In questi giorni, anche se i media di
regime stanno accuratamente cercando di occultare gli eventi, in
Sicilia è partita una vera e propria rivoluzione civile e culturale.
Sappiamo tutti che le recenti politiche messe in atto già da governi
con componenti palesemente nordiste, razziste e antimeridionaliste
hanno tagliato preziose risorse al Meridione e dirottato anche i
fondi destinati ad esso al Nord.
L'attuale governo non ha espresso in
alcun modo alcuna inversione di tendenza rispetto a quello
precedente, anzi, con ulteriori aggravi fiscali destinati non a chi si
è arricchito con speculazioni ed evasioni fiscali, ma alle masse
popolari, a partire dai beni di prima necessità e d'uso come la casa
di abitazione, ha aggravato una situazione già al limite della
sopportabilità
Si sta rimettendo in discussione anche la conquista referendaria, si nega ormai ogni possibilità che un referendum possa cancellare una legge definita dai suoi stessi artefici “porcata”.
La democrazia è palesemente violentata e uccisa.
Si sta rimettendo in discussione anche la conquista referendaria, si nega ormai ogni possibilità che un referendum possa cancellare una legge definita dai suoi stessi artefici “porcata”.
La democrazia è palesemente violentata e uccisa.
Ed il Sud che ha sempre pagato più
degli altri, per 150 anni e nonostante fosse lo Stato preunitario
più ricco e industrializzato, dopo essere stato saccheggiato,
stuprato, vilipeso e umiliato e costretto ad una migrazione di
proporzioni bibliche, ora viene indotto ancora una volta e di più, a
condizioni di immiserimento di fronte alle quali la politica dei
palazzi arrogantemente autoreferenziali, tace.
Il Movimento dei Forconi è nato come un'Associazione di agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse quando non del maltrattamento da parte delle istituzioni.
Esso si sta rapidamente estendendo e già si segnalano in altre regioni del Meridione, sotto lo stesso segno, movimenti spontanei organizzati analoghi che seguono l'esempio siciliano.
Qualcuno nelle stanze dei palazzi sta già temendo che arrivi a Roma.
E per questo sta seminando zizzania specialmente nel web associandolo a mafia, estrema destra e qualunquismo antipolitico.
Ma sta miseramente fallendo in questo meschino intento.
Perché le persone interpellate nei presidi effettuati in questi giorni, e in certi casi persino le forze dell'ordine, salutano i cittadini di questo movimento del Sud in rivolta con entusiasmo, solidarietà e incoraggiamento.
Alcuni suoi esponenti, intervistati, rifiutano categoricamente di essere assimilati in alcun modo a partiti di destra, sinistra o di centro, ribadendo che tali orientamenti servono solo ormai per orientarsi nel traffico stradale.
Solo due nomi sono stati fatti con coraggio ed orgoglio: i nomi di due autentici partigiani del Sud e di un'Italia migliore, più giusta e trasparente: Falcone e Borsellino.
“La Rivoluzione parte dalla Sicilia - recita il manifesto del Movimento dei Forconi -. Agricoltori, Commercianti, Artigiani, Operai, Autotrasportatori, Braccianti agricoli e quanti vogliono decidere le sorti di questa terra e dei loro figli. Siete tutti invitati a mobilitarvi”. E precisano “Non una guerra tra poveri, ma contro questa classe dirigente che vuole farci pagare il conto. Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri ed invendibili”.
Si è parlato di capibastone e di autonomismo spinto e strumentale, ma tra i sostenitori di tale movimento ci sono dei convinti repubblicani che pensano che lo Stato italiano non sia nato 150 anni fa, bensì soltanto il 2 Giugno del 1946.
In ogni movimento, in ogni caso, gli infiltrati e coloro che strumentalmente cercano di diffamarlo sono sempre serviti da sponda ai regimi repressivi, il compito di chi vuole vincere davvero è isolarli e sbugiardare anche certe strumentalizzazioni infami. Un albero però si vede sempre dai suoi frutti, e per ora lo si sta ancora innaffiando. Ma con milioni di persone esso può anche crescere e fruttificare.
