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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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mercoledì 18 ottobre 2017

OTOBRE DEL '17 di Norberto Fragiacomo




OTOBRE DEL '17
di Norberto Fragiacomo


Per finta otobre, iera za novembre:
le siole sbrissa su canai de iazo
a Pietrogrado e dapertuto neve
sora la grande Russia inzenociada.

Croste de pan in tasca in brazo 'l s'ciopo:
el povaro mugico va a l'assalto
incontro a un incubo de fogo e fero;
ma ormai de pope e zar più no 'l se fida.

L'Europa xe un'atomica[1] che fis'cia,
ma drento resta a boir solo i vanzumi
de classi macelade tute intiere
per el profito de chi fa canoni

impinindose 'l cul col patriotismo.
Tremàz pei altri, bombe e la spagnola.
L'apostolo xe in pase con se stesso:
vignirà 'l tempo, 'l cambia la bandiera

col tricolor o l'aquila prussiana,
chè quela rossa servi pei comizi
o tut'al più per ingrumar careghe.
Nissun se speta quel che nassi in Russia,

indove un omo dialoga col Libro,
inveze de dir frasi a papagal.
El Volga imenso de l'infanzia scori
fra boschi zali verso un mar distante,

ma tanto più lontan lo ga sbatudo
fin dentro busi indegni la sua fede
soborghi sbrindelosi e biblioteche
con zinque tomi e do letori in crose;

e adesso finalmente 'l torna a casa,
con l'idea mata de riscriver tuto
contro partito, Storia e mezo mondo.
Solo un Leon pol starghe 'lora al fianco.

Le guardie un fiume rosso ne la note,
po Aurora spunta vizavì 'l palazo.
El sol de l'avenir? Resta un miragio
in quei ani che va come balini

perché sveiarli - i omini - xe dura
e intivar strade nove no xe un witz.
Lenin ga furia, ma 'l sa ben che l'Alpe
no te la vinzi a gratis co' una corsa,

e 'sta montagna xe talmente impervia
che la zima sbiadissi ne la sera.
La via pe'l Socialismo ancora longa
la ga scurtada Stalin per decreto:

aerei gaver conta, e boni cari,
industrie che funzioni – ‘l proletario
diventa insieme una legenda e un servo,
bon a crepar sui campi de batalia

come ‘l fazeva ai tempi de Nicola.
Xe ndà tuto in malora, me ricordo,
ma ‘l mondo ogi xe pezo, senza l’URSS
e ciama ‘l cortigiàn “democrazia”

rapina, trufa, guera e s'ciavitù
(ma grazie al cielo pol sposarse i gay).
No xe rivado sul traguardo Lenin,
e pur la direzion la iera giusta.

Viva l’Otobre e la Rivoluzion!







[1] Niente paura: in dialetto triestino la “atomica” è semplicemente (e curiosamente) la pentola a pressione!


martedì 10 ottobre 2017

RIPRENDIAMOCI IL PARTITO di Marco Zanier




RIPRENDIAMOCI IL PARTITO
di Marco Zanier

Se c’è un partito della sinistra che è stato realmente aperto ai movimenti sociali ed alle rivendicazioni dei lavoratori è il Partito socialista italiano. Si pensi all’apertura di Anna Kuliscioff verso le lotte delle donne, a Rodolfo Morandi che lavorò all’organizzazione clandestina degli operai durante il fascismo, a Pietro Nenni che sosteneva le legittime richieste dei contadini del dopoguerra, a Giacomo Mancini aperto al dialogo coi movimenti studenteschi degli anni ’60, a Michele Achilli che voleva un PSI che facesse sue alcune istanze del movimento degli anni ’70.
Il nostro partito è stato in origine la forma politica necessaria ad organizzare il primo movimento operaio ed artigiano nato alla metà dell’Ottocento dalle società di mutuo soccorso. E il socialismo è stato per tantissime persone per tutto il secolo scorso una speranza di cambiamento profondo della società. Quando parliamo di socialismo parliamo però di qualcosa di ancora più grande. E Vittorio Foa che affermava che una storia del socialismo è pensabile solo come storia globale dei problemi della classe operaia, cioè come storia della società e delle lotte toccava perciò secondo me un punto importante da cui ripartire.

sabato 7 ottobre 2017

I SEGRETI DI PULCINELLA di Giandiego Marigo





 I SEGRETI DI PULCINELLA
di Giandiego Marigo




È strano come si debbano usare così spesso le medesime parole, infastidisce il vostro umile scribacchino il doverle ripetere, ma sembra essere ironia del destino il fatto che l’uso dei termini “grottesco e tragicomico” debba essere ormai quasi quotidiano in questi nostri tempi. 
Oggi parleremo dell’accordo pseudo-segreto fra Renzi e Berlusconi, (che occupa le pagine dei media nazionali) quelli che io chiamo il Principe Fiorentino e l’Imperatore Farlocco. Per non dar loro con la ripetizione compulsiva dei loro nomi gratuita pubblicità. Un patto destinato, nelle intenzioni sussurrate, non dichiarate, altrimenti che segreto sarebbe, alla limitazione del terzo incomodo, il convitato di pietra di questa commedia bipolare italiana M5S.

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