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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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mercoledì 22 ottobre 2014

DECRESCITA, RICONVERSIONE, BENI COMUNI PROPOSTE PER UN FUTURO SOSTENIBILE DA SUBITO



DECRESCITA, RICONVERSIONE, BENI COMUNI PROPOSTE PER UN FUTURO SOSTENIBILE DA SUBITO

Venerdì 24 ottobre / ore 17.30
 ROMA
c/o Auditorium Santa Croce
Via Santa Croce in Gerusalemme n.59

IntroduceGuido Viale
Sono invitati ad intervenire:
Spin Time | Action | Casale Pachamama | A Sud | Social Pride | Laghetto Snia | Officine Zero |  Agricoltura Sociale| Coordinamento Romano Acqua Pubblica | Medici senza camice | Cinema America | Teatro Valle Occupato | Danze di Piazza Vittorio | Fiom | Sem Terra/Via Campesina
 Interverranno inoltre:
Adriano Zaccagnini
Walter Tocci
Sergio Bellucci
Luca Casarini
Modera
Marica Di Pierri


È ormai chiaro a tutti che la profondità e il perdurare della crisi che viviamo, ben lungi dall’essere solo economica come si ostinano a raccontarci, ha urgente bisogno di letture capaci di metterne in luce le complessità, unico modo per rispondere in maniera efficace e integrata alle sfide che ci troviamo davanti.  Devastazione ambientale, erosione dei diritti sociali, incessante aumento delle disuguaglianze, precarietà e crisi occupazionale, restringimento degli spazi di partecipazione e di agibilità politica sono solo i più evidenti tra i problemi che abbiamo da fronteggiare. Di fronte a una classe politica incapace di fornire letture (e ancor più di individuare soluzioni) complesse, al campo ampio delle organizzazioni sociali, della cittadinanza attiva, spetta il compito tutt’altro che facile di intravedere e costruire scenari che guardino oltre la siepe delle ricette etichettate come inevitabili: austerità, svendite, privatizzazioni, rinuncia tacita alle garanzie conquistate in anni di lotte in nome del mercato.
A Roma, città in cui viviamo, la fase attuale è cruciale. Di fronte ad una città impoverita dal punto di vista economico, politico e sociale, al buco di bilancio, ai decreti che hanno di fatto commissariato l’amministrazione, ad una volontà politica tutt’altro che orientata verso soluzioni lungimiranti, rispondere a questa esigenza diviene vitale per tutti coloro che, da prospettive e angolazioni diverse, lavorano dal basso per disegnare un altro modello di città. Un modello che parta dalla riqualificazione e dal recupero degli spazi abbandonati, dalla redistribuzione della ricchezza, dall’allargamento della fruizione dei diritti e delle opportunità sociali, dalla tutela del territorio, dall’ampliamento della partecipazione, dal sostegno al lavoro buono e duraturo, da politiche di welfare generativo a dimensione territoriale.
 La conversione ecologica del modello economico e sociale è in tal senso il terreno su cui far convergere questi obiettivi. Giustizia sociale ed ambientale sono divenuti elementi inscindibili di ogni battaglia di avanzamento verso la costruzione di un modello economico e sociale sostenibile, equo e fondato sui diritti.  Alexander Langer, politico del secolo scorso che per primo parlò di conversione ecologica, la definì già allora la «svolta oggi quanto mai necessaria ed urgente che occorre per prevenire il suicidio dell’umanità e per assicurare l’ulteriore abitabilità del nostro pianeta e la convivenza tra i suoi esseri viventi».
 Con l’iniziativa Decrescita, riconversione, beni comuni proposte per un futuro sostenibile da subito vogliamo aprire uno spazio di discussione e di azione per sperimentare localmente e mettere a sistema processi di riconversione ecologica e sociale, a partire dalla dimensione urbana. Uno spazio politico reale, che alimenti pratiche e momenti di dibattito politico con l’obiettivo concreto di stimolare la realizzazione di processi significativi di trasformazione del modello di sviluppo. Uno spazio cittadino innanzitutto, che unisca luoghi recuperati, percorsi di conversione urbana e rurale, esperienze collettive, reti sociali, iniziative legislative tese a creare strumenti per la conversione, nuovi processi di welfare territoriale,  tecnici ed esperti per un confronto allargato sugli strumenti da mettere in campo verso l’obiettivo comune.
Per queste ragioni invitiamo forze sociali, esperienze di autogestione, organizzazioni, associazioni, forze sindacali, cittadini e chiunque abbia queste tematiche a cuore a partecipare e contribuire alla creazione e al rafforzamento di un percorso da costruire assieme, alimentandolo di riflessioni ed esperienze e sostanziandolo di pratiche capaci di dare gambe al cambiamento reale cui tutti assieme tendiamo.



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