NON SI MUOVE FOGLIA CHE "LUI" NON VOGLIA
di Lucio Garofalo
L'immobilismo ha scelto la provincia irpina a sua "patria
elettiva". Se non si fosse verificato il tragico sisma del 1980, che
scosse la "terraferma" e sconvolse l'esistenza di interi paesi e
popolazioni, probabilmente nulla si sarebbe mai mosso. Tutto sarebbe
ancora immobile. Come sempre. Nulla è "eterno" come la stasi irpina. Si
pensi ad un Ciriaco De Mita eletto sindaco alla veneranda età di
Matusalemme.
In Alta Irpinia pare che la cronologia storica si arresti
al 1980. In realtà, la tempistica e la strategia in un progetto
politico, e a maggior ragione in campagna elettorale, sono quasi sempre
studiate e calcolate a tavolino. Si sa, non c'è nulla di nuovo sotto il
sole.
È altresì innegabile che, oggi, in alcuni Comuni irpini si voti,
di fatto, con una sola lista vera in campo ed una lista civetta ad
"opporsi". Sfido chiunque a smentire tale evidenza. "Il potere logora
chi non ce l'ha", diceva un uomo che di potere se ne intendeva assai ed
era ossessionato dal potere.
È risaputo che la politica è (quasi) sempre
una questione di potere, cioè di rapporti di forza reali, non
metafisici, per cui gli accordi politici sono quasi sempre accordi di
potere.
Non mi si venga a dire che la Santa Alleanza #Cirietta non sia
un disegno mirato a ricompattare il quadro politico attorno all'uomo più
potente ed "eterno" degli ultimi cinquant'anni nelle nostre zone. Le
liste civetta testimoniano una deriva ulteriore della democrazia nel
nostro territorio. A fornirci una conferma che il demitismo è
addirittura più forte ed egemone oggi rispetto al passato. E non è una
"lieta novella" per le popolazioni locali. È fin troppo evidente che, in
questo momento storico, a qualcuno conviene stringere alleanze con il
grande G. Anche a chi si professava una persona "libera" fino all'altro
ieri.
Si potrebbe obiettare che il potere non è un'entità malvagia,
ossia un'incarnazione demoniaca. Infatti, il potere è opera degli
uomini, è il risultato di interessi terreni, concreti. Per cui se un
tipo di potere salvaguardasse gli interessi delle masse popolari e
lavoratrici, non sarebbe affatto negativo. Ma temo che non sia il caso
del sistema di comando che in Alta Irpinia fa ancora riferimento
all'uomo del monte. Ecco perché chi si disinteressa della politica non
fa che rendere il gioco più facile alla peggiore specie di potere, vale a
dire la tirannide, ovverosia il fascismo, che può abilmente (o
maldestramente) camuffarsi sotto mentite spoglie, presunte democratiche.
Ma il dato più sconcertante è assistere ad un popolo composto in gran
parte da sudditi che perpetuano a vita il potere di vecchi dinosauri
politici come #Cirietta. Eppure, gli esemplari più giovani non sono
affatto migliori. Tranne l'età, non si notano differenze tra i vecchi
volponi del passato ed i loro eredi o epigoni attuali.
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