DALL'INIZIATIVA DI LANDINI E RODOTA' PER LA COSTITUZIONE NON NASCERA' (ALMENO PER ORA) LA NUOVA SINISTRA
di Maurizio Zaffarano
Provo a dare il mio personale e opinabilissimo giudizio sull'assemblea dell'8 settembre promossa da Maurizio Landini e Stefano Rodotà per lanciare il movimento in difesa della Costituzione.
Rispetto alle incertezze sulla natura dell'iniziativa (determinate in
parte dalle speranze del popolo della sinistra, in parte da una certa ambiguità
con cui i promotori hanno presentato l'assemblea parlando di un non ben
definito 'spazio politico') e cioè se questa fosse finalizzata anche alla
nascita di un nuovo soggetto politico, soprattutto Stefano Rodotà è stato
chiarissimo: ciò che si vuole costruire è un movimento di opinione e della
società civile per richiedere alla politica (dunque ad altri soggetti che sono
quelli oggi esistenti: il PD, SEL, il centrosinistra, i 5 Stelle) il rispetto e
l'attuazione della Costituzione. In futuro si vedrà e qualora vengano disattese
le richieste di chi non accetta che la Costituzione venga calpestata da un ceto
politico screditato si potrà pensare a qualcosa di diverso.
“Vanno ricostruiti i canali della partecipazione perché, se da 20 anni abbiamo Berlusconi, non è colpa sua, ma degli altri. Però la soluzione non sta nella creazione dell’ennesimo partito: noi non vogliamo ricreare la sinistra e noi non siamo contro qualcuno. Piuttosto vogliamo essere uno strumento di pressione sui partiti. Chi vuole può agire con noi, ma questo è il momento della responsabilità, non dell’appartenenza”.
“Vanno ricostruiti i canali della partecipazione perché, se da 20 anni abbiamo Berlusconi, non è colpa sua, ma degli altri. Però la soluzione non sta nella creazione dell’ennesimo partito: noi non vogliamo ricreare la sinistra e noi non siamo contro qualcuno. Piuttosto vogliamo essere uno strumento di pressione sui partiti. Chi vuole può agire con noi, ma questo è il momento della responsabilità, non dell’appartenenza”.
Io credo che gran parte del popolo della sinistra, ed io tra questi,
avrebbe voluto invece che questo evento fosse il punto di partenza di un
progetto di rifondazione della sinistra.
Nella sale affollate dell'assemblea (più o meno come quelle di Cambiare
Si Può e come in quella occasione quasi esclusivamente da ultracinquantenni) ho
riconosciuto - oltre a tanti giornalisti 'impegnati', deputati e dirigenti di
partito in pensione, persino qualche deputato del PD - molti dei personaggi che
avevano partecipato al fallito tentativo di costruire una lista unitaria di
sinistra radicale alle ultime elezioni: Antonio Ingroia, Giulietto Chiesa,
Paolo Ferrero, Alfonso Gianni, Guido Viale.
E questo mi sembra un chiaro sintomo di quella che era l'aspettativa
generale confermata peraltro dallo stesso Rodotà all'inizio del suo intervento
lamentando il grande numero di messaggi ricevuti (alcuni addirittura
'minacciosi') che richiedevano un impegno politico diretto.
Non ho trovato peraltro nei commenti dei partecipanti all'assemblea
disponibili in rete dichiarazioni di delusione o critiche: forse perché Landini
e Rodotà appaiono delle icone intoccabili nel campo della sinistra o forse
perché qualcuno si aspetta di poter sfruttare comunque il 'treno' del movimento
in difesa della Costituzione per poter riguadagnare in futuro qualche consenso
elettorale in più.
Non dobbiamo farci prendere dalla fretta ha affermato Rodotà, forse
dimenticando che quei 9 milioni di cittadini in 'disagio' per il lavoro, i
suicidi per la crisi, la povertà crescente, la crisi economica, lo
smantellamento del welfare e la liquidazione dell'intervento pubblico in
economia, la guerra incombente, la repressione violenta e le minacce nei
confronti di chi manifesta il dissenso richiedano invece di fare presto nel
costruire un'Alternativa politica e quali siano le forze che effettivamente
minacciano e non applicano la Costituzione stessa.
O forse è giusto mantenere distinti i due piani. E' vero la
Costituzione dovrebbe essere di tutti e non coincidere con uno schieramento di
parte ma è altrettanto vero che oggi perché i diritti e i principi in essa
affermati non si riducano a mere enunciazioni teoriche si deve essere
partigiani.
Per la rifondazione della Sinistra, per non morire piddemocristiani o
berlusconiani, serviranno altre iniziative e altre occasioni.
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