UN COMMENTO DI EMILIANO BRANCACCIO ALL’ULTIMO RAPPORTO OCSE
Detto questo, però, è bene chiarire che l’ultimo rapporto OCSE fornisce previsioni limitate a pochi paesi. Guardando a più ampio raggio, si può notare che l’Italia non è certo l’unico paese che chiuderà il 2013 in una situazione di crescita negativa. La stessa OCSE, pochi mesi fa, ha previsto per fine anno un calo della produzione in tutti i paesi del Sud della zona euro.
In sostanza,” – prosegue – “i paesi che oggi scontano una recessione più intensa e prolungata sono quelli che a partire dal 2009 sono stati sottoposti alle ricette di austerity più pesanti. Le previsioni sul Pil sembrano dunque smentire gli apologeti della cosiddetta ‘austerità espansiva’, secondo i quali le politiche di tagli alla spesa e aumento delle tasse avrebbero ripristinato la fiducia dei mercati e favorito la ripresa”.
Il Mattino, 4 settembre 2013
Nessun commento:
Posta un commento