RIMETTETE A NOI I VOSTRI DEBITI
di Lucio Garofalo
Da vari anni, ormai, gli Stati nazionali sono costretti a
svolgere l’ingrato
compito di esattori per conto del capitalismo
finanziario internazionale. In questo “ingrato compito”, Equitalia
costituisce uno strumento di estorsione legalizzata, che opera una
violenza amministrativa organizzata, con interventi di ricatto e
terrorismo esattoriale. È la mano armata dell’esattore statale che
agisce per conto del capitale finanziario internazionale, strutturata
come un vero e proprio cappio da “cravattari” (in romanesco, strozzini).
Presso il popolo ebraico esisteva un istituto, il Giubileo
(o “anno giubilare”), il quale ogni quarantanove anni rimetteva e
cancellava i debiti, liberava coloro che si erano dati schiavi per
debiti o erano incarcerati per debiti. Il Corano proibisce di prestare
danaro ad interesse, perciò in Pakistan esiste soltanto la Banca di
Stato per l’emissione di moneta. Qualche sedicente “liberal”, in
passato, sosteneva che le tasse erano una forma di giustizia sociale e
Padoa Schioppa affermava che le tasse sono addirittura belle.
La verità è che il meccanismo di esazione delle tasse e dei
debiti è oggi il vero atto d’imperio dello Stato moderno sulle persone.
Oltre simili metodi c’è solo il saccheggio selvaggio e devastante tipo
Lanzichenecchi. Nel dramma “Cesare e Cleopatra”, George Bernard Shaw fa
dire a Giulio Cesare che la vera occupazione dei conquistatori è la
riscossione delle tasse e si sa come i Romani le riscuotessero manu
militari, ovvero tramite la forza delle armi.
Ma Equitalia ha altresì la funzione di occultare il vero
beneficiario delle sue malvagie procedure, come lo è il compito della
politica.
Tuttavia, esiste un’arma della quale i popoli possono
disporre, un’arma assai più potente delle armi stesse, un’arma mediante
la quale, ad esempio, il Mahatma Gandhi cacciò l’esercito britannico
dall’India, vale a dire lo sciopero fiscale. È pur vero che oggi le
ritenute alla fonte rendono estremamente complicato lo sciopero fiscale
ed è altrettanto vero che esso ha possibilità di successo solo se
coinvolge masse enormi di persone, ma bisogna tener conto della velocità
di espansione di una simile protesta nelle condizioni di stress
finanziario prodotto dalla crisi che si combina con lo sdegno per le
ingiustizie patite e le minacce dell’esattore.
Per la serie: io pago, come diceva Antonio De Curtis, in arte Totò.
Dopo Marx e Lenin, oggi servirebbe un'analisi seria ed
aggiornata sull’origine imperialista del debito pubblico negli Stati
capitalistici moderni. Non è un caso che il debito pubblico degli USA
sia il più elevato del pianeta, anzitutto per finanziare le numerose
guerre “preventive” sparse in giro in tutto il mondo dalle truppe
yankee.
Anche il debito pubblico italiano è sempre stato assai
elevato, con la differenza che in passato era detenuto quasi del tutto
dai risparmiatori ed investitori italiani, mentre oggi è in mano
soprattutto ai creditori e speculatori stranieri, cioè banche d'affari
estere e capitale finanziario internazionale. Da qui deriva il rischio,
sempre incombente, degli assalti speculativi in borsa.
La schizofrenia dei mercati azionari è un motivo di
apparente e costante instabilità ed oscillazione, per cui proprio nulla è
meno monolitico delle borse, che sono schizofreniche ed instabili per
antonomasia. In questo apparente guazzabuglio chi detta legge è il più
forte, vale a dire il capitale dell'alta finanza internazionale.
I circoli dell'alta finanza capitalistica, che finora hanno
speculato e spremuto i Paesi "debitori", sono consapevoli che l'unica
via per continuare ad estrarre plusvalore è dilazionare il pagamento del
debito. Insomma, allentare il cappio al collo delle vittime per un
determinato periodo, per poi stringerlo ancora più forte di prima.
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