I DANNI DELLO STATUTO
Lo sgradevole attacco di Mario Monti allo Statuto dei lavoratori - che avrebbe “finito, impattando sul gioco del mercato, per danneggiare le stesse parti deboli che intendeva favorire” - non è affatto l’ennesimo lapsus di un presunto tecnico (della gaffe, considerati i precedenti!), bensì la professione di fede di un chierico: il Mercato è Dio, dunque tutto quello che procede da Lui è Bene, schiavitù e miseria comprese.
Di una cosa va dato atto a San Mario e alla sua perpetua, la dolente Fornero: le loro azioni si sposano perfettamente con le parole dette e scritte. Mai nessuno prima di loro, infatti, aveva inferto colpi tanto devastanti ad un sistema di welfare e diritti che, bene o male, aveva garantito dignità, benessere e un minimo di “libero arbitrio” sociale ai cittadini comuni di questo Paese.
Col pretesto della crisi, vorrebbero chiudere un’epoca, dopo averci addossato, addirittura, la colpa del tracollo economico, perché, pur potendo vivere frugalmente (e lavorare 10-12 ore al giorno), ci siamo azzardati ad “approfittare” di uno Stato descritto come troppo generoso.
Nelle favole del santone si mescolano impudenza, falsità e propaganda; d’altra parte, da un tizio cresciuto in Goldman Sachs sarebbe sciocco attendersi un’ammissione di responsabilità, o perlomeno la banale constatazione che questa rovina è il prodotto dell’ingordigia dei suoi ex colleghi.
Nessuna persona sana di mente metterebbe un piromane a capo dei pompieri, o accoglierebbe in polizia un pluripregiudicato; eppure, in Italia e in Europa, si pretende di riparare ai guasti del liberismo raddoppiandone le dosi – con la complicità di stampa “progressista”, sindacati gialli e finta sinistra.
Povera prima repubblica! A paragone di questa crudele pagliacciata eri davvero l’età dell’oro…
Trieste, 13 settembre 2012
Norberto Fragiacomo
Segretario Lega dei Socialisti Nordest
1 commento:
BRAVO!!!!
Antonio
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