Pubblichiamo questo articolo di OLYMPE DE GOUGES che nel suo blog, DICIOTTOBRUMAIO, riprende ancora il nostro scritto BENTORNATO CARLO MARX in risposta al libro del Fusaro
----------------------------------------------------------------
di Olympe De Gouges
Intervengo brevemente su un’obiezione sollevata da Andrea in un suo commento a questo post nel sito di Bentornata Bandiera Rossa. Egli scrive, tra l’altro: “leggendo i testi di Marx si trovano tante teorie che cambiano da un testo all'altro”. Per quanto riguarda certi dettagli, inevitabilmente, Marx si è espresso talvolta anche con posizioni e accenti diversi. È normale per un autore che ha scritto così tanto e nel corso di quattro decenni sui più disparati argomenti.
Ma noi dobbiamo badare alla sostanza del lascito marxiano, alle sue grandi scoperte. Come critico dell’idealismo e del vecchio materialismo ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e con essa la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata; con una profondità d’analisi ineguagliata ha scoperto il plusvalore, gettando un fascio di luce nell’oscurità in cui brancolavano, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti; conseguentemente ha rivelato il meccanismo dell’accumulazione e la legge sulla caduta tendenziale del profitto.
Su tali capisaldi teorici si è innestato il movimento, certamente e necessariamente variegato, che chiamiamo marxismo. In questo senso, anche senza l’avvallo di un notaio o di Fusaro, possiamo considerare Marx il fondatore di quel movimento, così come consideriamo Darwin il fondatore del variegatissimo darwinismo. È questa una polemica speciosa tesa a sottrarre Marx dalla sua realtà storica per farne un santino ad uso delle camarille accademiche e mediatiche, in definitiva per disinnescarlo e renderlo potabile per altri progetti.
Non è un caso, infatti, che in questa operazione a tavolino si dimentichi del tutto volontariamente che Marx – come ebbe a sottolineare Engels – “era prima di tutto un rivoluzionario”. La sua azione era volta a contribuire, in un modo o nell’altro, all’abbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, quindi all’emancipazione del proletariato moderno al quale egli, per primo, aveva dato la coscienza delle condizioni della propria liberazione.
Nessun commento:
Posta un commento