Attenzione dunque ai cappelli e ai cappellai..la Sicilia è sempre stata, dal Risorgimento al dopoguerra, il motore di moti insurrezionali molto contagiosi. E' evidente quindi il tentativo di frenare L' “epidemia” sul nascere e di etichettarla ed emarginarla nel ghetto dell'antipolitica. Specialmente se un movimento di protesta non si fa assimilare e condurre o bolscevizzare con le notorie categorie di certa politica affondata miseramente nel tribalismo autoreferenziale.
Si deve contare a questo punto su un sano ed autentico spirito popolare di condivisione che sappia agganciarsi alle migliori istanze della società civile e dei suoi movimenti, rigettando le cupole e i loro scherani, in tutte le loro variegate forme.
Il governo teme quel che sta accadendo, altrimenti non avrebbe, come sempre, blaterato per l'ennesima volta in maniera strumentale e preventiva sul Sud come leva dello sviluppo. Una leva che invece ha cercato di spezzare con misure infami, già in atto da tempo con la complicità del leghismo razzista del nord, componente organica nel precedente governo, rispetto al quale questo è solo il subdolo amplificatore.
Il movimento dei forconi ha una grande responsabilità, non solo verso il Sud ma anche verso tutta quell'Italia che vuole un vero riscatto che parta dalla risoluzione autentica del primo e fondamentale nodo gordiano. Il lavoro.
Un lavoro che sia con tutti e per tutti, senza servi né padroni, e tanto meno padrini.
Il Movimento dei Forconi è nato come un'Associazione di agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse quando non del maltrattamento da parte delle istituzioni.
Esso si sta rapidamente estendendo e già si segnalano in altre regioni del Meridione, sotto lo stesso segno, movimenti spontanei organizzati analoghi che seguono l'esempio siciliano.
Qualcuno nelle stanze dei palazzi sta già temendo che arrivi a Roma.
E per questo sta seminando zizzania specialmente nel web associandolo a mafia, estrema destra e qualunquismo antipolitico.
Ma sta miseramente fallendo in questo meschino intento.
Perché le persone interpellate nei presidi effettuati in questi giorni, e in certi casi persino le forze dell'ordine, salutano i cittadini di questo movimento del Sud in rivolta con entusiasmo, solidarietà e incoraggiamento.
Alcuni suoi esponenti, intervistati, rifiutano categoricamente di essere assimilati in alcun modo a partiti di destra, sinistra o di centro, ribadendo che tali orientamenti servono solo ormai per orientarsi nel traffico stradale.
Solo due nomi sono stati fatti con coraggio ed orgoglio: i nomi di due autentici partigiani del Sud e di un'Italia migliore, più giusta e trasparente: Falcone e Borsellino.
“La Rivoluzione parte dalla Sicilia - recita il manifesto del Movimento dei Forconi -. Agricoltori, Commercianti, Artigiani, Operai, Autotrasportatori, Braccianti agricoli e quanti vogliono decidere le sorti di questa terra e dei loro figli. Siete tutti invitati a mobilitarvi”. E precisano “Non una guerra tra poveri, ma contro questa classe dirigente che vuole farci pagare il conto. Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri ed invendibili”.
Si è parlato di capibastone e di autonomismo spinto e strumentale, ma tra i sostenitori di tale movimento ci sono dei convinti repubblicani che pensano che lo Stato italiano non sia nato 150 anni fa, bensì soltanto il 2 Giugno del 1946.
In ogni movimento, in ogni caso, gli infiltrati e coloro che strumentalmente cercano di diffamarlo sono sempre serviti da sponda ai regimi repressivi, il compito di chi vuole vincere davvero è isolarli e sbugiardare anche certe strumentalizzazioni infami. Un albero però si vede sempre dai suoi frutti, e per ora lo si sta ancora innaffiando. Ma con milioni di persone esso può anche crescere e fruttificare.
