I PRESIDI SCERIFFI
di Lucio Garofalo
Le scuole, da quando sono gestite da sedicenti
"presidi-manager", ovvero "presidi-sceriffi" o come si preferisce
apostrofarli, che mirano ad esercitare un certo tipo di "politica",
intesa nell'accezione più ignobile e deteriore del termine, ossia nel
senso di un'operazione di squallido proselitismo clientelare ad
esclusivo vantaggio di sé e di altri notabili politici locali, dicevo
che le scuole non sono più ambienti sani ed integri moralmente,
frequentabili dai discenti.
Le scuole, infette dai "virus"
dell'utilitarismo aziendalista/capitalista, dell'affarismo e del
clientelismo, non sono più ambienti educativi e adatti agli obiettivi di
apprendimento e di socializzazione, in cui si estrinseca il processo di
formazione dell'uomo e del cittadino. Ormai sono diventate dei
"progettifici scolastici", vale a dire mega-fabbriche di inutili
progetti-fantasma, che vengono prodotti in quantità industriale, non
certo per soddisfare le istanze sociali, culturali e formative degli
allievi, bensì per appagare gli appetiti venali e la sete di potere dei
dirigenti e dei loro cortigiani.
Ebbene, le malcapitate scuole, divorate
dalla metastasi dell'affarismo e dell'utilitarismo capitalista, sono
ormai diventate dei carrozzoni politico-clientelari ed assistenziali che
curano gli interessi esclusivi di ristrette cricche di servi,
faccendieri e traffichini che corteggiano i capi d’istituto. I quali,
spesso agiscono in maniera arrogante e dispotica, atteggiandosi quasi
alla stregua di "satrapi locali". La legge 107 del 2015 ha
istituzionalizzato tutto ciò, rendendo la vita più difficile agli
insegnanti onesti e coscienziosi, intenzionati a svolgere il proprio
dovere in aula.
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