COMUNE DI PALERMO
MOZIONE
OGGETTO: Proposta di modifica dei trattati e delle politiche economiche europee
finalizzate allo sviluppo economico e alla crescita.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che i governi italiani
alternatisi negli anni hanno sottoscritto vincolanti trattati europei, tra i
quali:
- Trattato
sull’Unione Europea (Trattato di Maastricht)
- Protocollo
sullo Statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale
Europea
- Patto
di stabilità e crescita
-
Trattato di Lisbona
- Il Patto di
bilancio europeo (Fiscal compact)
-
Modifiche al trattato di Lisbona inerenti il Meccanismo Europeo di Stabilità
(MES)
Preso atto che:
i sopraccitati trattati e i
conseguenti atti disposti dai governi italiani dall’entrata del paese
nell’Eurozona, in particolare le cosiddette “Austerità”, rischiano di confliggere
con la Carta Costituzionale Italiana ed in particolare con il diritto al
lavoro.
Considerato che:
·
in questi ultimi
anni l’amministrazione comunale di Palermo, cosi come il resto dei comuni italiani,
ha dovuto affrontare enormi problemi di liquidità determinati dal complesso
delle azioni governative centrali atte a rispettare i suddetti trattati e in
particolare il Patto di Stabilità, trovandosi in grandi difficoltà nella
fornitura dei servizi.
·
Le politiche di
tagli e austerity effettuate in questi anni per riportare i conti pubblici
in ordine e rispettare il limite del 3% nel rapporto deficit/PIL, appaiono
inique e destabilizzanti per il tessuto sociale e produttivo della nazione
e in primis dei comuni.
·
I diciassette
paesi che hanno adottato la moneta unica hanno rinunciato alla possibilità di
emissione monetaria da parte dello Stato e contemporaneamente accettato di
usare una moneta, l’euro, che va necessariamente chiesta in prestito ai
mercati di capitale sul mercato secondario.
·
La logica del
pareggio di bilancio compromette gli investimenti pubblici finalizzati
all’assorbimento della disoccupazione e alla crescita economica, a causa
della mancata possibilità dello Stato di alimentare il circuito economico
depresso con nuove risorse e nuovi capitali.
·
In virtù degli
accordi come il Fiscal compact lo Stato Italiano dovrà risparmiare 45 miliardi di
euro l’anno per finanziare l’abbattimento del debito sotto la soglia del 60% in
rapporto al PIL, soldi che dovranno necessariamente essere sottratti al
bilancio statale e di conseguenza anche dei comuni.
·
Le scelte di
politica economica alla base dei trattati europei sopraccitati, sono basate unicamente
sulle ricette della branca neoliberista e monetarista del pensiero economico
risultate in moltissimi casi fallimentari, e che i principi Keynesiani alla
base dello sviluppo economico dell’occidente sono stati quasi completamente
ignorati.
·
Non esiste
giustificazione scientificamente provata che l’emissione monetaria a deficit
positivo generi automaticamente iperinflazione.
·
Le politiche di
austerity hanno generato recessione economica e aumento del debito pubblico che
invece si intendeva contrastare.
·
Le politiche di
tagli indispensabili al pareggio di bilancio hanno determinato un enorme
fabbisogno di grandi e piccole opere oltre che di figure professionali
socialmente utili.
·
Il ritorno alla
spesa pubblica a deficit, in un periodo di recessione come quello che stiamo
attraversando, comporterebbe una crescita economica che automaticamente si
tradurrebbe in aumento del PIL con la
conseguente crescita delle entrate fiscali che di fatto annullerebbero l’aumento
del debito.
·
Le politiche
economiche, ad oggi completamente sbagliate, hanno favorito la grande finanza
speculativa e impoverito i popoli che ormai corrono il rischio di rigettare
l’idea stessa di Europa unita che invece andrebbe salvaguardata.
IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SIGNOR SINDACO
A creare una colazione
di sindaci italiani per la trasmissione di un documento comune indirizzato
al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera, al Presidente del
Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale si chieda
espressamente che le suindicate istituzioni nazionali si attivino a livello
europeo per:
-
Il
finanziamento della crescita mediante l’emissione monetaria diretta da parte
della Bce (senza il ricorso al
mercato dei titoli di stato), o in alternativa tramite la concessione agli Stati
dell’accesso al mercato primario dei capitali al tasso di riferimento attualmente
utilizzato (tetto massimo 0,25%).
le risorse potrebbero essere usate:
-
per piani di lavoro per l’abbattimento della dilagante disoccupazione;
-
per la ricostruzione
delle zone colpite dalle calamità
naturali e relativa prevenzione;
-
per il restauro e messa in sicurezza dell’ immenso
patrimonio artistico italiano;
-
per l’ ammodernamento
della rete infrastrutturale, degli asili, scuole ed ospedali.
-
La
rinegoziazione in sede europea degli accordi sul Fiscal Compact, del Mes e del
Patto di Stabilità oltre che la necessaria modifica allo statuto della Bce indispensabile per la realizzazione dei punti sopraccitati.
IL CONSIGLIO COMUNALE
RILEVA
·
Che, in mancanza
di un preciso segnale in tal senso, tutti gli organi comunali (sindaco,
consiglio comunale, giunta) come primi rappresentanti sul territorio delle
istituzioni e immediato baluardo a tutela delle comunità, dovranno – data la
drammatica situazione - mettere in campo
azioni autonome e alternative a difesa dei cittadini.
IL CONSIGLIO COMUNALE
dà
mandato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale di trasmettere copia
del presente provvedimento all’ANCI.
Proponente:
La Consigliera Comunale di
Palermo
Federica Aluzzo Mov139
Il
Capo gruppo Mov139
Aurelio
Scavone
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