BILANCIO E PROSPETTIVE:
RISPOSTA A ZAFFARANO
di Giancarlo D'Andrea
Bandiera Rossa in movimento, il blog per il
quale collaboro , ha pubblicato lo scorso 21 settembre un articolo di Maurizio Zaffarano dal titolo "Una critica al Sovranismo", già pubblicato lo scorso 10 Agosto dal blog "Verità e Democrazia" .
La pubblicazione avviene
significativamente dopo il Forum di Assisi , cui un autorevole membro della
redazione di "Bandiera Rossa in movimento" ha preso parte contribuendo , per
quanto possibile , al successo indiscutibile dell’iniziativa .
L’articolo di Zaffarano e la decisione della sua pubblicazione su
Bandiera Rossa in movimento, rappresentano un fatto significativo nel
dibattito che anima questo blog, di per se caratterizzato da una scelta
decisamente pluralista ,che spesso si è concretizzata in autentiche “
provocazioni “ politico – culturali nel
tentativo di animare un dibattito che spesso ristagna nel panorama desolato della
sinistra italiana. Ultima , ma non per importanza, credo sia stata proprio la
discussione e la battaglia ingaggiata molti mesi prima delle ultime elezioni
europee per la presentazione della Lista Tsipras.
LA LISTA TSIPRAS
Ferma restando le iniziative di forze organizzate e fatte le dovute
proporzioni , posso affermare di essere stato tra i primi militanti della
sinistra in Italia , subito seguito da gran parte della redazione di Bandiera
Rossa e da altri compagni di strada , a perorare la causa della presentazione
della Lista Tsipras alle recenti elezioni europee con la speranza che il
processo di presentazione della lista, la campagna elettorale e il risultato
finale , potessero innescare un processo dinamico di superamento della crisi in
cui da molti anni versa la cosiddetta “ sinistra radicale “ e promuovere un
indispensabile movimento verso la costruzione di un nuovo soggetto politico
popolare, unitario , anticapitalista e socialista sull’onda di fenomeni quali quelli cui abbiamo
assistito in Grecia con Syriza e in Spagna , più recentemente e con una
velocità quasi imprevedibile , con Podemos.
Oggi credo sia necessario che
proprio sulle pagine di Bandiera Rossa , sia il caso di cominciare a trarre un
bilancio da quest’esperienza e riprendere il nostro infaticabile dibattito
sulle prospettive .
Il compagno Zaffarano , con il suo articolo "Una critica al Sovranismo" mi offre questa possibilità , anzi mi è grato ricordare che fu proprio lui a suggerire la proposta di “elezioni primarie “ su programmi politici , anche diversi , per la conformazione delle liste dei candidati della Lista Tsipras , modalità che avrebbe consentito un confronto democratico tra le diverse posizioni e opzioni , e ,allo stesso tempo, consentito un dibattito di massa come il miglior auspicio di un avvio di una campagna elettorale che partiva , è bene ricordarlo ,con un primo sondaggio che dava la lista addirittura al 7,2 % , confermando l’esistenza di uno spazio politico delle dimensioni di quello conquistato poi da Podems in Spagna.
In quel periodo, Gennaio di quest’anno , ci trovavamo io e altri due compagni della
redazione a Chianciano per il Convegno proprio dei sovranisti , antesignano del
Forum Europeo di Assisi di fine Agosto .
Avanzai con forza la proposta
delle “ primarie “ invitando i sovranisti a partecipare alla tenzone per la
formazione delle liste dei canditati della Lista Tsipras e la risposta di
Moreno Pasquinelli fu : “ la vostra
proposta è troppo intelligente perché la sinistra radicale , avvinghiata in una
spirale identitaria senza uscita e nella permanente battaglia dei piccoli ceti
politici - burocratici falliti che la
dominano, abbia un sussulto così forte da poter essere accettata “.
E’ andata proprio così : la
gestione della lista da parte degli
intellettuali , da una parte della redazione di Repubblica , e dalla miriade di
piccole burocrazie auto referenziali che
non si rassegnano al proprio fallimento , hanno prima disperso lo slancio che
pure aveva portato alla raccolta di quasi 250.000 firme, sgonfiato i primi
incoraggianti sondaggi , e con essi la
voglia di mobilitazione di migliaia di militanti , noi fra questi ,e dobbiamo
dirlo con franchezza , le spesso meschine polemiche post elettorali , e la
conduzione della lista ad oggi , stanno distruggendo anche le possibilità
aperte da un risultato miracoloso che ha consentito il superamento di un soffio
dello sbarramento del 4% .
