I. Il senso della vita è riflesso dalla morte, ma è la vita a dar senso alla morte.
II. L’alienazione umana è come uno specchio che riflette l’altro da sé. Ma dietro lo specchio non c’è un volto sbiadito, c’è il vuoto.
III. Il Lavoro, il linguaggio e il senso hanno generato la storia, ma la storia talvolta disperde lavoro, linguaggio e senso.
IV. E’ l’amore il motore della storia, ma è l’odio ad alimentarne il motore.
V. La metafisica finisce dove finisce l’uomo, ma l’uomo finisce dove inizia la metafisica.
VI. Le idee sono come la materia: non muoiono, si trasformano. Ma la materia è come le idee: trasforma la morte.
VII. La fine è un nuovo inizio. Ma ogni cosa che inizia è destinata a finire.
VIII. L’ultimo uomo non nasce dall’uomo, è generato dalla sua ombra. Ma dall’uomo può nascere l’ombra dell’ultimo uomo.
IX. Il progresso è un’inutile ribellione alla natura, ma la tradizione è un impossibile ritorno.
X. L’uomo che progredisce e si emancipa, si lascia qualcosa alle spalle, e quindi la perde. Ma l’uomo che regredisce non coglie ciò che è davanti a lui, e quindi lo perde.
XI. Verità e giustizia sono una necessità che l’urgenza del bisogno pone in ombra. Ma il bisogno di verità e giustizia ci fa uscire dall’ombra.
XII. I tempi in cui la vita non vive sono i tempi in cui la morte non muore.
XIII. Il sonno della ragione partorisce mostri, ma anche i mostri possono essere dotati di ragione e di senso del limite.
XIV. Se dio è morto, è morta con lui la verità trascendente e la realtà è diventata la sua tomba, ma la verità trascendente può rinascere soltanto dall’immanenza.
XV. Tutto ciò che è astratto ha un’origine reale, ma tutto ciò che è reale può diventare astrazione.
XVI. La volontà di potenza è un flusso che esclude riflessione e comprensione. Ma sono la riflessione e la comprensione del mondo la vera forza dell’uomo.
* Naturalmente "aformismi" è un'ironia voluta.
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