GLI ERRORI DEL PASSATO
di Stefano Santarelli
Credo che la riflessione di Alfredo Mazzucchelli tocchi il punto centrale di quella che dovrebbe essere la preoccupazione dei rivoluzionari del XXI secolo. Vale a dire il rapporto esistente tra il fine della nostra lotta, che non dimentichiamolo mai è la liberazione dell'uomo dalle catene con cui questa società lo ha rinchiuso, ed i mezzi che dobbiamo utilizzare per spezzare definitivamente tali catene.
Ora nessun fine per quanto nobile esso sia può giustificare i mezzi che sono stati usati nel secolo che ci siamo lasciati alle spalle per istaurare il “socialismo”.
Nessuno può negare, facendo soltanto della critica storica, che la grande rivoluzione russa del 1917 sia degenerata ad un tale livello che può essere paragonata soltanto al regime hitleriano.
Cosa sono stati i gulag se non campi di concentramento?
Esiste qualcuno tra di noi che possa negare i genocidi attuati dalla dittatura staliniana?
I rivoluzionari che hanno lottato, costruito e diretto questa grande rivoluzione certamente non volevano questo, ma è innegabile che il risultato abbia prodotto invece una dittatura tra le più disgustanti che la storia dell'umanità abbia mai visto.
Per cui ripensare ad un nuovo progetto anticapitalista è per dei rivoluzionari non solo doveroso, ma è un cammino obbligato.
Ed un rivoluzionario non può permettersi di cullarsi su dei miti e su delle false certezze.
E il mito per eccellenza che il movimento rivoluzionario si è costruito è quello del Partito bolscevico. Un partito che fino all'aprile del '17 con Zinoviev, Kamanev e lo stesso Stalin non voleva dare tutto l'appoggio ai soviet, ma anzi era per il sostegno al governo Kerenskij. Ed è soltanto con Lenin e le famose Tesi d'aprile che si ribalterà questa linea politica appoggiando insieme ai socialisti rivoluzionari di sinistra e agli anarchici la parola d'ordine: Tutto il potere ai soviet!
Dopo di che in un crescendo rossiniano abbiamo la dittatura del partito bolscevico: si toglie il potere ai Soviet nonostante i proclami ufficiali, abbiamo il vergognoso eccidio di Kronstadt, la messa fuori legge di tutte le forze rivoluzionarie non bolsceviche, per arrivare all'eliminazione fisica di tutti i rivoluzionari compresi poi anche i bolscevichi a denominazione di origine controllata.
Questi sono i fatti innegabili che nessuno può negare.
E da tali fatti emerge che il partito bolscevico era un partito centrista che in un dato momento storico ha diretto una rivoluzione insieme ad altre forze rivoluzionarie e spinto dalle masse ha appoggiato una misura libertaria come quella del potere ai Soviet per tornare già a partire dal dicembre del '17 a rinnegare tutto ciò.
E la natura centrista del partito bolscevico l'unica spiegazione che si può avere della rapida degenerazione che ebbe questa forza politica la quale in pochi anni portò ad eliminare i suoi stessi dirigenti.
E credo che commetteremo uno sbaglio ad assolvere anche grandi rivoluzionari come Lenin e Trotsky. Infatti lo smantellamento dei soviet e la dittatura del partito bolscevico avvenne con Lenin vivo ed il Trotsky fine intellettuale, come ci ricorda Zecchinelli, al di là delle sue oscillazioni politiche anche queste innegabili, ha pubblicato un opera teorica obiettivamente indifendibile come “Terrorismo e comunismo” da lui mai rinnegata al contrario invece della sua opera giovanile del 1904 che invece considero uno dei suoi migliori testi come “I nostri compiti politici”.
Sono convinto perciò che Mazzucchelli abbia perfettamente ragione nell'affermare che quando “per circostanze del tutto casuali e non determinate dalle nostre volontà e dalle nostre previsioni siamo riusciti a spezzare questo anello che ci stringe la gola, siamo stati tanto superbi e sprezzanti della storia dal voler continuare a gestire la società persistendo con sistemi sovrastrutturali che alla fine ci hanno ricondotto al punto di partenza, ci hanno ricondotto nell'alveo capitalista, alla sconfitta.
Evidentemente quella parte di noi che si è impadronita del potere e che ha sbandato, che ha tradito i sogni e le speranze di miliardi di esseri umani, non può continuare a dire che gli uomini hanno sbagliato ma che la teoria era ed è giusta!”.
Non si può giustificare il passato, ma da questo passato dobbiamo imparare alcune lezioni.
Gli attuali moti rivoluzionari che stanno sconvolgendo il mondo arabo e le future rivoluzioni potranno cambiare e salvare il mondo soltanto se saranno animate da uno spirito autenticamente libertario.
Infatti la rivoluzione si coniuga con i soviet, con l'autogestione, ma non certamente con il “partito” che come purtroppo la storia ha dimostrato soffoca i cambiamenti che ogni rivoluzione porta con sé.
10 aprile 2011
Nessun commento:
Posta un commento