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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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domenica 23 marzo 2014

PERCHE' TSIPRAS, PERCHE' UN GRECO di Giandiego Marigo



PERCHE' TSIPRAS, PERCHE' UN GRECO
di Giandiego Marigo



Non ho la televisione, l'ho buttata, letteralmente … e vivo felice, ma ho sentito parlare delle spiritosaggini del Guru de no'artri, che stranamente adesso in televisione ci va con i suoi e sin troppo spesso , sul fatto che una sinistra pezzente sia costretta a ricorrere ad un greco sconosciuto.
Chiariamoci, quindi perché Tsipras e perché un Greco.

Noi non crediamo alle piccole patrie cui il guru maximo si appoggia per implementare il suo discorso, perché non parliamo a pance e ventrazze, non lo abbiamo mai fatto e non inizieremo adesso.
Non ricorriamo ad astuzie da marketing ed a semplificazioni verbali che rendono “edibile” e di “facile consumo” un prodotto, perché non stiamo vendendo nulla e non abbiamo alcuna intreresse ad un generico consenso ottenuto con il raggiro e con l'astuzia, con la costruzione verbale con l'ipnosi emotiva ed accattivante.

Grillo ha dimostrato in molti suoi discorsi quale sia la sua visione, le piccole patrie , l'uscita dall'Europa senza alcun amortizzatore, il rompere per rompere, il fare per fare, le macroregioni ed il disfacimento nazionale (in questo alleandosi di fatto con la Lega ed i secessionisti della peggior risma).
Egli si nutre di tutto questo ed il suo movimento s'ingrassa di rabbia e frustrazione, di un generico ribellismo qualunquista che nutre a piene mani.
Egli non a caso fa del vituperio e dell'insulto ad effetto, della teatralità dozzinale il suo cavallo di battaglia.
Egli si riferisce, spessissimo, a scienziati che non cita, ad esperti che non menziona, ad economisti che non enumera. Ma alla fine quel che vediamo noi , sinceramente sin troppo spesso, sono solo Bennettazzo e Casaleggio.
Tsipras è un uomo che nasce dai movimenti, che viene da lontano e che cresce nel paese che più di ogni altro ha sofferto e subito questo crisi e le angherie di un'Europa matrigna.
Egli è, con altri, l'artefice di Syriza, un'eperienza che ha saputo unire e parlare ai molti, che ha saputa ridare speranza e visione ad un popolo prostrato e disperato. Esperienza che rischia di divenire il primo partito e di portarlo al governo del proprio paese e di spostare l'asse del governo greco decisamente a sinistra, ma che ha avuto, soprattutto ha avuto, ed è molto raro, il pregio di partire da un'idea di unità anzichè da precisazioni divisorie
Egli parla però con tutti ed è disposto a rinunciare alle marcature ideologiche ed ai simboli di questa sua appartenenza nel nome del dialogo... e si badi dialogo non inciucio... che è altro.