Perché non si è prodotto quanto
abbiamo fortemente sperato ?
L’encefalogramma della cosiddetta
sinistra radicale è più piatto di prima , la delusione prevale in molti
compagni che pure si sono impegnati
nella campagna elettorale, e le posizioni recenti della Lista Tsipras a livello
internazionale, accompagnate da prese di posizioni a mio avviso poco felici della
stesso leader Greco ,arrivano sino a lambire la possibilità di alleanze contro
natura col PD in vista di possibili posticini per le regionali che si
avvicinano .
Italia : EMERGENZA SOCIALE
Cari compagni , io credo che la
Grecia, primo esperimento di macelleria sociale imposto dalla Troika , sia più
vicina di quanto immaginiamo.
Alcuni dati ISTAT sono
impressionanti :
“Nel
2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un
totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28
mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10
milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20
mila).
Tra
il 2012 e il 2013, l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile
(dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà
relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18
euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012.
L'incidenza
di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% (per effetto dell'aumento nel
Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1
milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.
La
povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro
(dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Peggiora la
condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal
7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più,
soprattutto se almeno un figlio è minore.
Nel
2013, 1 milione 434 mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1
milione 58 mila nel 2012).
L'incidenza
della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con
titolo di studio medio-basso (dal 9,3 all'11,1% se con licenza media inferiore,
dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare), operaia (dal 9,4
all'11,8%) o in cerca di occupazione (dal 23,6 al 28%); aumenta anche tra le
coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal
5,1 al 7,4%): i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila
(erano 728 mila nel 2012).
Nel
Mezzogiorno, all'aumento dell'incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila
poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento
dell'intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%”
In
Italia , qui, oggi , abbiamo tanti poveri quanta l’intera popolazione della
Grecia, e la situazione peggiora di anno in anno !
Ancora
Istat:
“A febbraio 2014 la disoccupazione in
Italia sale e il tasso si assesta al 13%. Quella giovanile, che riguarda le
persone tra i 15 e i 24 anni, è pari al 42,3 per cento. Renzi, in visita a Londra, definisce il dato
“sconvolgente”.
Per l’Istat si tratta del tasso più alto sia
dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, che si rilevano dal 1977. A
febbraio infatti il numero di disoccupati ha
superato la soglia dei 3,3 milioni, arrivando a 3 milioni 307mila persone
in cerca di lavoro,
in aumento di 8mila unità su gennaio (+0,2%) e di 272 mila su base annua (+9%).
La disoccupazione cresce per gli
uomini (+1,6%) ma diminuisce per le donne (-1,4%).
Per quanto riguarda i giovani, invece, il tasso di disoccupazione è in diminuzione di 1,4 punti
percentuali su gennaio, quando aveva toccato il picco, ma in aumento di 3,6
punti su base annua.
In tutto, i giovani che cercano attivamente lavoro e non
lo trovano sono 678mila. Peggiora anche il dato sugli occupati, che a febbraio
sono 22 milioni 216mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente
(-39mila) e dell’1,6% su base annua (-365mila). Il tasso di occupazione, pari
al 55,2%, risulta stabile su gennaio ma diminuisce di 0,8 punti percentuali
rispetto a dodici mesi prima”.
Naturalmente
potrei portare ulteriori dati ufficiali su sanità , istruzione, assistenza
sociale, ecc….e anche questi sono dati sconvolgenti. Per non parlare del crollo
della produzione e dei consumi, di interi settori come l’ediliziae la piccola
impresa, del picco eccezionale della cassa integrazione, del blocco dei salari
dei dipendenti pubblici , ma altri
compagni molto più autorevoli di me sul piano dell’interpretazione dei dati
economici potrebbero approfondire questi aspetti drammatici .
Credo che
possiamo affermare che siamo tutti concordi nel valutare la situazione sociale
del paese come di gravissima emergenza sociale.
Dice nel suo articolo il mio amico Zaffarano :
“Le ultime dichiarazioni di Mario Draghi nelle quali 'auspica' che i Paesi dell'Eurozona cedano la propria sovranità all'Unione Europea anche sulle riforme strutturali (che in soldoni significherebbe il definitivo smantellamento della presenza del 'Pubblico' nell'economia, l'ulteriore riduzione della spesa sociale - sanità, pensioni, istruzioni, assistenza - e dei diritti dei lavoratori in termini di retribuzione e di stabilità dell'occupazione) rafforzano evidentemente le convinzioni dei sovranisti.
