Cerca nel blog

i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
.

venerdì 29 settembre 2017

L’ILLUSIONE SECURITARIA di Norberto Fragiacomo






L’ILLUSIONE SECURITARIA
di
Norberto Fragiacomo



Oggi più che mai, grazie al controllo totale dei mass media e alla colonizzazione dell'immaginario, il regime liberalcapitalista svela doti illusionistiche che lo elevano a totalitarismo realizzato. In omaggio ai principi economici, preferisce suggestionare che imporre – ma lo fa con tanta impareggiabile maestria da plasmare le menti dei sudditi in modo più efficace e duraturo di qualsiasi dittatura dichiarata.

L'osceno baratto fra preziosi diritti sociali e impalpabili “diritti civili” è soltanto un esempio, sebbene sia il più eclatante: anche la c.d. questione sicurezza assume oggidì i contorni della parodia. Invero, alla rarefazione della sicurezza che chiamerò autentica corrisponde – sotto la spinta di situazioni ed eventi enfatizzati ad arte – la crescente domanda popolare di sicurezze spurie.

Per autentica intendo la sicurezza (rectius: protezione) sociale in senso ampio, lascito oramai dissipato dei governi di centro-sinistra della seconda metà del secolo scorso. In cosa consistesse è presto detto: nelle tutele giuslavoristiche (es. Statuto dei Lavoratori, non ancora sviliti a “risorse umane”), in sistemi previdenziali e sanitari (istituzione del S.S.N. nel '78) tendenzialmente universalistici, nel diritto allo studio. Protetto dagli arbitri del padrone, assistito pressoché gratis in caso di malattia o infortunio, il lavoratore acquisiva una cittadinanza non fittizia, e suo figlio, se meritevole, poteva ambire a un salto di qualità sudandosi il diploma o la laurea. Non scherziamo: non era la compiuta eguaglianza, visto che le distinzioni di classe restavano marcate, talora abissali – tuttavia l'ascensore sociale era in moto, e lo Stato garantiva un presidio a sostegno delle classi subalterne.

GUERRA FRA POVERI, ESTREMA STOLTEZZA di Giandiego Marigo




GUERRA FRA POVERI, ESTREMA STOLTEZZA
di Giandiego Marigo



Per chi legga i giornali (abitudine purtroppo sempre più rara, forse con delle ragioni) o comunque per chi si tenga informato tramite la rete risulta evidente, non è soltanto il ridondare di una informazione tambureggiante e sin troppo presente, bensì la manifestazione di un disagio sin troppo marcato. Sto parlando dell’aumento esponenziale delle manifestazioni di violenza ed insofferenza nei confronti degli ultimi. Dell’assurda convinzione che chi sta peggio sia il nemico, Sto parlando di quello che viene definito il “Capolavoro del potere” : La Guerra fra Poveri.

I fatti di Guidonia con le barricate fra residenti e campo nomadi sono solamente l’ultimo grano di un rosario di “sintomi”, sempre più grave e costante. Ricordare che la controparte non è chi ha fame, ma chi affama serve a poco ed anzi potrebbe persino essere accolto con fastidio, perchè è più facile se il nemico è straniero, magari colorato e peggio zingaro, Rom o Sinti. Questi episodi di intolleranza si stanno moltiplicando, campi nomadi assaltati o che vanno misteriosamente a fuoco, stranieri con cittadinanza respinti dalle case popolari da gruppi di facinorosi difensori dell’italianità … aggressioni, risse … sino alla lotta per il cibo ai poverissimi, passando per l’intolleranza delle parole e dei rimbrotti da bar, forse la più pericolosa ed infida. Alcuni analisti ci imbastiscono un’analisi dotta per giustificare il fenomeno che però passa, casualmente, dall’affermazione che sia una cattiva, pessima gestione di un’accoglienza eccessiva e buonista a creare il problema. Altri affermano che non di razzismo si tratti ma di esasperazione. Certo questa esasperazione è pessimamente direzionata. Lascia integro e tranquillo il potere per accanirsi con chi non ha voce. Fatto innegabile è che il Mainstream, direttamente o indirettamente nutra questa repulsa e se ne nutra esso stesso.

mercoledì 27 settembre 2017

LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI di Stefano Santarelli




LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
di Stefano Santarelli



“Chi l'avrebbe detto stamattina quando
mi sono alzato che avrei ucciso un uomo,
io che non ho mai ammazzato nemmeno una mosca?”



Vi sono opere cinematografiche che costituiscono dei veri e propri affreschi artistici e storici, ebbene le “Quattro giornate di Napoli” (1962) diretto da Nanni Loy su soggetto di Vasco Pratolini, Massimo Franciosa, Carlo Bernari, Pasquale Festa Campanile e lo stesso Loy, è indiscutibilmente una di queste opere.
Nanni Loy, un regista dichiaratamente di sinistra e autore di film di denuncia sociale ancora attuali basti ricordare il celebre “Detenuto in attesa di giudizio” (1971), con questo film, che costituisce indiscutibilmente il suo capolavoro, ricostruisce fedelmente l'eroica insurrezione del popolo napoletano contro un esercito perfettamente organizzato come quello nazista.

