RE-NZI-FERENDUM
di Lucio Garofalo
Si approssima la data fissata per il referendum
costituzionale ed il "premier" Renzi spara le sue ultime cartucce (a
salve). Dopo le politiche di macelleria sociale, Jobs Act e Buona Scuola
in primis, la ratifica a colpi di fiducia delle peggiori controriforme
degli ultimi anni, ecco le briciole per incantare ed ingannare giovani,
lavoratori e pensionati.
Prima la miserabile uscita sui 500 milioni da
destinare ai poveri, ma nel contempo elargiva miliardi per salvare le
banche. Quindi, i vari annunci, menzogne e bluff in funzione del SI al
referendum. Il famoso bonus ai giovani da spendere nei musei, i 500 €
per gli operai che sono in Cassa Integrazione ed un intervento contro la
povertà. Infine, la 14° per le pensioni minime ed il taglio dei
contributi sulle partite Iva.
Ma la farsa renziana non si è ancora
conclusa. Ci troviamo di fronte alla più classica operazione di
mistificazione politica. Fumo negli occhi dei pensionati, dei lavoratori
e dei giovani. Ma il "bello" si vedrà (temo) dopo il referendum.
Se
dovesse vincere il SI, la politica antioperaia, antidemocratica ed
antipopolare di questo governo asservito al capitale finanziario e
bancario, verrà considerevolmente rafforzata, resa addirittura più
aggressiva ed imperativa di quanto finora non lo sia stata. Gli
interessi e le ragioni di quel "mega-comitato di affari" della
borghesia, predomineranno sistematicamente. Lo stato borghese diverrà
ancora più autoritario e corrotto.
Si inasprirà lo sfruttamento a
scapito dei lavoratori, saranno aboliti i diritti, ad iniziare da quello
di sciopero. Saranno definitivamente liquidati i servizi sociali e le
pensioni pubbliche. La repressione poliziesca delle proteste operaie e
sindacali diventerà più brutale e sistematica. E si estenderà la
militarizzazione sociale, con il rischio di essere trascinati in guerre
di rapina a beneficio esclusivo del decadente, caricaturale imperialismo
italiota, che procede a rimorchio di altri imperialismi vincenti.
Per
tali ragioni, il tema del referendum non si può confinare, né
circoscrivere nell'ambito di dispute di carattere meramente giuridico ed
accademico, ma deve assumere il valore di una battaglia politica e di
una questione di classe. Per vincere una simile battaglia occorre
denunciare e demistificare la propaganda renziana, che, si nutre di
promesse vacue e di miserabili elemosine con cui comprare i voti della
povera gente, nella più classica e squallida tradizione democristiana.
La politica di Renzi è il liberismo autoritario, paternalistico e
compassionevole, che tramuta i lavoratori ed i cittadini in mendicanti:
se il primo articolo della nostra Costituzione sancisce che "l’Italia è
una Repubblica democratica fondata sul lavoro", quando si mercanteggia
il voto in cambio di un’elemosina si abbatte assieme alla dignità dei
lavoratori anche l’art. 1.
Per cui chiunque è in grado di comprendere
che non è in gioco solo la seconda parte della carta costituzionale, ma
anche la prima parte, che il regime borghese (prima democristiano, poi
berlusconiano ed ora renziano) ha fatto marcire sulla carta per lunghi
decenni. La propaganda ideologica renziana è demagogica, antidemocratica
e reazionaria. Pur tuttavia, malgrado le elemosine e le menzogne, le
ingerenze di origine straniera, un quesito a dir poco truffaldino sulla
scheda referendaria, la controriforma costituzionale non passerà, ma
verrà bocciata da un voto di protesta popolare.
La vignetta è del Maestro Enzo Apicella
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