Rsu Fiom-Cgil
Rete28Aprile
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Vercelli
– Brutta aria alla Polioli, azienda chimica che produce, oltre agli
smalti per gli elettrodomestici, anche vernici e resine per le auto.
Un cartello davanti al Presidio Permanente recita “RSU dove
sei???”, non si sa se in polemica con una rappresentanza sindacale,
monocolore Cisl, che ha svenduto parecchi diritti convinta così di
poter salvare quei posti di lavoro che ora l’azienda taglia lo
stesso, oppure con un’azienda che per evitare rischi ha ripagato
tanta generosità mettendo in cassa integrazione, per prima, proprio
la RSU. È certo però che con la RSU monopolizzata dalla Cisl, il
rischio concreto è che 160 famiglie finiscano in strada senza
neanche provare a lottare, perdendo pure la dignità. Di lotta,
infatti, non ne parla nessuno, a meno che non sia di qualcun altro
che dovrebbe farla al posto dei lavoratori.
Un
lavoratore dice che non hanno mai bloccato l’azienda con la segreta
speranza che l’emergenza rientrasse. Ora è preoccupato perché mai
speranza si è rivelata più vana di questa che, di fatto, si è
tradita da sola. Ma se si può essere indulgenti con l’ingenuità
di tanti lavoratori, non si può perdonare minimamente quella dei
dirigenti sindacali, da loro si dovrebbe pretendere di più.
A un
membro della Segreteria Uilcem, con due figli da mantenere e una
moglie che ha già perso il lavoro, sembra del tutto normale dire di
aver passato 4 anni ad assecondare ogni richiesta dell’azienda,
senza mai dichiarare scioperi. Oggi – precisa – la fiducia non
esiste più, anche se il problema non è fidarsi dell’azienda, ma
capire come ci si sia potuti affidare anche solo un minuto a
sindacalisti di tal pasta, sempre attenti agli interessi delle
aziende e mai a quelli dei lavoratori.
articolo de La Stampa del 17/04/2013 da cui sono tratte le dichiarazioni delle persone citate nel presente testo |
Un
altro sindacalista, forse della Cisl in incognito, spera di risolvere
il problema affidandosi alla “seria” riflessione delle teste
di legno della politica. E mentre i lavoratori urlano i loro
slogan «Con Ferlin (proprietario Polioli) e la Fornero/ abbiamo un
futuro nero», lui si appresta a ricevere in pompa magna una
delegazione di serpenti del PD che la riforma della Fornero
han votato e sostenuto ridendosela sotto i baffi di tutti i
lavoratori.
Per
Guasco, Patron locale Uilcem, l’unica soluzione è riuscire a
piazzare i lavoratori a un altro padrone. Cambiare lo sfruttatore
sperando che il nuovo sfruttamento sia un po’ più mite. Il suo
orizzonte non va più in là del mercato, proprio nel momento in cui
quello dei lavoratori Polioli è in via di chiusura definitiva. E con
prospettive così commerciali è già un miracolo se lo sfruttamento
non aumenterà, sia che gli riesca o meno il miserando affare.
Per
Gasperini, segretario Filctem Cgil, invece, le istituzioni, che
secondo Guasco non capiscono niente dei problemi dei lavoratori – e
per una volta siamo d’accordo con lui – dovrebbero lottare per
loro perché la Polioli non chiuda. Insomma tutti alla lotta per la
Polioli, purché non lottino i diretti interessati. E dire che le
condizioni per la lotta ci sono tutte. L’azienda, infatti, continua
a ribadire che non se ne vuole andare. Questo significa che non è
ancora troppo tardi per provare a lottare. Affidarsi a dirigenti
inadeguati è costato fino ad ora un prezzo molto alto che pagheranno
solo i lavoratori. Ci interessa salvare i posti di lavoro, ma anche
la realtà produttiva, ne va del futuro di centinaia di famiglie e
dei nostri figli. Non ci si può più permettere deleghe in bianco.
Non dobbiamo lasciare all’azienda la rotazione di una cassa
integrazione che non farà mai. Tocca a noi pretendere immediatamente
che il lavoro disponibile sia diviso equamente tra tutti i
lavoratori, con la riduzione d’orario a parità di salario. Per
questo è necessario che il presidio, dopo essersi organizzato in una
prima fase, passi in fretta alla seconda. Da un presidio di semplice
testimonianza e informazione, deve diventare un presidio di lotta.
Ed è appena il caso di dire che, in questo difficile compito, noi
saremo al suo fianco.
Lorenzo
Mortara
Maggio
2013
Stazione
dei Celti
Rete28Aprile
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