CAUSE ED EFFETTI
di Alfredo Mazzucchelli
È finita la spinta propulsiva della Rivoluzione Russa. Con queste parole Enrico Berlinguer dichiarò definitivamente chiuso il rapporto del PCI con la nomenclatura bolscevica.
Riporto questo a conferma che effettivamente la spinta propulsiva ci fu, eccome, spinta che coinvolse centinaia e centinaia di milioni di esseri umani, tanto affascinati da quella realtà, da restare ignari di quanto realmente fosse accaduto e stesse ancora accadendo nella URSS staliniana. C'era chi sapeva, ma taceva, e questo un giorno avrebbe portato infine all'89 !
Il PCI non voleva sapere di storie, da una parte la NATO e dall'altra il Patto di Varsavia dove i due si combattevano a distanza senza esclusione di colpi, e le storie erano riassumibili nel controllo del sindacato, nella collaborazione con lo Stato borghese ( La Costituzione e l'art. 7 ), finalizzata questa politica all'inevitabile incontro tra le masse comuniste e quelle cattoliche, perno questo della politica togliattiana.
Ma il fascino dell'Ottobre rosso copriva e nascondeva sotto il tappeto tutto il sudiciume che ormai stava emergendo. Tuttavia la rivolta ungherese preoccupò non poco i baldi togliattiani, tanto è che alle successive elezioni italiane si prevedeva un primo arretramento del PCI, niente affatto! Il PCI ed i romanzi di Guareschi, ancora una volta fecero il miracolo: supportato da un CC saldamente nelle mani del Migliore, avanzò ancora e così la rivolta ungherese con i suoi centomila morti venne archiviata come un tentativo della NATO di intromettersi negli affari interni di uno stato sovrano e per di più protetto da quella “cortina” voluta e nata a Yalta.
Ma questo sistema non concede sconti, l'Oscar alla lira, l'esplodere del consumismo, il centro sinistra e poi la solidarietà nazionale, per non dimenticare le giunte milazziane in Sicilia, videro sì da un lato la conferma della inevitabilità di quel famoso “incontro” ma contemporaneamente il definitivo sfaldamento della sinistra parlamentare ormai divenuta pilastro di un liberismo sostanzialmente statalista. Il crollo poi della URSS accelerò la completa disfatta delle sinistre: era crollato definitivamente un mito, dove i continui fallimenti dei piani quinquennali erano stai i principali responsabili della disfatta, sia l'ormai insostenibile sostentamento delle ingenti spese militari che il nemico imponeva e sia per il fallimento dei piani agricoli, ormai annualmente debitori della agricoltura statunitense, in ragione di 150 milioni di Tons annue.
Come si vede ci sono sempre dei contesti che, se male interpretati, poi alla fine portano sempre alla disfatta, a noi non resta altro che prenderne atto, ma siamo proprio sicuri che non esistesse una alternativa? Se così non fosse, la speranza resterebbe confinata nel vaso di Pandora, ed all'umanità non resterebbe il ripetersi di una tragedia continua e senza sbocchi, essendo le cause che hanno prodotto questi effetti, ancora tutte da rimuovere.
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