Attenzione dunque ai cappelli e ai cappellai..la Sicilia è sempre stata, dal Risorgimento al dopoguerra, il motore di moti insurrezionali molto contagiosi. E' evidente quindi il tentativo di frenare L' “epidemia” sul nascere e di etichettarla ed emarginarla nel ghetto dell'antipolitica. Specialmente se un movimento di protesta non si fa assimilare e condurre o bolscevizzare con le notorie categorie di certa politica affondata miseramente nel tribalismo autoreferenziale.
Si deve contare a questo punto su un sano ed autentico spirito popolare di condivisione che sappia agganciarsi alle migliori istanze della società civile e dei suoi movimenti, rigettando le cupole e i loro scherani, in tutte le loro variegate forme.
Il governo teme quel che sta accadendo, altrimenti non avrebbe, come sempre, blaterato per l'ennesima volta in maniera strumentale e preventiva sul Sud come leva dello sviluppo. Una leva che invece ha cercato di spezzare con misure infami, già in atto da tempo con la complicità del leghismo razzista del nord, componente organica nel precedente governo, rispetto al quale questo è solo il subdolo amplificatore.
Il movimento dei forconi ha una grande responsabilità, non solo verso il Sud ma anche verso tutta quell'Italia che vuole un vero riscatto che parta dalla risoluzione autentica del primo e fondamentale nodo gordiano. Il lavoro.
Un lavoro che sia con tutti e per tutti, senza servi né padroni, e tanto meno padrini.
C.F.
11 commenti:
Chi dice che è necessaria una vera lotta di classe ha ragione, però il popolo è "pecora" non solo perché non si organizza e lotta, ma anche e soprattutto perché, per organizzarsi, è necessaria in primis, una coscienza di classe. Compito di favorire la sua nascita e crescita dovrebbe essere quello di un vero movimento con valori socialisti e comunisti. Grande ed unitario. Invece la cosiddetta sinistra comunista è preda del suo tribalismo che annovera ben 4 partitini di denominazione comunista, "accodati" a vari leaders: Ferrero, Diliberto, Ferrando, Rizzo e, residualmente, Vendola. Si può far nascere una coscienza di classe in tali condizioni? non perché faccia rima, ma così..spuntano meglio i forconi..
16 gennaio 2012 19:34
In merito a questo suo commento sig.Felici, mi trova d'accordo sulla prima parte, ma trovo vieppiù superficiale la seconda parte dell'analisi.
Cosicchè i vari partitini della sinistra a denominazione "comunista", da lei nominati, sarebbero appunto forze comuniste?
Modestamente penso che siano forze che non travalicano i limiti politici piccolo/borghesi.
Lo stesso PCI, si rivelò nient'altro, che una struttura borghese.
SI è forse adoperato il PCI a suo tempo, di liberare il lavoro dalle logiche del capitale?
E lo stesso domando per quei partitini da lei nominati.
Ora la domanda finale: come fa il popolo "pecora" (per usare i suoi stessi sensi) ad organizzarsi, a darsi una coscienza di classe, se non vi è, la pur minima organizzazione politica (Avanguardia o Partito) che raccolga il compito storico, di diffonderla, radicarla tra la gente (Lavoratori), facendo consapevoli le masse lavoratrici, che i loro interessi (se cosi posso chiamarli) sono affatto diversi, dalle classi borghesi?
E questo spiega anche, che il forcone non arriva da nessuna parte, al massimo, ritornerà a...zappare la terra.
Cordiali saluti
Luigi
In linea di massima sono d'accordo con la sua analisi, io infatti parlo di "cosiddetta sinistra comunista" e cioè di un variegato insieme di partitini "nominalmente" comunisti. Non sono convinto neanche io che lo siano nella sostanza. La questione "coscienza di classe" ritengo sia ben più complessa. E dobbiamo domandarci: "Può scaturire solo mediante un indottrinamento di un gruppo dirigente di partito?" Oppure può maturare in itinere, proprio mediante delle lotte sul campo mediante le quali varie categorie anche eterogenee di lavoratori comprendono concretamente di avere problemi e destino comune? Indubbiamente la mobilitazione dei forconi, per quanto possa essere ancora "acerba", è sempre meglio di un "restare pecora" che guarda e subisce ancora. In questo caso, forse bisogna essere "botanici": coltivare ed osservare i frutti. Io ho sempre diffidato degli "allevatori" di coscienze di classe..l'agricoltura mi è più congeniale. Grazie. Un saluto. C.F.