Ora mi sembra che gli elementi da cui
partono i sovranisti siano fatti incontrovertibili: l'adozione dell'euro e
dunque la rinuncia alla possibilità di ricorrere a svalutazioni competitive ha
influito in modo determinante nella perdita di capacità concorrenziale
dell'economia italiana; l'obbligo di ricorrere esclusivamente ai mercati
finanziari per fare fronte alla spesa pubblica (regola in realtà già in vigore
dagli ottanta con la separazione tra Tesoro e Banca d'Italia) è all'origine
dell'esplosione del debito pubblico italiano e alla sua insostenibilità “.
Mi permetto solo di aggiungere che la
situazione critica non riguarda solo l’Italia , e le sue peculiari
caratteristiche storiche che ne hanno influenzato la conformazione e le dinamiche sin dall’unità del paese, ma
sono un dato generalizzato nell’euro zona , in maniera particolare nei paese
del sud europa dove la situazione di emergenza sociale è più o meno sui livelli
italiani , ma si affacciano nubi anche sulla forte e beneficiata , almeno
fin’ora, Germania.
A me sembra che l’introduzione dell’euro,
e la svalutazione del valore del lavoro e la svendita del Welfare , non potendo
svalutare la moneta, stia mettendo in crisi l’intero progetto dell’unione
Europea: se procedono queste dinamiche sociali, la situazione si aggraverà in
tutt’Europa, con punte di insostenibilità per i paesi del sud Europa.
Potremmo trovarci nelle condizioni di
affrontare le conseguenze derivanti dal fatto
che le oligarchie prendano atto del fallimento e decidano , indipendentemente dalla nostra volontà
, di adottare un “Piano B “.
Scenari che faremmo bene a considerare e a non
esorcizzare , potremmo trovarci nella condizione che la potente borghesia tedesca,
per evitare il rischio di essere trascinata nel baratro, per difendere i
suoi interessi imperialistici
—ancorati alla coppia della politica mercantilistica che sorregge la sua
industria e della moneta forte vitale al suo sistema bancario—, consideri
un male minore liberarsi della “zavorra” dei recalcitranti paesi “periferici”
del Sud; ciò che sarebbe una maniera per costringerli ad adottare ancor più
violente politiche di macelleria sociale, indebolirli, e quindi chiuderli
definitivamente come satelliti nella sua orbita.
Perché
non considerare la possibilità a fronte del protrarsi della crisi deflattiva
dell’intera eurozona una uscita a destra nelle forme ultraneoliberiste o
addirittura reazionarie ?
Allora si che a pagare sarebbero solo le
masse popolari , questo è indubbio !
Ma se questo è possibile perché rifiutarsi
di vedere la realtà e porsi il problema di come , in che modo concreto uscire
dalla drammatica crisi sociale da sinistra ? Perché non considerare la
possibilità di contendere alle oligarchie turbo capitaliste la partita?
Perché non impugnare
quindi, da sinistra, la questione della “sovranità”? Perché mai lasciarla in
mano alle destre ed ai liberisti, col rischio che le sinistre vengano
seppellite una volta per tutte?
Italia : EMERGENZA DEMOCRATICA
Spero che la valutazione dei
compagni mi conforti quando sostengo che stiamo vivendo una emergenza
democratica in Europa e in Italia in maniera devastante.
Trattati mai votati , la Troika e
la sua conformazione, il ruolo della BCE
ecc…pongono seriamente il problema di una entità sovranazionale che non
è uno stato federale ( il sogno di Spinelli ) , che non affronta in termini
solidaristici il problema del debito , che rafforza alcune economie a scapito
di altre , senza che i cittadini possano incidere . Eppure il recente
referendum scozzese ha mobilitato tutte le oligarchie eurocratiche scosse dal solo fatto dell’irrompere sulla scena
della volontà popolare ..
E in Italia ?
Un parlamento di nominati eletti
con una legge anticostituzionale, 3
governi non eletti , l’assalto
alla costituzione in nome della volontà delle oligarchie europee di far fuori
le costituzioni nate dalle resistenze popolari alla fine della seconda guerra
mondiale. Una legge elettorale, l’Italicum
peggiore della Legge Acerbo che spianò la strada al fascismo. E
ancora la fine del bicameralismo perfetto , lo squilibrio tra i poteri dello
stato , l’uso della decretazione d’urgenza che mette seriamente in discussione
lo stesso regime parlamentare. lo smantellamento in corso della pubblica
istruzione, della sanità pubblica. La distruzione del diritto del lavoro che si
approssima.
Come si fa a non vedere che siamo
in piena emergenza democratica ?
