La manifestazione
del 27 ottobre a Roma ha visto una
partecipazione enorme di popolo, che ha rotto il silenzio colpevole dei palazzi
della politica e dell'informazione e che ha mostrato la forza reale e ancor più
quella potenziale di uno schieramento che si opponga a Monti dal punto di vista
dell'eguaglianza sociale, dello stato sociale dei beni comuni e della scuola
pubblica, dei diritti del lavoro e del reddito, della democrazia.
Chi e' sceso in piazza lo ha fatto consapevole che gli avversari principali di ogni movimento di lotta sono oggi il governo Monti e la sua politica del rigore e di tagli sociali, assieme alla corrispondente politica europea guidata dai governi liberisti, dalla banca europea, dal fondo monetario internazionale. Questa politica fa pagare alla grande maggioranza della popolazione tutti i costi della crisi e fa solo gli interessi del grande capitale multinazionale.
Chi è sceso in piazza lo ha fatto consapevole che questa politica europea contro i popoli è definita dai trattati liberisti che, come il fiscal compact, distruggono la democrazia e lo stato sociale, principali conquiste dopo la vittoria contro il fascismo. Questi patti iniqui sono alla base del governo Monti e sono stati votati dalla gran parte del parlamento italiano, assieme alla controriforma delle pensioni, alla cancellazione dell'articolo 18, alla distruzione della scuola pubblica, fino alla modifica dell'articolo 81 della Costituzione con l'obbligo del bilancio in pareggio.
Chi è sceso in piazza lo ha fatto consapevole che senza stracciare questi patti e senza rovesciare questa politica non ci sarà alcun cambiamento positivo, la crisi si aggraverà e la condizione sociale dell'Italia sarà sempre più simile a quella della Grecia e di tutti i paesi europei che subiscono le stesse misure di massacro sociale. Non saranno i patti sociali, in Italia come in Europa, né la disastrosa pratica della riduzione del danno a fermare questa devastazione.
Chi è sceso in piazza lo ha fatto consapevole del ritardo che c'è nel nostro paese rispetto a tutti gli altri ove cresce la mobilitazione contro le politiche europee. Questo ritardo è dovuto anche ai danni provocati dalla lunga egemonia della destra berlusconiana, che hanno fatto sì che una sapiente campagna dei poteri forti potesse presentare Monti come il nuovo, anziché come il più rigoroso continuatore delle politiche della destra liberista e conservatrice. Ma questo ritardo è dovuto oggi in primo luogo al ruolo negativo che stanno svolgendo le principali forze del centrosinistra e del sindacalismo concertativo, che con la politica di unita' nazionale danno sostegno alle scelte di Monti.
Chi è sceso in piazza lo ha fatto consapevole che non si possono ripercorrere vecchie strade, che occorre rompere con tutte le continuità del sistema italiano e che e' necessario costruire una alternativa a tutte le forze che direttamente o indirettamente danno appoggio alle politiche di Monti,cioè sia alla destra che al centro sinistra.
Chi è sceso in piazza lo ha fatto sulla base di un appello di persone e forze sociali e politiche diverse tra loro , ma accomunate dalla consapevolezza che una vera alternativa alle politiche di Monti si costruisce mettendo assieme tutte le forze che non ci stanno. Questo ha chiesto con convinzione la manifestazione: netta discriminante verso chi nelle forze sociali e politiche non rompe con Monti e con chi lo sostiene, e forte unità' di coloro che questa discriminante condividono.
Sulla base del messaggio chiaro e forte del No Monti Day il comitato promotore e le forze che lo compongono decidono di dare continuità all'iniziativa. A tale scopo il comitato promotore e tutte le forze che hanno promosso il No Monti Day si incontreranno il prossimo 6 novembre a Roma.
In quella sede si
definiranno le mobilitazioni già annunciate in piazza S.Giovanni per il 14
novembre, tra cui quella davanti al Parlamento.
Si definiranno
proposte e discriminanti comuni da
portare al meeting 8-11novembre di Firenze, sulla base della piattaforma del No
Monti day.
E soprattutto si
discuterà su come andare avanti assieme, consolidando e diffondendo un
programma alternativo a quello di Monti e di chi lo sostiene, in una assemblea
delle opposizioni sociali e politiche da svolgere alla fine di novembre.
Il grande
successo del No Monti Day consegna a tutte e tutti noi la responsabilità di
proseguire sulla strada percorsa a Roma da tante persone.
Il 27 ottobre
siamo ripartiti, andremo avanti.
29 ottobre
2012.
COMITATO PROMOTORE NO MONTI DAY
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