Non ho ancora sciolto le mie personali riserve sul movimento dei forconi.
Sono siciliano, vivo in sicilia e di certo le facce (conosciute) che ho visto in certi presidi mi lasciano perplesso circa la spontaneità del movimento, ma questo può non voler dir nulla.
Intanto Vi allego questo saggio che trovo molto interessante:
http://www.livingeuropa.org/insurrezionecheviene.pdf
Felice di poter dare una mano per eventuali traduzioni dallo spagnolo o dal catalano, se interessati fatemi sapere che vi contatto via mail.
saluti
stefano
Oggi compare sulla bacheca del movimento dei forconi il seguente comunicato:
QUESTO CI ARRIVA DA UN CAMERATA DI FORZA NUOVA: ” In qualità di membro di Forza Nuova voglio precisare che il movimento politico non intende, in nessun modo, MANOVRARE e/o STRUMENTALIZZARE l’attuale protesta! Il nostro impegno, da sempre, è stato solo quello di solidarizzare con il Mov. dei forconi, in quanto la protesta è sintomo di una voglia di cambiamento, sincero e radicale, che deve coinvolgere il popolo e deve necessariamente avere un carattere APARTITICO. Chi in questi giorni ha costruito montature giornalistiche deve mettersi il cuore in pace, perchè è semplicemente fuori strada!”.
Francamente non riusciamo a capire perché tale movimento si debba scomodare a dare notizia di un comunicato di Forza Nuova, citandolo addirittura in maniera "cameratesca". Auspichiamo dunque che il movimento resti privo di "cappelli e cappellai" e non debba avere nemmeno bisogno di "distanze cameratesche"
Siamo più che interessati Stefano, alle traduzioni, contattaci subito che ne abbiamo bisogno come il pane.
Ciao
Lorenzo
Tutti noi seguiamo con interesse critico e non apologetico il movimento dei forconi, attualmente non credo si possa dare un giudizio definitivo sulle proteste in corso, ma c'è da rilevare che tale movimento si sta rapidamente espandendo nel resto d'Italia. Si tratta di osservare attentamente quelli che saranno i risultati, le metodologie di lotta ed il coinvolgimento popolare. Tutti dicono di non volere "cappelli e cappellai" E se il vento soffia forte in effetti sarà piuttosto difficile tenerli in testa..
..sarà difficile tenerli in testa anche se qualche "basco nero" sta già spuntando..dalle notizie che appaiono su facebook, infatti, pare che il referente della Calabria, quello del Lazio e quello della Puglia siano tutti "volenterosi" membri di Forza Nuova..vedremo se con il crescere del movimento ci sarà o meno una certa variante a questo incipiente moncromatismo..
Sono di oggi le dichiarazioni di Antonio Ciano, uno dei più autorevoli esponenti del Partito del Sud, autore di due libri importanti sul massacro savoiardo del Meridione e tra i principali collaboratori del movimento dei forconi, che qui riportiamo:
"Feccia Nuova? stanno cercando di strumentalizzare un movimento che con Predappio non c'entra un cavolo. Feccia nuova è' al servizio dei servizi segreti, è al servizio del capitale, e nessuno di loro ha mai zappato la terra.
Forza Nuova è finanziata da Fiore...un capitalista fascista. Nessuno però va a vedere come ha fatto i soldi. e i fessi ci cascano. Difende Predappio e il suo figlio peggiore, difendono Berlusconi, difendono il capitale padano da sempre.
