridotti. L'euro avrebbe dovuto portarci a servizi,
stipendi e sistema politico di tipo europeo, ma, piuttosto, ci troviamo
oggi, dopo innumerevoli e perduranti sacrifici di ogni tipo, a fare le
giravolte nel fango di un Paese in cui si suicida una persona al giorno,
tra dipendenti e imprenditori, per disperazione da perdita o mancanza
di lavoro, in cui gli stipendi sono quasi la metà di quelli europei,
l'evasione fiscale è la seconda per ampiezza e il sistema politico è tra
i più inefficienti, corrotti ed esosi.
Allora, forse saremmo
quasi tentati di approvare la gioia dei monatti di questo sistema, se
non fosse che il sistema non è morto ma in piena vitalità zombistica.
Eh
già, perché a morire è solo la nostra democrazia, mentre l'apparato
politico italiano, noto in tutto il mondo per la sua inettitudine, il
suo parassitismo e i suoi costi esorbitanti, sopravvive alla grande ad
ogni crisi, rimane indefessamente in piedi nonostante sia “morto da
tempo” come un cadavere ambulante e per altro sempre più feroce.
E
la cosa bella è che ha inventato pure la parola “antipolitica” per
stigmatizzare i suoi detrattori sul nascere, come se la vera politica
fosse davvero quella degli zombies che, mentre tutta l'Italia stringe la
cinghia fino a non trovarsi più nemmeno una vitina da vespa (da non
confondersi con quella di chi gestisce da sempre il salotto preferito
dell'happening zombistico), vanno allegramente a festeggiare alle
Seychelles..così, tanto per essere più abbronzati della solita faccia di
bronzo che continuamente sfoggiano nelle aule parlamentari.
Adesso,
vanificata la speranza referendaria, qualcuno rimpiange il fatto di non
avere sostenuto il referendum Passigli, con l'illusione e la speranza
che almeno con quello qualcosa avremmo ottenuto.
Pia illusione, la
Consulta avrebbe bocciato pure quello, ormai gli organi costituzionali
infatti seguono purtroppo la sorte di una Costituzione del tutto
svuotata di contenuto che resta in piedi solo come “puntello formale” di
un sistema profondamente diverso e conflittuale rispetto ai suoi
principi il quale non attende altro che l'opinione pubblica finalmente
si stufi anche di una carta inutile e, a questo punto, anche
beffarda, la quale ci ricorda in continuazione ciò che avremmo potuto
essere ma non siamo mai stati e non saremo mai.
La sovranità
nazionale, nell'Europa degli oligopoli e degli apparati speculativi, è
un optional sempre più pericoloso, eversivo e conseguentente lo è anche
la possibilità che il popolo possa esercitarla con un libero voto.
Non
illudetevi, cari nemici della perfida Albione, che la Merkel sulla
tobin tax faccia sul serio, perché se fosse stata davvero seria si
sarebbe già data concretamente da fare per metterla in pratica da tempo,
invece si sta solo arrabattando come può per arginare l'emorragia di
consensi in libera uscita dal suo partito. Se la Merkel dovesse di nuovo
vincere le elezioni, statene certi, la tobin tax la vedremmo con il
telescopio elettronico forse in una galassia a parecchi anni luce da
noi, in un pianeta ripopolato solo da qualche fuoriuscito dalla DDR, ma
molto di nascosto, e su un razzo sconosciuto persino ai sovietici.
Vinceranno i socialisti francesi? Quelli tedeschi, tra questo e l'anno prossimo?
Forse..magari!
Ma
per noi non credo che cambierà molto..zombies abbiamo e zombies
continueremo ad avere al governo e in un Parlamento quasi sicuramente
rieletto con "lex ad porcum" il quale, a sua volta, eleggerà un altro di
loro a presiederci tutti..
Quindi, cari estimatori della
Repubblica dei governati “esperti”, non gongolate troppo, quella che
abbiamo oggi non assomiglia nemmeno lontanamente alla Politeia di
Platone, ma è solo un novello regime, non di trenta, ma di trecento e
più tiranni (magari fossero solo trenta, ci costerebbero di meno).
Certo, se aveste (se avessimo) il coraggio di cacciarli tutti e di far
restare al loro posto solo i tecnocrati che ora ci dobbiamo comunque
sorbire, ne avremmo solo pochi da mantenere e con un risparmio notevole. Ma
come si fa? Se in primo luogo essi garantiscono seriamente i loro
interessi e la loro impunità dal redde rationem elettorale?
Il
funerale è finito, ma non c'è stato un necrologio e nemmeno una prece,
pare che anche il vescovo abbia preferito una vacanza alle Seychelles, e
il prete mandato all'ultimo momento si è dato malato.
Oggi dunque appare solo un cartello sbiadito con su scritto:
QUI GIACE LA DEMOCRAZIA ITALIANA
sconfitta dal popolo pecora
ne danno annuncio i pochi che l'hanno sempre amata invano, e senza essere mai corrisposti.
C.F.
4 commenti:
"RISPOLVERARE LA LOTTA DI CLASSE".
Le classi ricche e parassitarie, hanno i loro interessi politici.
Quelle degli sfruttati (i rincoglioniti Lavoratori) ne hanno ben altri.
Il confondere le acque, è un gioco che riesce benissimo ai signori borghesi Berlusconi, Montezemolo, Della Valle, e dulcis in fundo l'ultimo vassallo del capitale arrivato M.Monti.
Ecco cosa si deve proporre da subito: una forza politica dei e per i Lavoratori, che faccia distinguere i nostri interessi rispetto ai loro interessi (che sono sic et simpliciter, quelli del profitto).
Notte da Luigi
P.S.
“C’è una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo”.
(W. Buffet; miliardario americano)
Ci deve essere sicuramente qualche problema.
Ieri notte, ho scritto un commento, che non è stato pubblicato, commento purtroppo che non ho salvato.
Saluti da Luigi
Luigi era in attesa di moderazione, ed è rimasto lì perché devo aver fatto qualche casino con le mail di avviso. Abbiamo scelto la moderazione anche per evitare insulti eccetera. Porta pazienza, di norma son solo piccoli incidenti.
Ciao
Lorenzo
Chi dice che è necessaria una vera lotta di classe ha ragione, però il popolo è "pecora" non solo perché non si organizza e lotta, ma anche e soprattutto perché, per organizzarsi, è necessaria in primis, una coscienza di classe. Compito di favorire la sua nascita e crescita dovrebbe essere quello di un vero movimento con valori socialisti e comunisti. Grande ed unitario. Invece la cosiddetta sinistra comunista è preda del suo tribalismo che annovera ben 4 partitini di denominazione comunista, "accodati" a vari leaders: Ferrero, Diliberto, Ferrando, Rizzo e, residualmente, Vendola. Si può far nascere una coscienza di classe in tali condizioni? non perché faccia rima, ma così..spuntano meglio i forconi..
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