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martedì 9 settembre 2014

PROPOSTA DI MODIFICA DEI TRATTATI E DELLE POLITICHE ECONOMICHE EUROPEE proposta dalla Consigliera Federica Aluzzo -Mov 139





COMUNE DI PALERMO

MOZIONE

                

OGGETTO: Proposta di modifica dei trattati e delle politiche economiche europee
finalizzate allo sviluppo economico e alla crescita.



IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che i governi italiani alternatisi negli anni hanno sottoscritto vincolanti trattati europei, tra i quali:

- Trattato sull’Unione Europea (Trattato di Maastricht)
- Protocollo sullo Statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale Europea
- Patto di stabilità e crescita
- Trattato di Lisbona
- Il Patto di bilancio europeo (Fiscal compact)
- Modifiche al trattato di Lisbona inerenti il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)

Preso atto che:

i sopraccitati trattati e i conseguenti atti disposti dai governi italiani dall’entrata del paese nell’Eurozona, in particolare le cosiddette “Austerità”, rischiano di confliggere con la Carta Costituzionale Italiana ed in particolare con il diritto al lavoro.

Considerato che:

·         in questi ultimi anni l’amministrazione comunale di Palermo, cosi come il resto dei comuni italiani, ha dovuto affrontare enormi problemi di liquidità determinati dal complesso delle azioni governative centrali atte a rispettare i suddetti trattati e in particolare il Patto di Stabilità, trovandosi in grandi difficoltà nella fornitura dei servizi.

·         Le politiche di tagli e austerity effettuate in questi anni per riportare i conti pubblici in ordine e rispettare il limite del 3% nel rapporto deficit/PIL, appaiono inique e destabilizzanti per il tessuto sociale e produttivo della nazione e in primis dei comuni.

·         I diciassette paesi che hanno adottato la moneta unica hanno rinunciato alla possibilità di emissione monetaria da parte dello Stato e contemporaneamente accettato di usare una moneta, l’euro, che va necessariamente chiesta in prestito ai mercati di capitale sul mercato secondario.

·         La logica del pareggio di bilancio compromette gli investimenti pubblici finalizzati all’assorbimento della disoccupazione e alla crescita economica, a causa della mancata possibilità dello Stato di alimentare il circuito economico depresso con nuove risorse e nuovi capitali.

·         In virtù degli accordi come il Fiscal compact lo Stato Italiano dovrà risparmiare 45 miliardi di euro l’anno per finanziare l’abbattimento del debito sotto la soglia del 60% in rapporto al PIL, soldi che dovranno necessariamente essere sottratti al bilancio statale e di conseguenza anche dei comuni.

·         Le scelte di politica economica alla base dei trattati europei sopraccitati, sono basate unicamente sulle ricette della branca neoliberista e monetarista del pensiero economico risultate in moltissimi casi fallimentari, e che i principi Keynesiani alla base dello sviluppo economico dell’occidente sono stati quasi completamente ignorati.

·         Non esiste giustificazione scientificamente provata che l’emissione monetaria a deficit positivo generi automaticamente iperinflazione.

·         Le politiche di austerity hanno generato recessione economica e aumento del debito pubblico che invece si intendeva contrastare.

·         Le politiche di tagli indispensabili al pareggio di bilancio hanno determinato un enorme fabbisogno di grandi e piccole opere oltre che di figure professionali socialmente utili.

·         Il ritorno alla spesa pubblica a deficit, in un periodo di recessione come quello che stiamo attraversando, comporterebbe una crescita economica che automaticamente si tradurrebbe in  aumento del PIL con la conseguente crescita delle entrate fiscali che di fatto annullerebbero l’aumento del debito.

·         Le politiche economiche, ad oggi completamente sbagliate, hanno favorito la grande finanza speculativa e impoverito i popoli che ormai corrono il rischio di rigettare l’idea stessa di Europa unita che invece andrebbe salvaguardata.


IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SIGNOR SINDACO

A creare una colazione di sindaci italiani per la trasmissione di un documento comune indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera, al Presidente del Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale si chieda espressamente che le suindicate istituzioni nazionali si attivino a livello europeo per:


-        Il finanziamento della crescita mediante l’emissione monetaria diretta da parte della Bce (senza il ricorso al mercato dei titoli di stato), o in alternativa tramite la concessione agli Stati dell’accesso al mercato primario dei capitali al tasso di riferimento attualmente utilizzato (tetto massimo 0,25%).

 le risorse potrebbero essere usate:

-        per piani di lavoro per l’abbattimento della dilagante disoccupazione;
-        per la ricostruzione delle zone colpite dalle calamità naturali e relativa prevenzione;
-        per il restauro e messa in sicurezza dell’ immenso patrimonio artistico italiano;
-        per l’ ammodernamento della rete infrastrutturale, degli asili, scuole ed ospedali.


-        La rinegoziazione in sede europea degli accordi sul Fiscal Compact, del Mes e del Patto di Stabilità oltre che la necessaria modifica allo statuto della Bce indispensabile per la realizzazione dei punti sopraccitati.

IL CONSIGLIO COMUNALE
RILEVA

·         Che, in mancanza di un preciso segnale in tal senso, tutti gli organi comunali (sindaco, consiglio comunale, giunta) come primi rappresentanti sul territorio delle istituzioni e immediato baluardo a tutela delle comunità, dovranno – data la drammatica situazione - mettere in campo azioni autonome e alternative a difesa dei cittadini.


IL CONSIGLIO COMUNALE

dà mandato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale di trasmettere copia del presente provvedimento all’ANCI.

Proponente:  
La Consigliera Comunale di Palermo
 Federica Aluzzo Mov139

Il Capo gruppo Mov139

Aurelio Scavone


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