Il fascismo e il liberismo, nel sud, hanno determinato fame ed emigrazione. Hanno costruito strade, ferrovie, ospedali, scuole in Libia, in Eritrea, in Etiopia, in Somalia, ma niente al Sud, solo fame. Perciò, Feccia Nuova non ha nemmeno il diritto di esistere qui da noi. I contadini li inforcheranno, se hanno zucca in testa. Loro sono servi del capitalismo padano.Hanno riempito la pianura pontina di polentoni e i nostri contadini li mandavano a fare guerre per arricchire gli Agnelli e i Pirelli."
Di nuovo Antonio Ciano su FN e il movimento dei Forconi:
"Conosco i due capi riconosciuti del Movimento dei Forconi: Ferro a Scarlata. Sono siciliani e un siciliano non può essere di Forza Nuova, fascista da sempre come il suo finanziatore. I fascisti hanno sempre difeso il capitalismo padano e sia Ferro che Scarlata non sono fascisti.
Feccia Italia e Feccia nuova appartengono al mondo liberal-borghese e stanno tentando di avere visibilità. Vogliono far fallire il Movimento dei Forconi, questa è' la verità. Quel movimento è nato praticamente la notte del 31 a Filaga (PA) dove si era svolto un convegno. Vi partecipai assieme a Pino Aprile,fummo invitati dalla Libera Università di Palermo. Quella notte successe qualcosa che ha scosso la Sicilia. Dopo Pino Aprile e il sottoscritto parlò Arturo Iannacconer di Mio Sud. I contadini incazzati lo zittirono: poi fu a volta del Ministro Vizzini, contestatissimo dalla folla. Riuscì a parlare solo dopo un'ora. C'era il movimento contadino " Terra è' vita", da cui poi nacque il movimento dei Forconi. Qualche video lo troverai sulla mia bacheca, e Scarlati venne pure a Caltanissetta ad un convegno a cui fui invitato. Ho avuto diversi incontri con i contadini, ma non ho mai visto Feccia Nuova, fascisti con la cravatta, ai quali do un consiglio: la loro patria non è l'Italia o la Sicilia, la loro patria è Predappio, dove è sepolto l'ex socialista Mussolini, che ha tolto la terra ai pontini per darla ai veneti, ai romagnoli e ai friulani disoccupati. Quello che ha sterminato 25 milioni di russi, contadini anche loro; migliaia di contadini etiopi, libici, eritrei,serbi, croati, greci...ecc ecc ecc..."
COMUNICATI UFFICIALI DEL MOVIMENTO DEI FORCONI
1° Comunicato Ufficiale:
Martino Morsello è pregato di chiarire la sua posizione nei confronti delle voci che lo danno vicino a Forza Nuova, io e Mariano Ferro fondatori del movimento prendiamo le distanze da Morsello e Forza Nuova. (Giuseppe Scarlata)
2° Comunicato Ufficiale
Ci dissociamo da Forza Nuova e da qualsiasi forma di fascismo sia io che Mariano Ferro, siamo contro queste ideologie e i soggetti che li mandano avanti e fino a quando non capiamo da dove viene la strumentalizzazione che ruota attorno al MOVIMENTO DEI FORCONI gli unici a diffondere notizie ufficiali sono Giuseppe Scarlata e Mariano Ferro. LE ALTRE CONSIDERATELE NULLE.
3° Comunicato Ufficiale
Ci dissociamo da tutti i movimenti dei forconi che stanno nascendo in tutta Italia non coordinati dal vero movimento dei forconi siciliani che a livello nazionale è legato solo al movimento pastori sardi e in sicilia ha solo due portavoce: Giuseppe Scarlata e Mariano Ferro.
4° Comunicato Ufficiale
"Stiamo andando alla polizia postale con tanto di nomi e cognomi per denunciare gente di Forza Nuova che su facebook sta facendo nascere profili di FN legati al Movimento dei Forconi. Questa è una cosa che non è sopportabile."
(Mariano Ferro a SKY tg24)
Nei vari commenti continuaiamo ad aggiornare la situazione così come si evolve giorno dopo giorno.
Segnaliamo un ulteriore intervento nel merito della protesta dal sito: Comunisti sinistra popolare di Rizzo
http://www.comunistisinistrapopolare.com/?p=2414
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