Scrive il mio amico Zaffarano:
“Anzitutto ritenere che abbattendo il
'Tiranno', l'Unione Europea, si realizza la condizione necessaria e sufficiente
per riconquistare la sovranità perduta. L'Unione Europea non agisce in virtù di
una sua forza intrinseca, non ha imposto il suo potere con le armi ma l'ha
ricevuto dalle classi dominanti nazionali. E solo questo rende lo spread, la
propaganda ideologica che essa diffonde, le sue direttive fatti cogenti nel
nostro Paese. L'Unione Europea, così come è andata configurandosi, è
conseguenza dell'evoluzione del capitalismo ed il suo ruolo va collocato nel
quadro della globalizzazione e della finanziarizzazione dell'economia degli
ultimi decenni.
La priorità dunque è rovesciare i rapporti
di forza politici, sociali, economici in Italia e a livello internazionale: è
questa la condizione indispensabile per cambiare o cancellare il ruolo
dell'Unione Europea”.
Ma i processi in atto di profonda
modificazione della sovrastruttura , la progressiva cessione di
sovranità a entità sovranazionali non federaliste e non sottoposte al controllo
democratico dei cittadini, e quella ulteriore che richiede Draghi con il
consenso attivo di Padoan e dello sbruffone fiorentino, le “riforme” istituzionali
e quella elettorale , non sono forse funzionali ed indispensabili ai progetti ,
alla gestione, al comando delle oligarchie che comandano l’Europa e il nostro
paese proprio per attuare la loro politica senza che i cittadini disturbino i manovratori della
“globalizzazione e della finanziarizzazione dell'economia degli ultimi
decenni”?
Allora dovremmo rispondere a questa
semplice domanda : l’Europa e le sue
politiche turbo liberiste sono riformabili ?
Si forse, ma solo a scapito delle masse
popolari ,in caso le oligarchie optassero , come è possibile, per una
accelerazione dei loro progetti e delle loro politiche prendendo atto del
fallimento dell’Unione Europea così come la conosciamo .
CHE FARE ?
Naturalmente non ho la presunzione di
avere una ricetta, ma credo che l’interrogativo i militanti della sinistra
disponibili a prendere atto che non vale la pena di investire su “ditte
fallite”, debbano cominciare a porsi quest’interrogativo.
Tutti gli indicatori internazionali
dipingono un aggravamento della crisi dell’eurozona.
Si prepara in Italia , in una situazione
di emergenza sociale e democratica senza precedenti, il braccio di ferro tra
Renzi e il suo gruppo dirigente, saldamente alleato con Berlusconi , e settori
di oligarchie che sentono il terreno franare sotto i loro piedi: Camusso ,
Dalema , Bersani e soci , sanno che il
loro destino è legato o al raggiungimento di una accordo con renzi e i poteri
che rappresenta oppure sono destinati a combattere per la loro sopravvivenza ,
non certo per i diritti dei lavoratori .
Si approssima un autunno dove potrebbe
finalmente irrompere il conflitto
sociale su larga scala , un autunno che noi ci auguriamo caldo .
Allora la mia esperienza e sono sicuro quella di
tutti i militanti della sinistra ci dovrebbe dire che :
-
è meglio prepararci a possibili
cambiamenti di scenari politici : che faremmo se fosse messo in discussione
l’euro in uno o più paesi dell’eurozona ?
-
è meglio lottare in un paese dove vigano
la sovranità popolare e istituzioni democratiche da cittadini piuttosto che da sudditi in una oligarchia
autoritaria?
E ancora se un grande movimento popolare
dovesse irrompere sulla scena nei prossimi mesi dovremmo sostenerlo
adoperandoci per una grande alleanza popolare la più vasta possibile che ponga
il problema del governo del paese ?
E un governo che nascesse sulla spinta di
un grande movimento popolare che programma di emergenza dovrebbe affrontare per
risolvere le emergenze sociali e democratiche del Paese ?
Dovrebbe attuare o no una politica di
fortissimo intervento nell’economia per rilanciare l’occupazione, e salvare lo
stato sociale ?
Se la risposta è si , allora come farebbe
coi trattati internazionali , la BCE e La Troika che ci stanno strangolando
? Come farebbe senza stampare denaro ??
Arriverà il momento in cui bisognerà dare
queste risposte ,ce lo chiederanno i popoli lavoratori d’Europa, ce lo
chiederanno i lavoratori , i giovani , le donne e gli anziani di questo nostro
Paese , e allora ...saremo tutti sovranisti
!
23 Settembre 2014
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