martedì 19 settembre 2017

L’IMPOVERIMENTO È APPENA COMINCIATO di Giandiego Marigo




L’IMPOVERIMENTO È APPENA COMINCIATO
di Giandiego Marigo 


 Le cifre sono molto alte, si parla di 46 miliardi di euro nel passaggio dal retributivo al contributivo. Una cifra sensibile e molto pesante. Anche se, diciamolo, c’è sempre un margine di arbitrarietà e di mistero attorno a queste affermazioni. 
 C’è, però, un’altra considerazione da fare, di cui si preferisce parlare poco o nulla o forse, peggio, si preferisce non parlare affatto. Questa considerazione è “chi pagherà lo scotto” di questo risparmio, eventuale ed ipotetico? 
 Oggi moltissimi giovani, molti più di quanti ci piaccia pensare, si sorreggono sulla certezza di vecchie pensioni retributive degli anziani di casa. È davvero inutile nascondersi una realtà che qualsiasi anziano ultra-sessantacinquenne potrebbe narrare con dovizia. 
Oggi i pensionati sono un Bancomat d’emergenza per moltissime famiglie che vivono ai limiti. Questo dato viene taciuto, non se ne parla, ma il graduale passaggio al contributivo, contribuirà in modo violento e traumatico all'impoverimento reale delle famiglie ed i tempi di questo trauma vanno via via abbreviandosi con l’avanzare dell’età dei pensionati che ancora godono di pensioni decenti. 

lunedì 11 settembre 2017

UN’ALTRA VISIONE PER UN’ALTRA NAZIONE di Giandiego Marigo





UN’ALTRA VISIONE PER UN’ALTRA NAZIONE
di Giandiego Marigo





Nel caso di questa Livorno allagata non si può parlare di carenza di lavori, quel che c’era da fare era stato tentato, sebbene con la solita politica emergenziale, ma dei pericoli incombenti si sapeva … si immaginava.

 Resta il fatto che mentre a Cuba si supera la furia devastante di Irma senza morti e feriti nell’Italia odierna bastino poche gocce d’una pioggia battente a creare disastri. 

Non solo a Livorno o a Genova si badi … in tutto il paese, ora qui, ora lì … senza alcuna soluzione di continuità e con una ricorrenza preoccupante.

A noi basta un terremoto da 3,5 di magnitudo per avere in mano un problema serio, quasi insolubile.
Perchè l’italia è tutta così, raffazzonata, ipotetica, improvvisata e la politica, per contro è affascinata solo da “Grandi Opere” di respiro europeo, molto remunerative per amici e parenti, spesso, troppo spesso inutili quando non lesive e dannose.

giovedì 7 settembre 2017

Risorgimento Socialista tra coerenza ed “eresia”.


Il neonato soggetto politico denominato Risorgimento Socialista è scaturito dall'esigenza di vincolare il Socialismo Italiano alle istanze di libertà e giustizia sociale che da sempre sono appartenute alla sua storia più illustre e che hanno accompagnato anche le fasi migliori, più produttive e socialmente più avanzate del nostro Paese. I cinque punti da esso evidenziati per creare una seria alternativa in Italia sono alquanto chiari e ben visibili, ma si potrebbero riassumere in uno solo: quello di restituire al popolo italiano una rappresentanza popolare e politica concreta che finalmente lo sottragga alle pastoie ed all'utilitarismo delle liste di palazzo precostituite da chi esercita da anni il professionismo del vassallaggio politico.

Gli strumenti per realizzare questo scopo possono variare a seconda del contingente, ma l'importante è che lo scopo sia ben chiaro: uscita dall' eurozona, dalla NATO dai trattati capestro della UE, tutto ciò non può che essere subordinato ad un fattore essenziale che ha trovato il suo miglior risalto e la sua applicazione concreta con la vittoria del NO al referendum costituzionale: la restaurazione di una sovranità politica e popolare su ciò che negli ultimi anni ha teso a rimuoverla o a metterla fortemente in subordine rispetto agli svariati giochi autoreferenziali di potere.

lunedì 4 settembre 2017

LA SINISTRA NELLA GABBIA ELETTORALE di Norberto Fragiacomo






LA SINISTRA NELLA GABBIA ELETTORALE
di
Norberto Fragiacomo



Quello di sinistra è oggi un concetto talmente vago (“poroso” lo definì Massimo Cacciari) da poter acquisire un significato, agli occhi dei militanti meno intorpiditi, soltanto se declinato nei termini di un radicale antagonismo nei confronti di un sistema – l’attuale - che succhia il sangue delle masse a beneficio dell’èlite, spazzando via i diritti e blindando i privilegi.

Non possono essere quindi ascritti alla categoria partiti di regime come il PD e l’SPD tedesca, che si distinguono dai “conservatori” esclusivamente per la maggiore disponibilità a servire le lobby transnazionali, né – concentrando la nostra attenzione sull’Italia – una bizzarra creatura politica qual è il MDP (Mendicanti di Poltrone? Menestrelli del Potere finanziario? Mantenuti dal Popolo? No: Movimento dei Democratici e Progressisti: formula vuota che significa meno di niente, a parte una manifesta adesione al modello culturale statunitense), totalmente succube del liberalcapitalismo egemone e che si è distaccata dal Partito Democratico solo per difendere miserabili interessi di “ditta”. Una prova? Quando Renzi, bluffando, asserì di voler ridiscutere il devastante Fiscal Compact (ma non il pareggio di bilancio in Costituzione, attenti, che pure del trattato è una conseguenza), l’estroso Pierluigi Bersani lo rampognò, dichiarando la propria sempiterna fedeltà all’Europa dei mercati. Questa gente, che ha votato tutti i provvedimenti antipopolari del Governo Renzi, è in un certo senso peggiore del fiorentino, perché cela la propria identità di destra (quella economica: la più spietata) dietro vacue parole d’ordine di sinistra, buone ad imbonire il volgo.

Stampa e pdf

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...