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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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giovedì 12 settembre 2013

Assemblea fondativa di Sinistra Anticapitalista



Il 20 settembre si apre l'Assemblea fondativa  seminariale di "Sinistra Anticapitalista" a cui è stata invitata la Redazione di Bandiera Rossa In Movimento.
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DALLA CLASSE LAVORATRICE E DAI MOVIMENTI SOCIALI UN PROGETTO RIVOLUZIONARIO E LIBERTARIO PER IL SOCIALISMO

Testo base per l’Assemblea fondativa seminariale di Sinistra Anticapitalista (Chianciano 20-22 settembre 2013)

di Adriano Alessandria, Daniela Amato, Sergio Bellavita, Federica Bizzarrini, Antonella Bruschi, Fabrizio Burattini, Chiara Carratù, Luigino Ciotti, Eliana Como, Sauro Di Giovanbattista, Ildo Fusani, Francesco Locantore, Aurelio Macciò, Francesco Maresca, Margherita Matteo, Armando Morgia, Antonio Moscato, Gippò Mukendi Ngandu, Marco Nicolai, Umberto Oreste, Roberto Rossetti, Nando Simeone, Aljosha Stramazzo, Franca Treccarichi, Franco Turigliatto, Igor Zecchini


Introduzione
1. Questa assemblea seminariale e fondativa di Sinistra Anticapitalista è un evento inedito ed eccezionale e come tale deve essere compreso e giudicato da tutte le compagne e i compagni.
Siamo di fronte infatti, non a una continuità (anche se ovviamente la continuità programmatica è confermata ed esistono anche forti elementi di continuità organizzativa), ma a un nuovo inizio: lavoriamo sul progetto di una nuova organizzazione politica rivoluzionaria che vuole costruirsi nei diversi settori della classe lavoratrice e nei movimenti sociali, ricercando la maggiore proiezione pubblica possibile delle propria proposta politica complessiva e perseguendo la ricomposizione delle forze anticapitaliste del movimento operaio nel quadro strategico della costruzione di un movimento di massa per una società socialista e libertaria.
Per questo chiediamo a tutte e tutti uno sforzo straordinario di partecipazione per affrontare la sfida che abbiamo davanti e corrispondente anche alla fiducia che molte forze politiche anticapitaliste di altre paesi ci hanno offerto con la loro presenza alla nostra assemblea nazionale e che con noi vogliono discutere e costruire insieme un progetto rivoluzionario in questa tormentata fase storica.
2. L’esperienza di Sinistra Critica si è infatti conclusa: il gruppo dirigente che aveva guidato la battaglia di corrente dentro Rifondazione e poi la nascita e la prima fase di attività della nuova organizzazione per complessi motivi, sia obbiettivi che soggettivi, non ha potuto mantenere quel quadro unitario di elaborazione, discussione, proposta, direzione dell’attività che permette a una organizzazione politica di essere dinamica, di agire sul piano politico nazionale e di credere in se stessa e nella propria proposta.
E, senza questa capacità di direzione, le esperienze e i percorsi si divaricano e quindi anche le proposte e gli orientamenti politici: una parte delle compagne e dei compagni ha ritenuto obsoleta la costruzione di un’organizzazione politica a tutto campo e ha scelto altre modalità di intervento nella realtà sociale.
3. Noi, proprio perché crediamo profondamente nel ruolo dei movimenti sociali e di massa, nel valore dell’autoorganizzazione delle classi lavoratrici per mettere in discussione il potere delle classi dominanti e per costruire le condizioni concrete di una alternativa al loro dominio, riteniamo indispensabile, nello stesso tempo -e pensiamo sia possibile farlo anche in questo periodo storico- costruire uno strumento politico militante che agisca quotidianamente in forma collettiva ed esprima con la propria azione nei diversi settori della classe lavoratrice e nei movimenti sociali il progetto di trasformazione rivoluzionaria della società capitalistica esistente.
4. L’assemblea di Chianciano vuole dunque, prioritariamente, esprimere questa volontà collettiva di compagne e compagni di misurarsi con la costruzione di questa organizzazione, con il lavoro di massa e con la costante ricerca dell’unità con altre forze sociali e politiche di classe per costruire le resistenze all’attacco senza precedenti della borghesia, e di unificarle per renderle efficaci e potenzialmente vincenti.
La composizione di questa assemblea, le interlocuzioni internazionali e nazionali che saranno presenti esprimono già questa nuova realtà, che vuole preservare forze ed esperienze degli anni passati, ma che nello stesso tempo va già oltre quanto finora era stato fatto.