Sarebbe sin troppo facile nutrire i ventri dell'antieuropeismo senza risposte dicendo la fatidica frase che accomuna tutti destre, sinistre, secessinisti, nostalgigi d'ogni ora e tipologia, nonchè neonazisti e leghisti e fascistume d'ogni tipo … quel “No Euro” che significa tutto e nulla, che non risponde che non parla del dopo, che non spiega da dove si dovrebbe passare. Che nega l'Europa per consegnare i paesi ad una disperazione tutta nazionalistica, senza minimamente discutere o modificare l'assetto del potere che ci sta dietro. Ci spieghino costoro la differenza fra un Euro, certamente finanziario , bancario e non sovrano ed una Lira, altrettanto finanziaria, bancaria e non sovrana … ci dicano cosa cambia se non cambioa la struttura del potere e soprattutto ci spieghino come e chi dovrebbe guidare quest'uscita.
Noi e Tsipras non scegliamo quella strada, ma diciamo chiaramente che tutti i trattati vanno ridiscussi, siano essi monetari, militari, politici, amministrativi, economici alla luce di una visione europea che è dei popoli e non delle banche e della finanza. Indicando una gradualità, una strada ed un metodo non meno radicali e decisi, rispetto alla genericissima dichiarazione di guerra ad una moneta, che è simbolo e non sostanza e che non dice come camminare dentro questa necessità.
Ma forse spaventa proprio questo, perché dice da dove si passa e cosa si fa, non in un fumoso indeterminato e futurubile avvenire, dopo una ipotetica e non meglio spiegata sollevazione, alla luce di una coscienza che nessuno fa nulla per diffondere e di una capacità di giudizio e di auto determinazione in cui nessuno crede.
Noi siamo quelli che dicono si passa di qui, che la circolarità, l'orizzontalità e la partecipazione la fanno, non la dicono soltanto.
Si parla dell'acqua, del nucleare, dei grandi lavori, degli interventi militari, dei diritti diffusi, della globalizzazione delle schiavitù, delle delocalizzazioni, delle differenze interne dei dirittti dei lavoratori eurpei, dei diritti e della loro globalizzazione… delle migranze. Del per chi e del come, si parla di patrimoniali, di far pagare chi deve. Si parla di questione morale e di etica, di diritti delle donne e delle comunità omosessuali...si parla di un mondo altro e migliore, di un'Altra Europa
Noi siamo quelli da isolare, quelli che fanno paura, che non hanno bisogno di uralre a destra ed a manca che siamo la sinistra...perchè lo siamo, semplicemente.

Un greco, perché qualsiasi rivalsa nei confronti dell'Europa Matrigna deve , necessariamente, passare per l'alleanza dei PIGS, per una reale vicinanza mediterranea (molto più naturale e storicamente motivata di quella con i paesi del nord per altro) ma questo i profeti del disfacimento e dell'autosufficienza nazionale non ve lo dicono, a loro basta accontentare la rabbia e la frustrazione con un generico e mai spiegato “No Euro” che dice tutto e nulla e che va bene per tutti.

Stranamente sulla Lista “L'altra Europa con Tsipras” si stanno sollevando mille critiche e mille sapienze... che , guarda caso denotano la paura, vera, che questa lista fa, per i contenuti che porta e non per le chiccchiere che sollefa o per il fraccasso che butta in piedi.
Ed è comunquye una stupidata, della più chiara specie questa polemica sul greco, dove traspare tutta la xenobia e tutta la strumentalità pretestuosa di un discorso tutto campanilistico rivolto alla parte peggiore delle pance italiote, ma a questo stile, ormai, il Guru Intoccabile ci ha abituati. Supportato in questo dal Principino Rottamatore del Grande Nulla, che casualmente si bea di quest'alleanza di fatto in chiave anti-sinistra, che a lui ed ai suoi burattinai (quelli si globali, mondialisti ed europei) fa solo comodo. Perché stranamente questi stessi blandiscono, occasionalmente i Grillo, ma scomunicano, arrestano e se possono eliminano gli Tsipras. Chissà perché?


C'È BISOGNO DI SINISTRA … TANTISSIMO, QUALCUNO CI STA FATICOSAMENTE DOLOROSAMENTE PROVANDO, NON PERDIAMO ANCHE QUESTA OCCASIONE PER SEGUIRE UN PAROLAIO SENZA COSTRUTTO E SENZA BANDIERA.


1 commento:

Marco ha detto...

Votare per la lista Tsipras equivale a dire prendere una manciata di punti percentuali e automaticamente uscirnee sconfitti; Nell'UE resterà fondamentalmente il medesimo impianto e la stessa UE indisturbata continuerà a perseguire le sue politiche che stritoleranno le economie dei paesi più indebitati (tra cui l'Italia).

Lo scenario è assai verosimile.

i 18 paesi dell'eurozona rimarranno inevitabilmente dentro i già esistenti meccanismi economico-politici neoliberisti dettati dai Trattati.

sinistra unita dovrebbe unirsi a forze indipendenti euroscettiche e anti-euro. E una coordinamento nazionale della sinistra anti-euro e UE c'è.

Salve


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