5. L’assemblea non potrà affrontare tutti i nodi politici che ha di fronte una organizzazione nascente, di qui anche l’aspetto inedito e parziale di questo incontro politico; non può dunque avere tutte le caratteristiche e la complessità di un congresso, di cui non ci sono oggi le condizioni politiche ed organizzative (ma che si proporrà all’ordine del giorno della prossima fase).
Ci proponiamo tuttavia di definire e/o confermare:
  • alcune coordinate strategiche essenziali;
  • gli orientamenti politici discriminanti;
  • gli assi di lavoro dei prossimi mesi;
  • la concretizzazione dei nostri rapporti internazionali;
  • l’individuazione dei punti di discussione aperti di cui definiremo la calendarizzazione nel prossimo periodo; tra questi in primo luogo contenuti e strumenti del nostro intervento femminista su cui le compagne già hanno deciso di elaborare un testo specifico
  • da ultimo, ma non meno importante, la costruzione di una più ampia e collettiva direzione di Sinistra Anticapitalista e un apparato organizzativo centrale per poter assolvere i compiti quotidiani.
6. All’interno di questo scenario politico ed organizzativo in cui si svolge la nostra assemblea fondativa si possono fin da ora segnalare alcune priorità del nostro lavoro nei prossimi mesi.
In primo luogo, obbligatoriamente ed inevitabilmente, far vivere l’organizzazione stessa, cioè mettere in moto tutti i meccanismi per sviluppare l’attività dei nostri circoli, collegare tutte le compagne e compagni sparsi per il paese, valorizzare nuovi e vecchi contatti, alcuni anche inaspettati, dare una dimensione nazionale alla nostra attività e quindi riavere dopo molto tempo campagne e materiali di intervento nazionali e centrali. E’ in questo contesto che andranno ricostruiti i settori di lavoro, ma anche aperta una nuova pagina nella formazione politica e strategica delle/dei nostri militanti.
In secondo luogo agire sul terreno sociale, cioè saper lavorare da soli e con altri per favorire ed aiutare la lotta nei diversi settori: al centro ci sono naturalmente gli obbiettivi di contrasto alle politiche di austerità che sono richiamati più avanti in questo stesso testo.
In terzo luogo è fondamentale, in questo drammatico passaggio del movimento dei lavoratori, in relazione al punto precedente, che la nostra organizzazione dia un contributo fondamentale alla esistenza di una sinistra sindacale e di classe, senza la quale è difficile pensare che la resistenza dei lavoratori possa avere successo: è essenziale che viva una corrente di sinistra nel più grande sindacato del paese, e che tutte le forze del sindacalismo di classe trovino la strada dell’iniziativa comune ed unitaria.
In quarto luogo vogliamo contribuire a far avanzare il processo unitario teso a contrastare la frammentazione delle forze anticapitaliste e a costruire un movimento anticapitalista e libertario che muove oggi i primi passi attraverso l’esperienza di Ross@. La nostra organizzazione, attraverso le/i sue/suoi militanti, si impegnerà pienamente.
In quinto luogo affronteremo tutti questi passaggi all’interno di una prospettiva internazionalista e di costruzione dell’unità dei movimenti di massa contro le politiche liberiste in Europa.
7. Il testo che segue non ha quindi l’ampiezza e il respiro di un documento congressuale, ma contiene alcune analisi e proposte essenziali per costituire la nuova organizzazione e il suo piano di lavoro nei prossimi mesi.
Nel testo sono presenti 7 finestre di lettura e di proposta:
  1. l’individuazione delle dinamiche e delle politiche del capitalismo in questo periodo storico;
  2. la realizzazione delle politiche liberiste in Italia e i loro drammatici effetti sociali;
  3. una nuova stagione internazionale di movimenti di massa;
  4. un programma e una proposta per costruire le resistenze sociali e combattere le politiche europee dell’austerità;
  5. la costruzione di una sinistra anticapitalista larga e il ruolo di un sindacalismo di classe;
  6. un giudizio sui livelli di coscienza di classe e il conseguente intervento dell’organizzazione rivoluzionaria;
  7. le possibilità organizzative di Sinistra Anticapitalista.
E’ parte integrante della nostra discussione il testo sul lavoroche abbiamo approvato alla conferenza sul lavoro che si è svolta a Torino all’inizio di giugno, i cui contenuti sono stati ripresi solo parzialmente in questo testo e a cui invece rimandiamo nella loro totalità, a partire dall’analisi della crisi profonda del movimento sindacale.

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